|Capitolo 1|

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-Allora ricordati: niente ragazzi, solo studio, se ha bisogno chiamami a qualsiasi ora, se non ti trovi bene chiamaci subito che torni a casa e...sei sicura di voler andare così lontano? Se vuoi c'è un università proprio qui a Los Angeles-

-Si mamma sono sicura, aspetto questo giorno da quando ero piccola e andrò a Cambridge- risposi a mia madre, le diedi un bacio sulla guancia e passai a mio padre

-Ricordati che ti voglio bene- disse abbracciandomi

-certo papà- passai a mio fratello, Ben

-Ci vediamo a Natale piccola peste- mi arruffo i capelli

-Certo fratellone- gli sorrisi e mia madre mi saltò di nuovo in braccio

-Mammaa!- la richiamai -Non vado mica in guerra-

-Se tra due giorni fate così scappo di notte senza salutarvi- disse Ben. Lui aveva 21 anni e andava ad Oxford, partiva due giorni dopo di me.

-Oh no, la disgrazia é capitata a me e ci dovrà essere anche il tuo turno- Ben sbuffò e mi abbracciarono tutti insieme.

Salutai tutti un'ultima volta e mi incamminai verso il check-in. Dopo circa 40 minuti mi trovavo già accoccolata sul sedile con: cuffie, cuscino per il collo e mascherina per dormire

Dal cellulare partì Human di Rag'n'Bone Man

Mi addormentai sulle note della mia canzone preferita...

🐋🐋🐋

-I passeggeri sono pregati di allaciare le cinture, stiamo per atterrare- una voce metallica mi svegliò dal mio bellissimo sonno

Mi allacciai la cintura come mi aveva accuratamente suggerito la hostess, l'aereo atterrò e scesì, andai a prendere la valigia e chiamai un taxi che mi portò all'università. Mi lasciò davanti al grande cancello che mi mise soggezzione, un po' indecisa superai la soglia ed entrai nel padiglione femminile. Una donna sulla cinquantina rovistava tra scartoffie dietro al bancone, mi avvicinai e senza alzare lo sguardo mi chiese: -Desidera?-

-Sono Jennifer Lawrence, vorrei la chiave della mia camera- dissi educatamente, la donna dai capelli rossi alzo lo sguardo oltre i suoi orribili occhiali rosa tondi. Mi guardo per un secondo e poi iniziò a digitare qualcosa al computer

-Signorina Lawrence, c'è stato uno sbaglio e mi dispiace dirle che dovrà alloggiare nel dormitorio maschile, camera...126- disse con disinvoltura

-COSA?! No non può essere- dissi scioccata

-Senta non ho tutto il giorno, quindi la prego di prendere queste maledette chiavi e andare nella sua stanza se non vuole dormire su una panchina- disse alzando il tono della voce, mi calmai, presi le chiavi e andai nel dormitorio maschile. Appena entrai tutti i ragazzi mi guardaro male, chi con solo un asciugamano, chi si lavava di denti e anche ragazzi in boxer. Continuai per la mia strada fin quando arrivai ad una porta di legno bianco con un incisione 126

Guardai dubbiosa a maniglia, mi feci forza e aprì la porta. Davanti a me si presentò una stanza con due letti a una piazza e mezza ed un ragazzo che guardava dentro l'armadio di fretta, poi si girò

Cazzo che figoooooo!!!

'Vocina tieni a freno gli ormoni' pensai, ok ero pazza.

Mi rimangiai tutte le parole pensate quando aprì bocca

-Senti bocconcino, ora non ho tempo per entrarti tra le gambe, sto uscendo. Torna domani- e si girò. In quel momento andai su tutte le furie

-Bocconcino tua nonna, stupido australopiteco. Non sono una ragazza di facili costumi che é venuta qui da te per essere toccata da quelle mani lerce, sono qui perché c'é stato un errore e mi hanno messa nel dormitorio maschile. Ora puoi anche andartene come detto poco fa e lasciarmi assaporare la mia nuova stanza da sola- dissi convinta

-Senti bellezza, io riuscirò a inchiavare pure te come faccio con tutte e la mia stanza non te mangi perché se trovo qualcosa fuori posti mi incazzo- e così sbatte la porta e uscì

Ma quanto può essere stupido?!

Sistemai le mie cose nell'armandio e sul comodino,lessi qualche capitolo del mio libro preferito, Orgoglio e pregiudizio, poi quardai l'ora: 22:37.

Mi infilai sotti le coperte e caddi tra le braccia di Morfeo

❤️❤️❤️

Erano le 3:45 quando senti qualcuno entrare nella stanza con violenza, alzai lo sguardo e vidii il ragazzo scontroso di oggi e una ragazza che si svestivano mentre si mangiavano la faccia

-Ma che schifo, proprio quando ci sono io?- urlai ed uscii dalla stanza, mi sedetti ad aspettare fuori dalla porta per ore e ore mentre gemiti e urla provenivano dalla stanza

Un benvenuto con i fiocchi!

Spazio autrice:
Spero vi sia piaciuto il capitolo, commentate e votate

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