JENNIFER
« Mushroom tra quanto il prossimo appuntamento? » mi grida dalla sua porta, lungo il corridoio, mentre fa uscire un cliente.
Guardo sullo schermo del monitor.
« Un quarto d'ora » gli rispondo per poi sorridergli. È passata quasi una settimana e lo vedo in forma, per quanto possa esserlo. Cerca di distrarsi con il lavoro non pensando al resto e non posso che dargli ragione.
« Bene. Posso fumarmi con comodo una sigaretta » dice rientrando nella sua stanza per riordinare.
Alzo lo sguardo verso il cliente di Luke.
« Dato che siamo vicini all'estate sai benissimo tutte le regole da seguire e la pomata da mettere ogni giorno... te ne ha già parlato Luke, giusto? »
Al salone ci diamo del 'tu' per far sì che le persone entrino più facilmente in confidenza e si sentano a loro agio.
« Si si, sono già al corrente » ridacchia, per poi estrarre il portafoglio dalla tasca dei jeans.
Essendo un nuovo cliente è bene sempre informarlo di tutto e mostrarsi disponibili, ovviamente.
È un ragazzo sulla trentina.
« Che tatuaggio hai fatto? » gli chiedo, giusto per intraprendere una piccola conversazione. Del resto mi hanno assunta anche per questo.
« Ho tatuato il nome della mia ragazza » dice tirando su la manica e rivelando la fasciatura, i caratteri si intravedono un po'. Il font è antico ed elaborato, tipico della finezza di Luke.
« Wow, sarai molto legato a lei per tatuare il suo nome sulla pelle, per sempre » lo guardo. Sinceramente la trovo una cosa un po' stupida perché potrebbe succedere qualsiasi cosa e ritrovarsi non più insieme, ma al contempo così romantica. Però non sono qua per giudicare o gufare sul futuro delle persone.
« Ci conosciamo da quando siamo nati praticamente... è anche la mia migliore amica. Chi se non lei? » sorride, abbassando di nuovo la manica della felpa rossa, mettendo le mani nelle tasche, facendo spallucce.
« Giusto, ben detto » sorrido, per poi prendere la quota.
« Ti aspettiamo qua al Tatto's studios per un nuovo tatuaggio... quando cominci non smetti più » ridacchio, posizionando meglio il fazzoletto azzurro sopra la mia testa, come fascia per capelli.
« Sicuramente » ricambia il sorriso per poi spingere la porta e uscire.
Spero il meglio per quella coppia.
Mi passa davanti Luke con la sigaretta tra le dita pronta per essere accesa.
Si avvicina all'uscio in vetro e guarda un attimo fuori per poi voltarsi nella mia direzione.
« Non ci crederai » e si mette a ridere mentre sta uscendo. Sto per chiedergli che cosa intende, ma ho già la risposta quando mi si presenta davanti quella gallina di nome Alexa.
Alzo gli occhi al cielo.
Dio, non ce la posso fare.
« Ma tu sei sempre qua? » quasi strilla quando si ferma sul posto con le mani sui fianchi. Ha un paio di shorts che le fasciano il sedere mettendo in mostra le gambe lunghe e affusolate, con il solito top che non copre neanche la pancia per far vedere il brillantino che ha all'ombelico.
È davvero orrendo, chissà chi gliel'ha fatto. I miei sono molto più fighi.
« Si da il caso che io qua ci lavori » incrocio le braccia al petto, uscendo dalla mia postazione dietro il banco.
« Ah, giusto, ma tanto non so manco come ti chiami » sbuffa, guardandosi intorno. Ha davvero sbagliato posto, sembra un pesce fuor d'acqua.
« Jennifer, mi chiamo Jennifer » ribadisco, perdendo la pazienza piano piano.
« Non mi cambia molto la vita, perciò fammi un favore: chiama Jake » prende una ciocca di capelli tra le dita, annoiata.
« Non sono la tua serva e comunque è impegnato. Devo dire che il tuo tempismo è pessimo » sciocco la lingua, ritornandomene al mio sgabello rialzato.
« Allora ci andrò io » alza le spalle, dirigendosi verso l'unico corridoio.
Mi maledico per non averla cacciata subito.
Il campanello suona di nuovo mostrando Luke che ha già un sorriso divertito sulle labbra.
« Aiutami » sussurro passandogli accanto per poi dirigermi verso la troietta.
« Non puoi andare a disturbare un tatuatore quando ti pare e piace » interviene, facendola voltare.
Lo squadra da capo a piedi.
« Tipo te? » domanda alzando un sopracciglio.
« Sono in pausa » serra la mascella. Lui di solito è piuttosto calmo, ma questa tipa ha il dono di irritare subito una persona nel giro di qualche secondo appena apre la bocca.
« E quindi? Non sento Jake da tantissimo tempo e ho il diritto di sapere come sta » dice stizzita, puntando un piede a terra.
L'asilo è dall'altra parte.
Sbuffo per quella che sarà la milionesima volta da quando è entrata.
« D'accordo, poi però te ne vai » e mi incammino verso la sua porta.
Sento l'ago ronzare. Busso piano, ma non credo abbia sentito.
Giro la maniglia e la apro.
Sta facendo un tatuaggio sul fianco di una ragazza, una cliente abituale che ormai sembra non avere più un centimetro di pelle libera, se non la sua faccia.
Appena percepisce la mia presenza, smette di parlare con lei e si ferma un attimo.
« Ciao » saluto entrambi.
« Ciao! » lei allegra muove una mano.
Jake si alza.
« Arrivo subito Sarah » la avvisa, avvicinandosi a me.
« Quanto ti manca? C'è Alexa che comincia a rompere » alzo lo sguardo. Mi stupisco di come non mi sia mai venuta la cervicale a furia di alzare la testa.
« Cosa vuole? » chiede diretto.
« Te. Vuole parlarti perché non vi sentite da tantissimo » riporto le sue parole con un velo di acidità nel tono della voce.
« Tra dieci minuti ho finito » dice per poi farmi l'occhiolino e ritornare alla sua postazione per ricominciare quello che stava terminando.
Mi batte il cuore fortissimo e non chiedetemi perché.
Quel semplice gesto mi ha provocato una piccola scarica di energia lungo il corpo.
Scuoto la testa, uscendo dalla stanza che sembra diventata troppo piccola.
Ma che cavolo mi prende.
« Devi aspettare dieci minuti » dico, ritornando nel salotto.
« Okay » sbatte le ciglia, sicuramente finte pure quelle.
È sorprendente quanto sia determinata, che non molli mai l'osso.
Sospiro, contando fino a dieci.
Luke ridacchia, ritornando fuori dato che sicuramente non avrà finito di fumare a causa di questa tizia.
Perfetto, ora mi tocca condividere l'ossigeno con lei.
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Amore tatuato sulla pelle
ChickLitCOMPLETA. Jake è un tatuatore. Un ragazzo dalla mole imponente, dagli occhi profondi, dallo sguardo gelido, severo. Con le nocche e le braccia ricoperte di tanti tatuaggi. Jennifer, detta Jen, invece non è il suo esatto opposto come in tutte le stor...