Cap. 24 - Due

1.7K 83 8
                                    

«Stiles, figliolo, lo sai che non devi fare certe cose».

«Papà, smettila che va tutto bene» disse facendo uno sbuffo «Guarda che la casa non si pulisce da sola» asserì stanco che tutti lo trattassero come se fosse di cristallo «I bambini arriveranno tra neanche tre giorni, devo o no lasciare la casa più in ordine possibile?».

«Tesoro, tuo padre ha ragione» intervenne anche Melissa, togliendogli con gentilezza via dalle mani straccio e spolverino multicolore «Ci pensiamo noi a finire di sistemare, tu e Derek andate pure».

«Noi aspetteremo la consegna e poi chiuderemo tutto. Ari è da Scott, i bambini lo adorano e lui adora loro, stai tranquillo e pensa a partorire» disse lo sceriffo, beccandosi un'occhiata dal figlio e da Melissa che aveva già intuito il perché Stiles stessé tergiversando e non volesse lasciare casa «Che ho detto di male?».

«Papà: smetti di parlare grazie» disse lasciandosi a un piagnucolio nervoso «Mi apriranno come un cocomero, non voglio andare» asserì, guardando Derek e dicendo «partoriscili tu, ti prego».

«Ti ho già detto che se potessi, lo farei... ma non siamo dei cavallucci marini» cerco di farlo ragionare per l'ennesima volta da lì a due settimane il moro «Forza amore, io sarò con te: potrai stritolarmi la mano e minacciarmi di castrazione per tutto il tempo» cercò di scherzare per stemperare l'abitazione del suo futuro marito.

«Aspetta, abbiamo tutto?» domandò intento a temporeggiare «Sei sicuro?» chiese ancora, andandogli dietro verso la porta «Passeggino? Seggiolini? Vestitini? Biberon e tettarelle? Mutande assorbenti per me? Vestaglia carina?» elencò, mentre Derek annuiva a tutto «L'unicorno? C'è?».

«C'è» dichiarò aprendogli la porta e porgendogli una mano per aiutarlo a fare le gradinate della pompeiana «Te l'ho messo nel borsone, con il cuscino di Isaac» asserì.

«Allora abbiamo proprio tutto» il maggiore annuì, andandogli vicino e lasciandogli un bacio su una guancia, sussurrandogli che lo amava «Ovvio che devi amarmi, sto per farmi sventrare per far nascere i tuoi figli».

«Oh oh oh, i miei?».

«Quando saranno nati, dopo che smetteranno di trafficare con la mia pelle eccetera allora saranno anche miei» precisò, accettando un altro bacio, ma questa volta sulle labbra «Uff, sono super nervoso» asserì entrando in macchina «Quando lo fanno gli altri, o lo fai agli altri, non è così» sospirò.

«Andrà tutto bene» disse il moro «Tra due giorni saremo tutti a casa».

«Ecco, forse questo è più spaventoso» disse cercando di farsi più coraggio «Però non vedo l'ora».

«Partiamo?» chiese poi Derek quando entrambi erano sistemati sul sedile, in uno stato di eccitazione, curiosità e aspettativa «Non puoi capire quanto ti amo» disse, slacciando la cintura e sporgendosi verso di lui per prendergli in viso e baciarlo «Okay, andiamo» fece subito dopo, lasciando Stiles un poco spiazzato «E non ridere. Tu hai altri modi per stemperare l'ansia a me baciarti fa passare la mia».

«E io che credevo avrebbero avuto solo un genitore strano» rise, accettando il fatto che ormai era ora «Beh, sono stato anche troppo bravo» affermò come un po' rassegnato «Sono riuscito a tenerli in pancia fino alla trentaseiesima settimana».

«Oh, sei stato una bomba» gli diede assolutamente ragione il maggiore.

«Infatti è così che mi sento» asserì sarcastico affermando che se non gli avessero programmato il cesario in quella settimana non avrebbe retto di più «Poi nonostante le creme, ho anche le smagliature».

«Beh, li hai portati entrambi oltre i due chili» gli ricordò, allunava do una mano ad arrogargli i capelli, visto che la strada glielo permetteva «Per questo le prime notti andrò io» si offrì con fare coraggioso.

Our FOREVER [COMPLETA da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora