Cap. 17 - Non era solo

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Derek si svegliò che Stiles era già uscito per recarsi a lavoro, al suo posto, appoggiato sul cuscino, un bigliettino che lo avvertiva che sarebbe rientrato nel tardo pomeriggio, dopo essere passato a casa dei suoi e poi anche da Scott. In un post scriptum vi era una nota che diceva che lo avrebbe chiamato per pranzo.

Si alzò e, stando attento alle medicazioni, si lavò per poi indossare degli abiti da casa e scendere in cucina per fare colazione. Si ritrovò a sorridere al post-it che trovò attaccato al frigo. Stiles si era premurato di scrivere tutte le cose che solitamente gli diceva ogni volta si assentasse da casa. In più gli lasciò scritto che venerdì lavorava di pomeriggio e che quindi, potevano andare a vedere la proprietà che Peter voleva vedere a loro nella mattinata.

Cora aveva riportato Ari verso le dieci di mattina, scappando di corsa dopo avergli chiesto come stava, accampando una palese scusa poco credibile. A fargli compagni a pranzo non solo fu Laura, che dopo aver portato la bambina a fare alcune vaccinazioni aveva deciso di passare a salutarlo, ma anche Peter che capitò, a detta sua, lì per caso.

«Quest'anno la mamma ha deciso che sarà obbligatorio, visto che è il primo natale del mio amore bello» incominciò a dire, interrompendosi andando a fare il solletico sulla pancina della figlia «E visto che stanno arrivando anche altri nipoti, di fare o un pranzo o una cena di Natale, tutti assieme. Vuole riprendere le vecchie tradizioni di quando eravamo piccoli» asserì, ricordando lo scambio di regali, le foto e tutto ciò che vi era dietro «Bisogna solo decidere, se a pranzo o a cena».

«A cena mi è impossibile» si intromise loro zio, versandosi un po' del vino rosso pregiato che aveva portato nel bicchiere «Sono impegnato, per colpa tua nipote» incominciò indicando Derek «A presenziare al party aziendale».

«Uno di noi doveva sacrificarsi» commentò invece Laura, allungando il proprio bicchiere in richiesta di vino «Però, hai anche la libertà di starci il minimo indispensabile».

«Quindi la scelta ricadrebbe, tra la notte di domenica e il pranzo di lunedì» ritornò al fulcro della questione il padrone del loft, lasciando un paio di grattini sulla testa di Ari che era alla sua sinistra, speranzoso di ricevere qualcosa di buono da sopra la tavola «Appena sento Stiles, gli chiedo cosa ha deciso di fare con la sua famiglia».

Il figlio dello sceriffo però non lo chiamò come promesso durante la pausa pranzo, ma non si preoccupò più di tanto. Infatti nel primo pomeriggio ricevette un messaggio da un numero che non aveva in rubrica e che scoprì essere quello di Scott. Stiles aveva accidentalmente fatto cadere il telefono giù per il bagno e tirato lo sciacquone ed ovviamente, giusto perché era lui, il telefono non era semplicemente rimasto lì, ma anzi sospinto dal getto d'acqua era sparito giù per il tubo. Derek che non era un tipo che rideva facilmente e apertamente, si ritrovò da nulla, dopo aver finito di leggere quelle frasi a ridere, nonostante i punti della ferita tirassero così tanto da fargli male.
Senza esitare chiamò quel numero e quando dall'altra parte sentì la voce di Stiles affermare che non era affatto divertente, aveva così tante cose sul telefono. Derek si ritrovò a dire «Solo tu sai farmi ridere così, ti amo, quando torni a casa?».

«... per le sette e qualcosa, anzi per le sei e tre quarti» lo sentì ritrattare, dopo aver parlato con il fratellastro «Praticamente il tempo di finire qui e arrivare a casa».
«Capito, accarezza i bambini per me» si ritrovò a dire, prima di salutarlo e sorridere al ti amo anch'io dell'altro.

La sua vita non poteva andare meglio di così, allontanando il pensiero che da gennaio sarebbe tornato a lavoro, rischiando di restare in ufficio anche fino a tardi. Si sarebbe goduto quella convalescenza e si sarebbe goduto il suo compagno, festeggiando con lui e sognando il primo Natale che avrebbero trascorso tutti e quattro assieme. Si sarebbe concesso di riempirlo di attenzioni e di viziarlo, non per finta come aveva fatto nelle sue vecchie relazioni, questa volta lo avrebbe fatto per davvero: tra qualche mese gli avrebbe anche regalato una nuova macchina, non che la sua non funzionasse, ma doveva abbandonare la jeep per qualcosa di più comodo e sicuro per gli spostamenti un neo papà. Lui aveva già dato il buon esempio, parcheggiando la Camaro in garage e sostituendola con una più spaziosa e comoda cinque posti.

Our FOREVER [COMPLETA da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora