Capitolo 20

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La mattina dopo mi sveglio all'alba e senza disturbare Frankie che dorme al mio fianco mi alzo e vado a prepararmi per le lezioni.

Esco dalla stanza quando la prima ora è già iniziata e mi dirigo in classe. Mi siedo al mio posto, in ultima fila, e menomale che il professore non è ancora arrivato.

Tiro fuori l'astuccio, se così si possono chiamare due penne e una matita legate assieme con un elastico, il libro di storia e un foglio, i quaderni li perdo sempre.

Non ho neanche il tempo di sistemare le cose che qualcuno mi prende tutto dalle mani e inizia a strappare i vari pezzi di carta e rompere le uniche penne, perlopiù mezze scariche, che possiedo.

Alzo lo sguardo e riconosco chi è stato: lo stesso ragazzo che uno dei primi giorni di scuola mi ha fatto perdere i sensi perché avevo disegnato Frank.

Esco dall'aula senza rivolgere parola a nessuno, fatalità proprio mentre il professore entra.

Inizio a correre per il corridoio cercando di arrivare in bagno, ma vengo interrotto da delle urla provenire dal dormitorio.
Cambio direzione e si, beh... stanno tartassando Frank cazzo.

NOTA AUTRICE:
Allora gente, è cortissimo, ma non ho tempo... in questi giorni non so quanto aggiornerò perché sono piena di verifiche, nel caso i capitoli saranno corti.

I Don't Love You -Frerard- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora