09. Conseguenze

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{Il capitolo contiene scene di sesso esplicite}


❀ L y d i a 

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Prima che io potessi cadere a terra, due braccia mi afferrarono saldamente, sorreggendomi. Tenni gli occhi chiusi percependo la stanza roteare attorno a me.

"Non avrei dovuto lasciarti bere così tanto" sussurrò Justin con voce roca al mio orecchio. La mia schiena era contro il suo petto, chinai indietro la testa poggiandola sulla sua spalla e mi lasciai andare. Sapevo che mi avrebbe sorretta, di lui mi fidavo.

Bagnai le labbra secche e deglutii, la musica rimbombò nella mia testa. Avrei voluto tapparmi le orecchie e scappare via, era diventato insostenibile stare lì dentro. L'odore di alcol, sudore, la musica ad alto volume. La mia testa sarebbe potuta scoppiare da un momento all'altro, istintivamente portai le dita sulla tempia destra e massaggiai quel punto.

"Voglio tornare a casa" dissi. Lui ovviamente non mi capì: sia per la mia voce flebile, sia per la musica. Mi afferrò per le spella e mi fece voltare nella sua direzione, i nostri sguardi si incontrarono. Lui era particolarmente preoccupato, io decisamente stanca. Ne avevo abbastanza di quel posto, in più Noah era andato via e non era più tornato. Mi aveva lasciata da sola.

"Voglio tornare a casa" ripetetti, lui comprese. Annuì debolmente e fissò accuratamente la mia figura: ero in uno stato pietoso ma in quel momento era l'ultimo dei miei pensieri. Justin mi afferrò una mano e mi trascinò al suo seguito, facendosi strada tra la folla. Scansò uomini ubriachi, donne intente a ballare, ragazzi poco più grandi di me. Tutto per permettermi di passare e non essere importunata, questo mi fece sorridere leggermente. Raggiungemmo la tenda dopo qualche minuti, senza mai staccare le nostre mani: Justin la aprì e io ispirai a pieni polmoni, rilassandomi. La musica era udibile, ma l'aria era migliore, più leggera e pulita.

Oltrepassammo il corridoio di entrata e uscimmo, una volta fuori mi bloccai. Justin si voltò nella mia direzione, io sgranai gli occhi.

"Noah, devo avvertirlo" dissi. Feci per tornare dentro ma Justin mi afferrò per un braccio e mi fece voltare nella sua direzione.

"Non preoccuparti, ci penserò io" sorrise per rassicurarmi, apprezzai il suo essere premuroso e ricambiai il sorriso.

Nella mia mente vi era il caos. Stavo capendo poco e niente: mi ero ricordata di Noah per puro caso. Avevo impressi nella mente gli occhi di Justin, il suo sorriso, il modo in cui avevamo bevuto senza regolarci ed eravamo stati costretti ad andare via. Questo lo avevo ben capito, per il resto il nulla. Mi lasciai trascinare dal biondo verso la sua auto, era lui a dettare le regole in quel momento, io le stavo semplicemente rispettando giacché incapace di intendere e di volere. Di canto mio, mi costrinsi a rimanere lucida nonostante l'assunzione eccessiva di alcol. Mi pentii amaramente di non essermi fermata prima che la situazione degenerasse. Avevo però al mio fianco Justin e questo, aveva i suoi pro e i suoi contro: ero felice, di quella felicità che vorresti sorridere di continuo. Lui non mi aveva lasciata, nonostante il mio aspetto, nonostante il mio stato attuale. Era rimasto lì con me, aveva abbandonato la festa e aveva deciso di portarmi a casa. Ero però preoccupata di quello che sarebbe potuto accadere, a causa mia: le parole in quel momento sarebbero potute fuoriuscire da sole, rivelando quando avevo cercato di tenere nascosto. Justin non era pronto, non ancora. Doveva ricordare da solo, con il tempo, poco a poco. Io non potevo intromettermi.

The Feeling 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora