Capitolo 4 - L'amore viene da sé

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Che Scott scrivesse a Lydia di raggiungerli assieme al suo "piacevole" consorte per aggregarsi alla loro serata 'Mangia e Ridi' era stato un colpo basso. Un colpo basso che aveva trasformato Scott in un traditore. Scott andava depennato dal primo posto che occupava assieme a suo padre e a Melissa nella graduatoria degli auguri di natale. Scott era in quell'istante il nemico. Una persona di cui vendicarsi. Scott gliel'avrebbe pagata. Perché alla stanchezza del lavoro, ora si aggiungevano le pressioni da parte della rossa a dare una possibilità a quel bellimbusto di Derek Hale. Eccome che gliel'avrebbe pagata, alla minima opportunità, la mezza bottiglietta di salsa extra-messicana in mezzo alla tavola avrebbe arricchito la farcitura della sua pizza. E il suo cervello stava fabbricando idee e idee su come rincarare la sua vendetta, nonostante Lydia lo stesse sommergendo di domande e piani per il matrimonio tra lui e Derek Hale. Matrimonio che doveva avvenire, prima che lei diventasse enorme per via della gravidanza, oppure, sei mesi dopo che avesse partorito, così da essere bellissima in qualsiasi abito striminzito.

«Smettila di farti del male» le consigliò, mentre teneva lo sguardo fisso sul suo presunto migliore amico.

«E dai, Bro» parlò il traditore con fare divertito «È un bell'uomo. E sembra che tu gli piaccia. Sei solo da troppo, finirai per diventare frigido o per ritornare vergine» lo prese in giro, aggiungendo poi, quando Jackson smise di ridere «Un'opportunità non si nega a nessuno».

«No» decretò fulminando Scott sul nascere della lamentela «Non ho intenzione di frequentarlo» asserì, addentando con cattiveria la propria pizza, cercando di sfogare su essa il nervoso che i suoi amici, quelli che erano i più cari, gli stavano provocando «E il perché, Lydia tu lo puoi comprendere meglio di chiunque altro, mentre a te, McCall, basti sapere che non saremmo compatibili» Jackson, che se n'era stato zitto a sghignazzare e ridere fino a quell'istante, emise un fischio, tanto per sottolineare il fatto che avesse appena chiamato Scott per cognome, cosa che faceva solo quando era realmente indispettito dal comportamento del fratellastro «Prova ad aprir bocca e te lo faccio ingoiare quel calzone che hai nel piatto» sibilò, alzandosi a prendere delle altre bibite analcoliche.

«Wow, è quasi peggio di Isaac quando ha gli sbalzi d'umore» sentì sussurrare a Scott.

«Quando si arrabbia effettivamente -».

«Effettivamente cosa?» sibilò verso Jackson che semplicemente, posò forchetta e coltello per alzare le mani in segno di resa «Scelta saggia» concordò il figlio dello sceriffo, appoggiando la bottiglia d'acqua e il succo in mezzo alla tavola, riprendendo il proprio posto a tavola.

Passarono giusto un paio di minuti in silenzio forzato, dopodiché Scott fu il primo a rompere il silenzio, domandando alla rossa come fossero trascorsi i primi mesi di gravidanza.

«Beh, a parte le nausee mattutine e la fame vertiginosa che ancora mi assale subito dopo» incominciò, fermandosi a prendere in una mano il proprio bicchiere «Prosegue tutto bene, settimana scorsa ho finito il primo trimestre, quindi sono un pochino più rilassata» lo informò, abbassando il capo per tornare a inforcare dell'altro cibo, perdendosi lo sguardo di conferma che Scott si scambiò con Whittemore «Isaac invece è quasi agli sgoccioli, giusto?» l'altro annuì compiaciuto, precisando che gli mancavano ancora tre settimane scarse e Melinda, la loro primogenita, era elettrizzata all'idea dell'arrivo del fratellino.

Nel sentire Scott sfogarsi nel confrontare le ansie di Isaac nelle due gravidanze, aggiungendo le volte in cui la figlia era prima felice e poi dubbiosa sull'avere qualcun altro con cui condividere i genitori, Stiles si calmò un attimo, e rise quelle volte che pure Jackson si faceva scappare qualcosa sui comportamenti dettati dagli ormoni della sua dolce metà che puntualmente lo riprendeva piccata, dandogli piccole ma potenti gomitate sul costato.

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