32~Ambigui inconvenienti.

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Qui sono tutti molto ossequiosi con me.
A volte il modo in cui lo sono mi mette in imbarazzo.
Nessun posto sarà mai casa mia, vicino alla mia famiglia, ma assumendo tali atteggiamenti mi fanno meno pesare la mia partenza.

Stanotte, pensando a ciò, mi sono un po' rattristista. Continuavo a ripetermi se questo era quello che volevo davvero e se la mia fosse stata una decisione troppo azzardata.

Entravo nel pieno della notte. Intanto era calata un po' di umidità.
Sentivo le braccia bagnate e goccioline d' acqua scendere sino ai piedi del letto.
Non mi dispiaceva affatto dormire con qualcosa di fresco addosso.
Sapevo che avrei riposato meglio. L' eccessivo caldo mi da spesso alla testa e mi fa rimanere sveglia per ore.
Tra tale atmosfera sentivo rimbombare una risposta alla mia domanda e dissolversi poco dopo in un tetro silenzio.

<< Si.>>

Credo sia stato però solo il frutto della mia immaginazione. Molte volte sentiamo ciò che il nostro cuore vorrebbe sentire.

Così nel pieno della notte mi alzai e iniziai ad osservare le stelle.
Tutte le prospettive possibili è inimmaginabili per osservarle si racchiudono in una sola, nella quale si esprime la magnificenza di ciò che si vede.
Non c' e' differenza di angolazione.
Poi scorgo anche la luna.
Si leva alta e oggi è una gibbosa calante.
Mentre la osservo, abbacinata dalla luce che emana, penso a Tob.

Invade i miei pensieri da quando sono partita e chissà se io invado i suoi.
Il modo in cui ci siamo lasciati non è dei migliori.
Lui voleva che non partissi, che rimanessi ad Aqualimpia. Io non gli ho dato ascolto, sicura di quello che avrei fatto.

Domani proverò a chiamarlo per vedere come sta e soprattutto se mostra i segni evidenti di un risentimento nei miei confronti. Non me ne farei meraviglia fosse così.
Prendo poi una coperta e mi distendo su una piccola amaca posta fuori.

Finalmente riesco a dormire, ma prima di farlo, tra me e me saluto quell' intensa notte che tra poche ore mi lascerò alle spalle, coscensiosa e buona amica.

È mattina. A svergliarmi un piccolo froscio che di tanto in tanto fa muovere le imposte di una piccola casetta a pochi passi da qui.

I miei occhi si aprono con una visione della giornata mozzafiato.
Vedo infatti un cagnolino avvicinarsi a me.

Maneggiando così un fischetto cerco di richiamare la sua attenzione.
Si gira, poi si incammina però vicino ad un laghetto, poco distante da qui.

A questo punto mi rimetto in piedi.

Ho una panoramica ben diversa di ciò che mi si presenta davanti.
Il cagnolino ha da poco raggiunto una zona ombreggiata e fitto è il basco nel quale è in procinto di addentrarsi.

Apre di continuo la bocca ed è proprio tra quei vaghi movimenti che riesco a scorgere qualcosa di oggettivamente luccicante.
Riesco a capire che si tratti di qualcosa di mio poco dopo, quando rovistando tra le tasche dei pantaloni mi accorgo che il mio portafortuna è sparito.

È anch' esso luccicante, a forma di stella e al quale tengo particolarmente in quanto è stato un regalo di Je.

<< È per te Clare!>> Mi sentii sussurrare quel giorno in cui mi portò in riva al mare.

Gli avevo persino promesso che lo avrei portato sempre con me, in qualsiasi parte del mondo io mi trovassi.

Cerco allora di proiettare lo sguardo più in là, ma del cane alcuna traccia.
Se non lo avessi visto addentrarsi nel bosco avrei persino pensato che fosse sparito nel nulla.

Con una torcia in mano avanzo lentamente.
Da qui a poco si trova un piccolo smottamento del terreno che mi impedisce di passare.

Impugno allora un bastone e quasi mi catapulta dall' altra parte, a ridosso di un albero di ciliegio dalle modeste dimensioni.

Aneliti sublimi (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora