37~ La mia scelta.

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Con ancora la confezione tra le mani, un tremore attraversa tutto il mio corpo, lasciandomi in parte segnata.
A questo punto insorge un dubbio nella mia mente, che meticolosamente cerco di cogliere meglio e di far sì che si concretizzi.

<< Ma il medico non mi aveva diagnosticato una forma di allergia?>>

<< Perché allora mi avrebbe dato un medicinale per l' avvelenamento?>> Mi domando ancora.

Posso menzionare solo due opzioni in risposta a ciò.
Sono semplicemente due, no ne esistono altre o meglio nella mia mente affiorano solo queste.
La prima è senz'altro riconducibile al medico. Magari quest' ultimo ha sbagliato, preiscrivendomi per altro un farmaco che non è attinente con il tipo di problema.
Il secondo riconducibile al malessere.

<< E se non fosse stata una semplice forma allergica?>> Inizio a domandarmi.

A questo punto il medico avrebbe avuto ragione a preiscrivermi quel farmaco.
Sta di fatto che in entrambi i casi io non starei tranquilla per niente.
Qualcosa di sicuro è successo.
Sarà stato uno sbaglio del medico, oppure un farmaco dato volutamente per arrestare l' avvelenamento, sta di fatto che qualcosa che non quadra c' è in quest' orrenda situazione.
A rassenerarmi si aggiunge il fatto che oramai mi senta più tranquilla.
Quella situazione iniziale che mi si è presentata stamattina, si è dissolta, così come il ricordo di quegli attimi.
Mi rimetto in piedi, prestando attenzione a non inciampare sul tappeto, che ieri ho srotolato frettolosamente, in procinto di mettermi a letto.
Adesso si è incurvato verso l' esterno e se non presto attenzione, mi capita spesso, ma nel contempo accidentalmente di cadere.
Le mie gambe, esili, si muovono con cura e le mie mani, poste in avanti, sembrano non trovare pace..
Trovano poi appiglio nei bordi del lavandino, intagliati di marmo.
È più lo spavento che altro.
In questo momento, per l' appunto, non avverto niente.
Di tanto in tanto soltanto uno strano formicolio alle gambe, divuto al troppo stare in quella scorretta posizione.
Varco la porta del bagno e arrivata in stanza, inizio a frugare tra le tante cose che stamattina ho utilizzato e che sono state maneggiate dal dottore.
Controllo poi nei cassetti e ciò che sembra essere rimasto delle mie amate spezie.

<< Niente, è scomparso tutto.>>

Forse però questa non è l' espressione adatta.
Niente scompare nel nulla.
Semmai qualcuno le avrà fatte scomparire.
Si, è proprio così.
In questo caso sono stati Richard e il medico a farli sparire, o almeno questo è quello di cui ho memoria, prima che mi addormentatassi.
Richard è stato molto attento a non lasciare neanche una minima traccia.
Avrà pensato che mi sarei potuta sentire ancora male.
Ha cercato quindi di mediare i danni.
È sorprendente come abbia potuto mostrare un interesse così sfrenato per il mio stato di salute.
Pensavo che, visti i nostri rapporti inspiegabilmente
conflittuali, non si sarebbe prodigato più di tanto affinché potessi stare in un ambiente confortevole.
Questa però non è l' unica cosa strana.
Non comprendo infatti persino il motivo per cui Richard abbia allontanato Kabil.
Se non voleva che lui vedesse spezie nel nostro campo poteva benissimo trovare un accordo, magari trovargli qualcos' altro da poter vendere.
Sapendolo persino in un momento non proprio roseo io, al suo posto, avrei di certo provato ad aiutarlo. Non capisco perché abbia preso una decisione così drastica, soprattutto se consapevole che avrebbe perso anche Brigitte. Io non riesco mai a concepire cose del genere. L' egoismo e non sforzarsi di capire o di aiutare non giovano mai a favore del sentirsi realizzati come persone.
Per me la generosità è inalienabile.
Frugo ancora tra le mie cose: questa volta però passo agli indumenti.
Sollevo jeans, calzini, scarpe, tutto quanto di bello o di brutto posseggo, quando il mio sguardo finisce per discernere qualcosa.
Vedo infatti una tasca del mio giubbottino rosso, quello in pelle che ho indossato lo stesso giorno della partenza, che appare più gonfia dell' altra, come se al suo interno vi fosse contenuta qualcosa.
Apro quindi la cerniera e la tiro fuori.

Aneliti sublimi (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora