17.

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Trovarsi di nuovo nella villa, nel giardino e davanti alle due altalene fu per Harry decisamente strano.

Louis, evanescente ed etereo come sono tutti i fantasmi, si dondolava pigramente sull'altalena, mentre un lieve sorriso gli aleggiava sulle labbra.

" Scommetto che sei stato tu a scrivere il biglietto che ho ricevuto poco fa..."

" Sì, sono stato io " rispose Louis con un leggero sussurro " diciamo che mi è stato concesso ancora un po' di tempo per darti le spiegazioni che meriti "

" Come...come è possibile che tu prima fossi reale, mentre ora...ora sei puro spirito?" chiese Harry incapace di darsi pace.

" Dovevo vendicare i miei genitori e, in qualche modo, mi è stata data la possibilità di farlo " rispose Louis con pazienza.

Harry si sedette sull'altalena accanto al fantasma e attese che parlasse nuovamente.

" Ho scoperto di essere stato adottato, solo quando avevo quattordici anni " sussurrò Louis a bassa voce " e l'ho scoperto per caso, trovando un documento sulla scrivania di mio padre. Per anni lui mi aveva detto che ero suo figlio e che mia madre era morta quando ero un neonato.
Io ci ho sempre creduto e sapere di essere stato adottato è stato, per me, devastante.
Poi, però, l'ho accettato, perché, in fondo, amavo mio padre.
Solo che, mese dopo mese, si intensificò in me il desiderio di scoprire chi fossero i miei veri genitori.
Come puoi immaginare mio padre mi propinò una storia falsa, dicendomi che essi erano tossicodipendenti e che mi avevano abbandonato, una volta nato, in ospedale.
Io ci credetti, ma poi feci una scoperta...
In cantina, dove ero solito andare quando ero annoiato, un giorno trovai i diari di mio padre...
Sapevo che non dovevo farlo, che non era corretto, ma la curiosità ebbe il sopravvento e da quel giorno, nei momenti in cui ero solo in casa, cominciai a leggere i ricordi di...di Mark..."

Louis tacque di colpo e si perse ad osservare il vuoto davanti a sè.

Harry non disse nulla, dato che aveva capito che il fantasma aveva bisogno del suo tempo per raccogliere le idee e, forse, fare il conto con esse e accettarle.

Quando si voltò, una lacrima solitaria scese sulla guancia di Louis e sembrava reale a tal punto che Harry allungò una mano per asciugarla.

Le dita del riccio passarono attraverso la guancia di Louis, ma, inspiegabilmente, egli le ritirò bagnate.

Louis sorrise tristemente e riprese a parlare.

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