|Capitolo 21|

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Il tessuto nero scivolò su di me come acqua mentre me lo infilai, lo allacciai e mi diressi allo specchio. Nella stanza il silenzio regnava mentre io e Nathan ci vestivamo.

Il suo sguardo era perso ormai, non aveva più vita. La perdita l'aveva distrutto. Io non ero da meno, i miei due migliori amici erano morti e ora la persona più vicina a me era Nate. Subito dopo la sparatoria avevamo fatto una promessa: "Resteremo sempre un accanto all'altro, loro erano le nostre persone, ora non ci sono più e io sarò la tua persona come tu sarai la mia" mentre Nate diceva quelle parole io ero ancora sul pavimento della chiesa a piagere, ancora oggi lo ricordo, come fosse ieri.

Il leggero pizzo legato al mio cappello ricadde sul mio viso, mi guardai allo specchio, sembravo quelle donne nei film che andavano ai funerali ed era quello che stavo facendo. Stavo andando ad un funerale. Il funerale dei miei migliori amici.

Le scarpe col tacco mi stavano alla perfezione, mentre Nate si allacciava i mocassini lucidi verniciati di nero. La porta si chiuse alle nostre spalle e, passo dopo passo, arrivammo al cimitero. Matt e Beth avrebbero voluto solo noi e noi esaudimmo il loro desiderio venendo solo noi, solo il nostro gruppo e i loro parenti stretti in un prato tra inquietanti croci bianche.

La cerimonia iniziò, ma nessuno di noi ragazzi la seguì. Tutte le nostre menti viaggiavano nei ricordi condivisi con qui due pazzi ragazzi innamorati. Le tombe, una a fianco dell'altra vennero sotterrate insieme mentre i singhiozzi della madre di Beth riecheggiavano nel cimitero. La madre di Beth abbracciava il padre mentre per Matt c'eravamo solo noi, non gli era rimasto più nessuno oltre a noi. Ricordo ancora quando mi raccontò dell'incendio che fece diventare lui, un bambino di sette anni, un orfano. E appena trovò la persona più importante della sua vita, Beth, morì e lui la seguì. Mentre Alex e Kitty piangevano, dai miei occhi neanche una goccia scendeva perché ero morta con loro.

-Jenny, piangi ti prego. Non ti posso vedere così, piangi- mi sussurrò Nathan

-Loro se ne sono andati, sono morti...e io con loro- il mio sguardo rimase fisso nel vuoto mentre le parole accarezzavano le mie labbra

-Permettimi di aiutarti, permettimi di rifarti nascere, permettimi di amarti-

Spazio autrice:

Scusate per il capitolo corto, il prossimo lo farò più lungo

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