chapter fifteen.
dagli occhi di yoongi caddero lacrime salate, che iniziarono a rigare le sue guance bianche. faceva così male il suo petto, così tanto male che non riusciva a muoversi. lo spirito strinse i pugni e strizzò gli occhi, trattenendo i forti lamenti.
un'altra crisi, a poco più di una settimana di distanza dalla precedente.
ogni qual volta che provava a pensare ad altro, i suoi occhi vedevano esclusivamente jimin. immaginava i suoi dolci lineamenti, i capelli biondi pettinati sempre in modo impeccabile, gli occhi scuri che diventavano due piccole fessure non appena il più piccolo sorrideva, mostrando un sorriso innocente e puro. per non parlare delle sue labbra: carnose e morbide, l'opposto di quelle di yoongi, più sottili e secche.
e quando pensava al suo corpo, la mente volava verso quella notte magica. gli parve tutto come un bellissimo sogno: poter toccare le sue labbra e farsi toccare da quelle piccole e paffute mani che adorava; far sfiorare la pelle contro quella di jimin, bagnata dal sudore. poter graffiare, marchiare e fare suo quel corpo che tanto amava.
eppure persino i più bei ricordi, a volte, si tramutano nei peggiori.
aveva così tanta paura che jimin potesse scoprire quanto fosse debole yoongi, e soprattutto, aveva il terrore che potesse trasformarsi in qualcosa di violento prima che jimin lo aiutasse a scomparire del tutto dal mondo.
il dolore cessò qualche minuto dopo e, stremato, yoongi si accasciò sul pavimento freddo del bagno e chiuse gli occhi.
faceva così male, così tanto, troppo male. da una parte avrebbe voluto rivelargli tutto, così da non sentirsi in colpa e affrontare la situazione, ma questo avrebbe comportato nel vedere jimin con un viso spento e senza sorriso. dall'altra avrebbe voluto non dirgli niente e continuare a vederlo sorridere fino alla fine delle sue giornate, amandolo e prendendosi cura di lui; dedicandogli melodie e facendo l'amore con lui, creando dei ricordi magnifici, ma allo stesso tempo malinconici.
eppure, se ciò avrebbe portato a vedere jimin felice, allora avrebbe continuato a fingere che fosse tutto okay. forse glielo avrebbe detto, forse no. il desiderio di yoongi era poter vedere fino alla fine il suo sorriso che tanto lo aveva fatto innamorare di lui.
voleva dirgli quanto lo amasse, quanto avrebbe voluto stare con lui per sempre.
yoongi si alzò lentamente dal pavimento e rimase per qualche istante immobile sul posto. chiuse gli occhi e lasciò che i pensieri opprimenti se ne andassero, per lasciar posto a quelli più costruiti.
è inutile che continui a soffrire facendo finta che non mi stia succedendo nulla, pensò.
voleva lasciare qualcosa di indelebile nel suo cuore. non voleva possederlo solo quando lui era ancora presente, ma anche quando non ci sarebbe più stato. voleva farlo per sempre, finché jimin avrebbe avuto memoria.
lo spirito uscì dal bagno e si avviò in camera con uno scopo ben preciso. prese dalla scrivania il primo foglio bianco che vide, una matita e si sedette sullo sgabello, davanti al piano.
«farò dei nostri momenti uno spunto per creare una melodia bellissima, jimin» mormorò, accennando un sorriso non appena iniziò ad immaginare il visino sorridente del ragazzo.
──
erano passati pochi giorni dall'ultima crisi di yoongi. nel mentre che lo spirito suonava il piano, ideando una melodia ignara alle orecchie del più piccolo, jimin era da poco uscito dalla doccia. stranamente ci mise più tempo in bagno, e lui non si era nemmeno accorto dei minuti passati, visto che qualcosa aveva richiamato la sua attenzione. un qualcosa di piccolo, in metallo, accidalmente finito sotto il lavabo, come se fosse stato nascosto. qualcosa di impolverato e con del sangue incrostato sopra. una lametta.
non appena jimin la prese in mano tremante e si accorse che quel strano colore sulla lama era dovuto a del sangue secco, le sue mani divennero come pasta frolla e fece cadere il pezzo di metallo sul pavimento. con gli occhi sgranati e il cervello in subbuglio, il primo pensiero che gli venne in mente fu yoongi. quella lametta apparteneva a lui, ne era più che certo, ma un'altra domanda balzò fuori.
è questo l'oggetto in cui, all'interno, si trova intrappolata l'anima dello spirito?
jimin scosse la testa, finì di vestirsi e raccolse la lametta. la osservò per qualche altro attimo, prima di immergerla sotto acqua bollente. finì di vestirsi, asciugarsi i capelli e nascose la lama dentro la tasca del pantalone.
avrebbe voluto dirlo immediatamente a yoongi, ma il fatto che avesse avuto da poco una crisi lo fece diventare titubante. l'umano pensava che, se glielo avesse riferito, lo spirito sarebbe voluto sparire via per sempre come aveva chiesto inizialmente. ma dall'altra parte, se glielo avesse detto, entrambi avrebbero potuto decidere assieme cosa fare, e cosa più importante, se jimin avesse portato con sé la lama, yoongi lo avrebbe potuto seguire ovunque.
e insieme avrebbero potuto creare nuovi ricordi, momenti che non rimangono solamente dentro un piccolo appartamento.
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can you see me? | yoonmin
Fanfictioncompleted ㅡ jimin si trasferisce dalla sua vecchia casa per iniziare un'altra vita, ma non è conoscenza che l'appartamento sia già abitato da un incantevole fantasma di nome yoongi. © minyawn | 2016