Aiutooo ... ho bisogno di aiuto! Continuo a implorare queste parole ma nessuno mi sente o fa finta di non sentirmi. Grido ...
grido cio' a voce alta con la speranza che le mie lamentele giugano sino al centro abitato.
Quest' ultimo credo che sia abbastanza lontano da qui. In realta' non so neanche dove mi trovo al momento. L' unica cosa che mi fa pensare di essere lontano dalla mia citta' e' una scritta:35 km da Aqualimpia.
<| Non ce la faro' mai a raggiungere casa prima che mamma ritorni.>>
Mi guardo intorno per cercare di trovare una soluzione. Ancora a terra cerco di scorgere qualche abitazione, ma niente. Le più vicine saranno tra un kilometro. E così che, nel pieno della mia disperazione, vedo davanti a me un cartello. Si trova dalla parte opposta della strada, in una sorta di viale che sa molto di quelli che conducono in posti sperduti.
Addentrarmi non è mia intensione , ma sarei proprio curiosa di sapere cosa c' è scritto.
La gamba destra mi fa molto male. Le braccia non me le sento piu'.
Conto fino a 10, poi cerco di rialzarmi in piedi.
La prima volta pero' riesco ad alzarmi ma poi cado di nuovo a terra.
Le mie gambe sono troppo fragili e piu' rimarranno a terra piu' lo saranno.
Mi accorgo poi che vicino a me c' é un vecchio tronco d' albero sradicato.
É abbastanza resistente.
Mi appoggio ad esso è cerco di sollevarmi.
Le mie gambe deboli non sono in grado di sopportare ulteriori sforzi. Non riesco ad alzarmi del tutto ed e' per questo che cerco di adagiarmi sul quel tronco.
Finalmente mi siedo su di esso.
Mi rendo conto pero' che ho una profonda ferita nella gamba destra. Ho paura che possa infettarsi. Attorno a me non c' è niente per poterla medicare ... in realtà non c' è niente in generale. Vi sono soltanto pochi fili d' erba sparsi di qua e di là. Cerco di coglierne qualcuno ma piu' mi sporgo più c' è il rischio che io possa cadere, in particolare da seduta.
Così, seppur con difficoltà cerco di portare le gambe indietro e il busto in avanti.
Grido forte dal dolore ma non mi proccupo di dare fastidio dal momento che sono sola in quest' immenso spazio che mi circonda.
Finalmente riesco a distendermi sul tronco. Cosi', infatti, potro' cogliere alcuni fasci d' erba senza rischiare di cadere.
Adesso, assunta questa posizione, mi porto piu' avanti con il bacino fin quando le mie mani non toccano l' erba. Sento l' ebrezza dell' erba fresca e mi sovviene anche l' odore.
Cerco , una volta presa, di riassumere la posizione di prima.
Finalmente seduta posso medicarmi la ferita ( se cosi' si puo' dire).
Lego stretti i fasci attorno ad essa.
Non so che altro fare in questo momento.
Riconto poi fino a dieci, questa volta però più lentamente.
Metto forza nelle braccia e provo a risollevarmi.
Riesco a reggermi in piedi. A volte le mie gambe tremano , ma cerco di non pensarci e di sopportare.
Guardo poi la strada da una parte e dall' altra per vedere se passi qualcuno.
Devo attraversarla per raggiungere il cartello.
È così che zoppicando e a passo di tartaruga raggiungo il luogo in cui si erge il cartello.
Nonostante sia molto grande, non si riesce a leggere bene la scritta.
Il cartello sul quale è incisa l' indicazione, infatti, è in ferro e si è ossidato quasi del tutto.
É talmente brutto questo posto che anche i cartelli si rifiutano ad essere d' aiuto.
Cerco allora di capire le uniche lettere e numeri visibili:L A 500 m
Cerco di vedere se accanto all' ultimo zero ce ne sia anche un altro, ma per mia fortuna no ... si ferma solo a tre zeri dopo il 5.
Non capisco di quale citta' si tratti ma l' unica cosa che so è che dista 500 metri da qui.
Sicuramente è più vicina di Aqualimpia.
Provo ad aspettare per altri 45 minuti con la speranza che qualcuno passi di qui e mi riporti a casa.
Intanto sta iniziando a farsi buio ... la sera è ormai vicina.
Qui non ci sono neanche dei faretti per far luce sulla strada.
Il mio sguardo però incrocia nuovamente il cartello:500 m
Devo assolutamente cercare aiuto e di corsa. L' unico modo per poterlo fare sarà di certo arrivare in quella cittadina.
Mi metto così a camminare sul ciglio della strada.
Il mio passo non è molto veloce, anzi direi proprio il contrario.
La mia andatura è lenta, ma non posso mica farci niente.
Se non avessi avuto questa ferita e dolori in tutto il corpo mi sarei messa a correre fin lì.
Mentre cammino penso a me, alla mia vita e da come sia cambiata in così poco tempo.
Trattengo la rabbia e il pianto che gia' incombono nel mio cuore.
Nonostante io abbia un carattere forte gli altro riescono sempre a sopraffarmi.
Di questo proprio non sono riuscita a darmi una spiegazione.
Ripenso ai tanti ragazzi che avrei voluto rivedere, primo fra tutti Dave.
Mi ero affezionata a lui, nonostante lo conoscessi da un giorno.
Vorrei poi rivedere il mio gruppo di amici degli States.
Tra di loro la persona che mi farebbe piu' di tutti piacere di rivedere è Sully.
Era la mia migliore amica negli States ... una sorta di Lily 2.
Anche lei , come Lily, non mi ha piu' chiamato dopo la mia partenza.
Se devo essere sincera neanche io l' ho cercata.
Magari è per non sembrare inopportuna che non si è fatta sentire in così tanto tempo.
Poi mi piacerebbe rivedere Felling, il professore.
Ricordo ancora quei suoi occhi color cielo rivolti verso di me con grazia e grande attenzione. Chissà se è riuscito a rendersi simpatico ai ragazzi!
Spero di sì per lui.
Poi, la persona che piu' di tutte, in questo momento, vorrei avere al mio fianco è Je.
Lui mi capiva, capiva come mi sentivo e capiva come potermi aiutare.
Qualche volta pero' mi sovviene un dubbio:
- Ma se lui non fosse morto, si sarebbe comportato con me proprio come ha fatto Lily o avrebbe cercato di essere mio amico?
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Aneliti sublimi (IN REVISIONE)
Misteri / ThrillerUno scenario pittoresco, caratterizzato da suggestivi scorci di campagna toscana, fa da sfondo ad un thriller intriso di suspense e colpi di scena. A Jolie Chapman, eccentrica e loquace sessantenne, è stato appena diagnosticato un principio di demen...