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"......Harry aprì gli occhi e, istintivamente, si portò una mano alla testa: gli faceva un male terribile!
Prese il cellulare dal comodino e controllò l'ora.
Quando vide che erano già le undici di mattina, strabuzzò gli occhi e si mise seduto sul letto.
Si alzò, andò in bagno, ingoiò un paio di aspirine senza acqua e si diresse in cucina.
Aveva assolutamente bisogno di un tè!
Cercò ovunque, in ogni mobile, in ogni armadietto, in ogni cassetto, ma non riuscì a trovare nemmeno l'ombra di una bustina di tè!
Decise allora di bere un bicchiere d'acqua, ma, mentre stava per versarla, sentì suonare il campanello.
Si diresse alla porta d'ingresso e aprì...."

Harry si svegliò di colpo e si mise subito seduto sul letto: aveva appena fatto il sogno più strano di tutta la sua vita.

Si infilò una mano fra i ricci e si sfregò nervosamente la testa per schiarirsi le idee, poi si alzò ed andò in bagno.

Quando si fu lavato e vestito, andò in cucina e bevve un bicchiere d'acqua, non desiderando, inspiegabilmente, bere il tè.

Guardò l'orologio e si accorse che erano solo le nove, mentre lui aveva appuntamento con il misterioso Louis Tomlinson solo alle quattro.

Decise allora di dedicarsi un po' al suo modellino di galeone e così impegnò il suo tempo fino alle tre.

A quell'ora indossò una delle sue numerose giacche nere ed uscì di casa.

Salì sul suo vecchio e malconcio Maggiolone e si diresse verso l'indirizzo che gli era stato dato.

Si portò fuori dal centro di Londra e, quando giunse a destinazione, strabuzzò gli occhi.

La residenza del signor Tomlinson era immensa, un vero e proprio palazzo.

Potè rendersi conto di tutto ciò da subito dato che il cancello era già aperto, come se in casa lo stessero aspettando.

Harry guidò lungo il viale di ghiaia e parcheggiò davanti ad un'enorme scala di marmo.

Scese e si trovò davanti un maggiordomo alto e pallido e un pastore tedesco che doveva essere abbastanza vecchio.

" Mi segua " disse l'uomo " il signor Tomlinson la sta aspettando "

Harry annuì e seguì cane e maggiordomo all'interno della casa.

Giunto nell'atrio, si guardò intorno con gli occhi sbarrati, dato che non gli era mai capitato di vedere un lusso simile.

Il maggiordomo gli indicò una porta chiusa e se ne andò, seguito dal cane.

Harry rimase da solo e, dopo aver atteso un istante, bussò.

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