Cap. 16 - Peter e il suo regalo (1)

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Stiles sarebbe rientrato a lavoro il giorno successivo, lavorava metà giornata, ma aveva lasciato tutto organizzato come se dovesse stare via per una settimana. Cibo, vestiti, qualche film e riviste. Derek lo aveva preso in giro più di una volta, anche perché non sarebbe stato solo durante quelle poche ore, Cora e Peter sarebbero passati a fargli visita e a tenerlo impegnato, ma soprattutto a tenerlo sotto controllo per Stiles, perché nonostante fossero già passati sei giorni da quando fosse tornato a casa, il figlio dello sceriffo non lo aveva mollato un attimo, continuando a negargli in maniera categorica il sesso o ogni atto che anche lontanamente lo ricordasse.

«Se succede qualcosa, qualsiasi cosa, chiamami o inviami un messaggio anche un vocale, lo ascolterò» disse, infilzando la propria patata lessa e tagliandola in pezzettini più piccoli «Cora dovrebbe arrivare per le nove e mezza ed andarsene per le undici» gli ricordò per l'ennesima volta, aggiungendo che invece Peter sarebbe arrivato per fargli compagnia durante il pranzo «Poi ti porterà Laura in ospedale per il controllo. Io vedrò di essere lì il prima possibile».

Derek lo fissò annuendo, ormai si era arreso a tutta quella premura maniacale. Anche perché si rese conto quanto Stiles avesse provato terrore durante il suo breve periodo di coma. Infatti era venuto a conoscenza che per il più giovane i primi due giorni era stato un attacco di panico dietro l'altro, non appena chiudeva gli occhi sognava dell'incidente. Si svegliava la notte o di giorno, in base a quando riusciva a prendere sonno, e faticava a respirare normalmente. Tuttavia, duravano poco, giusto l'attimo di abbassare la testa e osservare il gonfiore della propria pancia per riprendere coscienza delle facoltà mentali e il controllo del proprio corpo. I gemellini nella sua pancia gli davano forza. Tuttavia era stato stancante, e sì, stava meglio, anche grazie alla sua famiglia, a quella di Derek e ai suoi migliori amici, che lo avevano  spalleggiarlo, tenendolo occupato o semplicemente facendogli compagnia in sala d'attesa, senza pressarlo o costringerlo a parlare o ad allontanarsi da lì, anche perché, chi più o chi meno, sapevano che se non parlava significava che era meglio non forzarlo a fare il contrario.

«Oggi fanno lo speciale di Natale dell'anno scorso di Doctor Who» cercò invece di ravvivare l'atmosfera il maggiore «Che ne dici se prepariamo i pop-corns e ci accoccoliamo sul divano?» suggerì speranzoso di riuscire a distrarre il giovane dalla sua ansia per il rientro a lavoro.

E con quella proposta Derek fece centro, infatti Stiles fu contentissimo di rispondergli in maniera affermativa, riempire due ciotole di popcorn perché era meglio avere sia quelli dolci che quelli salati, ovviamente Il maggiore non ne avrebbe mangiati, per lui preparò in un piatto della frutta di stagione.
Davanti allo schermo il figlio dello sceriffo rise, si irritò, stette in tensione, si agitò e poi sorrise. Derek si godette tutte quelle sfumature d'espressioni con una mano sempre presente sul ventre sempre più tondo e presente che racchiudeva i suoi figli, notando che le emozioni del loro papà si riscuotevano anche sui feti che si muovevano o scalciavano. Ed era semplicemente stupendo essere vivi, così da potersi godere tutto quello. Fu ai titoli di di coda che Derek, dal nulla, gli chiese scusa per la prima volta.

«Di cosa stai parlando?» domandò, smettendo di accarezzare la testa ad Ari, irrigidendosi quando incontrò lo sguardo serio dell'altro.

«Non mi aspettavo sarebbe venuta sotto casa» gli spiegò, raccontandogli la verità che c'era dietro a Paige, dell'aborto spontaneo che li aveva legato e della dipendenza da farmaci che la colpì «I genitori e la famiglia le hanno voltato le spalle, io l'ho amata tanto e mi sentii sempre colpevole» ammise con fatica «Le ho sempre mandato una somma di denaro al mese, ma quando ho rincontrato te le scrissi che avrei smesso, poi ho saputo che eri incinta e allora le comunicai che con la nascita dei bambini avrei tagliato i contatti con lei» terminò specificando che comunque in quel periodo le avrebbe fornito un impiego per mantenersi senza il suo aiuto.

Our FOREVER [COMPLETA da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora