ventidue

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«sto morendo dalla fame» esclama Elisabeth trascinandomi verso la mensa.

ridacchio e prendo il mio pranzo per poi sedermi ad un tavolo con Els. inizio a mangiare ascoltando la ragazza al mio fianco che mi racconta la scenata che ha fatto una ragazza del nostro corso di storia durante l'ora che ho saltato.

«...e poi ha detto: "richiederò l'esonero dal corso di storia, sono allergica a questa materia" ed è uscita sbattendo la porta» conclude il racconto Els facendomi scoppiare a ridere.

«hey, ma chi si rivede! ciao bellissima» alzo lo sguardo e trovo un Aaron bellissimo e sorridente. «posso sedermi?» chiede indicando la sedia vuota di fianco a me.

«oh, certo» annuisco. «Aaron, lei è Elisabeth, la mia migliore amica. Els, lui è Aaron, l'ho conosciuto stamattina» faccio le presentazioni mentre lui si siede sorridendo e stringendo la mano ad Elisabeth.

Els adora già Aaron, lo guarda con gli occhi a cuoricino e dopo la rottura con Mark avrebbe davvero bisogno di una distrazione. e poi sono davvero carini insieme, starebbero bene come coppia.

i miei piani da cupido vengono interrotti dall'arrivo di una persona che non avrei voluto vedere, almeno per oggi.

«ho bisogno di parlarti Alexia» dice Justin.

«e io avrei bisogno di non vederti più, ma nella vita non si può avere tutto» rispondo sentendo gli occhi gonfiarsi di lacrime.

«Al...» sussurra.

«non hai alcun diritto di chiamarmi così. non più» dico fredda.

«Alexia, cazzo, ho seriamente bisogno di parlarti»

«ah sì? hai bisogno di convincermi di nuovo ad uscire con te? quanti soldi ti danno se ci casco di nuovo? e se mi porti a letto? sai, dovrebbero darli a me quei soldi, dovrebbero pagare me per stare con un coglione come te!» urlo. le lacrime mi rigano le guance e il respiro diventa affannato.

Aaron mi guarda preoccupato mentre Elisabeth si alza e si gira verso Justin.

«sei solo uno stronzo! non vedi come sta male? ed è solo colpa tua! sei un cretino ad aver accettato quella scommessa, hai solo perso una ragazza splendida come Alexia, invece che avvicinarti a lei. e sei ancora più cretino ad essere tornato qui e a chiederle di parlarti. con che coraggio sei venuto qui? io...» strilla Els arrabbiata, ma la interrompo.

«basta parlarne... p-per favore» mormoro prima di alzarmi e correre via.

non riuscivo più a stare in quella stanza, gli sguardi della gente bruciavano su di me e la testa mi pulsava, così esco in giardino e mi siedo su una panchina.

perché la mia vita fa così schifo?

***

non è la vita che fa schifo, ma questo capitolo. scusatemi è davvero orribile e l'ho pubblicato anche in ritardo. non so cosa fare per farmi perdonare. gli ultimi capitoli hanno poche stelline e commenti e lo so che non erano il massimo, ma questa cosa mi ha un po' demoralizzata. vi voglio bene!

Anna💗

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