18. Menzogne

3.3K 151 66
                                    

L y d i a ❀ 

• • • • • •

Noah chiuse la porta alle sue spalle, io mi guardai intorno: il volto ancora bagnato dalle lacrime, gli occhi rossi e le labbra del medesimo colore per via dei morsi insistenti. Sussultai quando l'uomo poggiò una sua mano sulla mia spalla, mi voltai per fissarlo negli occhi.

"Vuoi parlarne?" chiese facendomi strada. Io non risposi, non sapevo neanche di cosa avremmo dovuto parlare. Del perché fossi lì o del perché avessi deciso di andare proprio da lui? Erano due cose ben distinte.

Ci accomodammo sul divano, tenni le dovute distanze sentendo le guance andare a fuoco nel ricordare l'abbraccio di qualche minuto prima. Mi buttai fra le sue braccia istintivamente, senza pensarci troppo. 

"Che ti è successo?" insistette, avvicinandosi. Mi afferrò una mano, le sue iridi verdi si incastonarono nelle mie, quasi del medesimo colore. Strinse la mia mano, io non rifiutai il contatto. In fin dei conti, avevo bisogno di lui. Mi aveva aiutata molto nell'ultimo periodo, se pur inconsapevolmente. Il nostro rapporto di amicizia era nato per caso, man mano era però maturato. Potevo fidarmi di lui, lo sapevo. Mi sentivo bene in sua compagnia, sapeva come mettere a proprio agio le persone. Se non lo avessi incontrato quella sera, di fronte una delle sue opere d'arte, molto probabilmente sarei tornata a Londra prima del previsto. 

"Non me la sento di parlarne adesso" bisbigliai. Lui sospirò e si tirò leggermente indietro, contrariato. Sapevo che avrebbe voluto aiutarmi ma nonostante mi fidassi di lui non avevo voglia di pronunciare ancora quelle parole. Tenerle nascoste dentro di me faceva meno male, per quanto fosse possibile.

"Quando hai voglia di parlarne io ci sono" sorrise leggermente, come per rincuorarmi. Io annuii e portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Non riuscii a ringraziarlo a voce, mi limitai con lo sguardo: avevo paura che, parlando, le parole potessero abbandonato le mie labbra senza il mio consenso, dettate dalla ragione. Anche solo pensare alla situazione in cui ero stata brutalmente catapultata mi faceva sentire vuota, la terra spariva ai miei piedi, il mio animo si affollava di sensi di colpa, trasudava rancore: per non essere stata in grado di rendermene conto, per non essere stata capace di aiutare l'unica persona che avrei dovuto realmente aiutare. Più ci pensavo, più le lacrime minacciavano di solcare nuovamente il mio viso.

Noah si alzò dal divano e si diresse in cucina in silenzio, lasciandomi nella morsa dei pensieri di troppo. Non mi resi conto di essere rimasta da sola finché, voltandomi, notai il divano vuoto alla mia sinistra. Alzai lo sguardo, il sorriso dell'ex moglie di Noah mi accolse, incorniciato a dovere. Più la osservavo, più mi rendevo conto di quanto fosse bella. Il moro tornò con un bicchiere di acqua e me lo porse: era quello di cui avevo bisogno in quel momento, vista la gola secca e le labbra screpolate. Percepivo appena il sapore metallico del sangue su di essere, presto avrebbero iniziato a sanguinare se non avessi smesso in tempo di morderle.

Tornò a sedersi con un'espressione preoccupata dipinta in volto, io per rompere il ghiaccio decidi di parlare. 

"Come vi siete conosciuti?" chiesi stringendo tra le mani il bicchiere, indicando poco dopo la fotografia. 

Lui si irrigidì appena, poi si voltò verso la cornice che lo ritraeva assieme alla sua sposa il giorno del matrimonio e sorrise. Volevo saperne di più, conoscere la sua storia.

"Grazie a Justin" ammise tranquillo. Tesi i muscoli: in un modo o nell'altro quell'uomo sapeva come uscire allo scoperto e darmi il tormento. Non fiatai, facendogli segno di proseguire. "Lei e l'ex moglie di Justin, Caren, frequentavano gli stessi corsi universitari" poggiò la schiena contro il divano e guardò fritto dinanzi a sé, come se le immagini gli stessero attraversando al mente in quel preciso istante. Io rimasi incantata a fissare i suoi occhi lucidi. "Un giorno mi disse che c'era questa ragazza, davvero carina. Mi costrinse a seguirlo, io accettai se pur scettico"

The Feeling 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora