|Capitolo 10|

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Mi svegliai e vidii Adam davanti a me con la colazione

É stata una notte fantastica

Mi alzai ancora nuda, presi i vestiti e andai in bagno, tornai e feci colazione con Adam. Finito di mangiare andammo in classe, ma lui andò prima in bagno. Entrai in classe e mi sedetti di fianco a Beth, dopo mezz'ora Adam non era ancora rientrato, strano pensai, notai che mancavano anche Matthew e Nate. Ad un certo punto della lezioni si sentì un urlo provenire da fuori e poi un ragazzo del primo anno entrò in classe

-Professore, deve uscire immediatamente, sta avvenendo una rissa- il professore di fisica quantistica uscì dall'aula urlando e noi lo seguimmo, mi feci spazio tra la folla e vidii Adam steso a terra sanguinante e Nate sopra di lui come una furia che lo picchiava, corsi verso di loro cercando di separarli, ma non ci riuscì. Arrivò Matt e iniziò ad urlare a Nate di smetterla altrimenti lo avvrebbe ucciso, ma lui non ascoltava né Matt né il professore. Mi avvicinai io e urlai il nome di Nate tra le lacrime, lui si fermò e mi guardò, si irrigidi e se ne andò con Matt dal preside. Io andai da Adam e lo portai in infermeria, appena arrivata la Signora Monroe, l'infermiera, si spavento dal tanto sangue che sgorgava sul viso di Adam

-Dobbiamo chiamare l'ambulanza, ha perso i sensi-mi urlò, prese il telefono e digitò il numero. Diede tutte le informazioni ai paramedici e poi attaccò.

-Andrà tutto bene- mi rassicurò, dopo qualche minuto arrivò l'ambulanza e caricarono Adam su una barella, lo seguì e salì anch'io. Arrivati in ospedale, gli venne un attacco cardiaco e si ingoiò la lingua. Io piangevo e non riuscivo a smettere

-Veloci, veloci. Ha un'emorragia interna, si é ingoiato la lingua e...ODDIO...sta avendo un attacco epilettico. Portatelo subito in sala operatoria- a sentire quelle parole altre lacrime inziarono a fuoriuscire dai miei occhi

-Andrà tutto bene, si sieda qui. Verremo a darle notizie quando l'intervento sarà finito, deve chiamare i genitori del ragazzo- un'infermiera mi rassicurò, annuì e continuai a piangere. Dopo qualche ora mi ripresi, nessuno era entrato o uscito da quella porta, presi coraggio e chiamai la madre di Adam con il suo telefono

«Pronto?» rispose la donna

«B-Buongiorno, sono Jennifer la r-ragazza di Adam. Per favore venga subito in ospedale, c'è stato una rissa tra lui ed un suo amico non so per cosa, ma lui é in gravi condizioni» singhiozzai

«Oddio arrivo subito, ospedale...?» disse aspettando il nome dell'ospedale

«Cambridge Ospital» risposi e riattaccò. Dopo una decina di minuti i genitori di Adam entrarono preoccupati. Gli raccontai tutto e anche del fatto che sembrava strano che Nathan e Adam facessero a botte perché erano amici, anche loro dissero lo stesso poiché conoscevano bene Nathan e mi dissero di avvertire anche Nate sul fatto che non lo avrebbero denunciato.

Aspettammo altre ore i dottori, ma nessuno uscì da quella porta. Dopo altre ore il chirurgo uscì, gli corsi incontro insieme ai genitori di Adam

-Sta bene?- chiese la madre

-É in condizioni stabili e starà benissimo, ma solo se si risveglierà e questo non sappiamo quando succedera. Potrebbe succede adesso come domani, come tra due anni o come mai- le mie gambe diventarono gelatina e caddi a terra in un urlo strozzato di frustrazione. Le lacrime solcavano le mie guancie come sciatori sulle montagne. Il mondo intero scomparve ed io rimasi sola. La persona che amavo come mai in vita mia era sul punto di non ritorno, era sul filo del rasoio e io non potevo perderla perché era tutto per me. La mia ancora, la mia via di salvezza, la mia unica ragione di vita. Era in pericolo di morte. Solo per colpa di un cretino che aveva avuto un attimo di rabbia. In quel momento le porte dell'entrata si aprirono ed entrò Nathan. Corsi verso di lui e gli diedi uno schiaffo mentre non smettevo di piangere, poi un altro e un altro ancora. Mi accasciai tra le sue braccia

-É tutta colpa tua- urlai

-Sei solo uno studipo che mi ha tolto la mia ragione di vita, la persona che amo- continuai ad urlare

-Ce la farà, non é morto. Sopravvivrà. Lo so, ho fatto una cazzata. Ma quando ti ho visto nuda tra le sue braccia...non ci ho visto più dalla rabbia- sussurrò al mio orecchio, mi portò in una stanza e ci addormentammo insieme aspettando notizie di Adam.

Spazio autrice:
Scusate se il capitolo é corto, il prossimo sarà più lungo

Un bacio

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