È la fine?

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Faccio domanda per il diploma veloce e me la accettano. Ora mi tocca studiare due libri interi in quattro settimane.
Ricordo solo ora che tra due settimane c'è il matrimonio di Marco e non me la sento di andare...
Dato che mi diplomerò prima degli altri non devo più seguire le lezioni, perciò studio a casa sia la mattina che il pomeriggio e il weekend vado a lavoro.
Oggi torno a lavoro.
Marco è lì.

Marco: "Ho saputo che la tua permanenza sull'isola durerà ancora per poco."
Io: "Sembra che su questa isola le voci girino velocemente. Comunque si."
Marco: "Perché te ne vuoi andare? Non ti mancherei?"
Io: "Sinceramente no. E poi tu ti stai per sposare, quindi smettila di provarci con me."
Marco: "Adoro quando ti arrabbi."
Io: "Ma per favore."
Marco: "Cosa fai oggi?"
Io: "Immersione."
Marco: "Con chi?"
Io: "Me stessa."
Marco: "Posso unirmi?"
Io: "Potresti...si va bene. Trovati sulla barca alle 6."

È così fu, era stato non puntuale, di più. Si vede che ha veramente voglia di un' immersione.

I pesci erano favolosi, il mare calmo, solo noi due. Certe volte si girava verso di me e mi sorrideva e io altrettanto.
Tornati sulla barca, la cosa più bella di quel momento era il tramonto. Il sole era una palla arancione enorme che si stava nascondendo sotto il mare. Anche Marco era affascinato.
Marco: "Come luna e sole, mai divisi ma lontani."
Io: "Ma è la nostra frase, te la ricordi ancora."
Marco: "Come potrei dimenticarmela."
Io: "Sotto le stelle di primavera..."
Marco: "Io e te due fiori che sbocciano."

Si ricordava di tute le frasi che ci eravamo scritti l'estate scorsa. Questa cosa mi ha reso veramente felice.

Io: "Ora basta, se no mi metto a piangere"
Marco: "Perché? Credevo che non provassi più nulla per me."
Io: "Infatti è così."
Marco: "Sei sicura?"
Io: "Certo, e poi mi sto vedendo con una persona."
Marco: "Beh, non posso che essere felice per te."
Mi sorrise...

Tornati sulla spiaggia, mi rivesto, saluto Marco e torno a casa.
Quando entrò noto qualcosa di diverso.
Io: "Emma sei in casa?"
Emma: "Ciao Isa, bentornata."
Io: "Noto qualcosa di diverso. Cosa è successo?"
Emma: "I ragazzi sono partiti."
Io: "E quando?"
Emma: "Stamattina...Isa noi non volevamo dirtelo ma io e Giorgio siamo separati. Abbiamo finto solo per aiutarti ad ambientarti, per farti sentire come a casa. I ragazzi sono andati a vivere con lui in Spagna..."
Io: "Ma è impossibile, non me lo hanno mai detto, perché?"
Emma: "Non volevano farti stare male. Si preparavano da settimane a questa partenza..."
Io: "Se ne sono andati, non posso crederci."
Emma: "Perdonami Isa, dovevamo dirtelo. In camera tua c'è una lettera che ti spiegherà tutto."

Cara Isa,
Non sai quante cose avremmo da dirti ma il tempo è limitato perciò ti scriveremo solo qualche riga. Come nostra madre ti ha già accennato, siamo partiti con nostro padre. Era una cosa che avevamo organizzato da tempo. Avevamo intenzione di seguirlo per continuare gli studi lì. Ci avevano detto di non dirti nulla. Tu ti stavi cominciando ad ambientare e non volevamo renderti triste. Manuel è il più in colpa di tutti, si era affezionato tanto a te. Chiamaci quanto vuoi, avrai un sacco da chiederci. Ci dispiace tantissimo.
Ti vogliamo davvero bene.
Silvia, Giulia e Manuel.

P.s Torna a casa

Piango come una disperata. Le loro camere vuote mi danno una sensazione orribile.
A cena io ed Emma da sole non parlo di nulla, sto in silenzio. Con lei e nessun altro non è la stessa cosa, anzi è tutto uno schifo totale.
Vado a dormire presto sperando che sia tutto un brutto incubo.

La mattina seguente
È domenica, il tempo è nuvoloso e sta quasi per piovere. Nonostante ciò, vado in centro. Almeno lì starò da sola senza che Emma mi assilli ogni due minuti.
Faccio un giro di tutti i negozi ma da sola non c'è divertimento.
"Che faccia che hai" sento da dietro di me
Io: "Ciao Marco."
Marco: "Che faccia che hai..."
Io: "Lascia perdere..."
Marco: "Facciamo due passi."
Io: "Non riuscirai a risollevarmi molto semplicemente, sono troppo depressa."
Marco: "La tua faccia è stranissima."
Io: "Credo di aver consumato tutte le lacrime possibili."
Marco: "È così dura?"
Io: "Non sai quanto..."
Marco: "So che non è il momento ma te ne devo parlare."
Io: "Ti ascolto."
Marco: "Domani sera ci sarà un ballo all'Hermitage per il matrimonio, lo abbiamo anticipato a martedì."
Io: "Questo martedì?"
Marco: "Si, io e Lara ce ne andiamo. Ci trasferiamo a Dubai."
Io: "Dimmi che è uno scherzo. Mi viene da vomitare."
Marco: "Ti prego dimmi qualcosa."
Io: "Cosa dovrei dire? Sono felice per te che parti?"
Marco: "Almeno ti sbarazzerai di me."
Io: "Ma io non voglio questo."
Marco: "Che vuoi dire?"
Io: "Maledetta bocca, perché non sto zitta?"
Marco: "Isabella, rispondimi."
Io: "Devo andare."

Corro all'impazzata mentre sento lui gridare il mio nome ma io devo scappare, non posso fermarmi. Vado avanti, anche se il respiro sta cedendo e poi me lo ritrovo davanti.
Marco: "Dimmi cosa sta succedendo."
Io: "Niente, ok?"
Marco: "Tu sei ancora innamorata di me, non è vero?"
Io: "No, ho voltato pagina."
Marco: "Allora dimmi, perché sei qui? Perché se venuta a studiare qui, potevi rifiutare."
Io: "Si è vero, avrei potuto. Se avessi rifiutato ora sarei a casa con le mie amiche, a parlare del più e del meno, ma di certo starei continuando a pensare a te. Sono venuta qua perché volevo rivederti, perché io sono ancora pazzamente innamorata di te, non ho mai voltato pagina, mai. Anche la storia di Max era finta, per farti ingelosire. Ho cercato più volte di negare il mio amore per te ma il fatto è che non ci riesco. Io sono ancora pazza di te."

Si avvicinò e mi baciò. Cadde la pioggia. Non ci staccavamo, quello era un bacio con la B maiuscola.

Marco: "Se c'è una cosa che ho capito in questi mesi è che io senza di te non posso stare. Quella con Lara era tutta una finta, anche lei stava al gioco, anche Charlotte. Lo sapevano tutti tranne te. Volevo che capissi chi sono veramente."
Io: "Io lo avevo capito da tanto tempo, ma non volevo ammetterlo."
Marco: "Sposami."

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