28- Non sei mio padre

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-amica...intima?- chiese il biondo in un sussurrò, Minato sobbalzò e si avvicinò velocemente al figlio
-si, ci conosciamo da anni, è come una sorella per me- disse muovendo freneticamente le mani agitato, Naruto puntò lo sguardo sulla bambina, non c'erano dubbi, era sua figlia.
-okay, ho capito- disse sorridendo, Minato sospirò sollevato e sorrise alla donna
-che ne dite di mangiare? Si sta facendo tardi- tutti annuirono e la donna con Minato andarono nella sala da pranzo mentre Naruto e Sasuke rimasero indietro
-staremo qui solo una settimana. Non un giorno di più.- disse il biondo guardando il muro bianco, Sasuke gli circondò le spalle con un braccio attirandolo a se
-prima o poi sarebbe successo naruto- disse prima di trascinarlo a mangiare.

-siete amici da molti anni?- chiese Cissy sorridendo ai due ragazzi
-No, diciamo che il nostro è un rapporto di amicizia ed odio, solo ultimamente ci siamo avvicinati.- rispose sasuke sfidando con lo sguardo la donna.
-'cione!- gridò la bambina tendendo la mano verso la maglia arancione di Naruto che la guardò di nuovo incontrando quei maledetti occhi azzurri.
-allora naruto, come stai?- chiese Minato distogliendo l'attenzione del figlio dalla bambina che era tornata a mangiare.
-bene-
-ah, stavo dimenticando, tra poco l'anno sarà finito, in questi giorni dovrai venire a firmare il contratto, ti ho trovato una casa davvero bella sai- Sasuke sobbalzò puntando lo sguardo su Minato mentre Naruto strinse la forchetta nella mano.
-una casa?- chiese il moro
-si, Naruto si trasferirà qui finiti gli studi, sai vuole diventare poliziotto e gli ho trovato un posto- disse fiero Minato
-Non ne sapevo niente- il tono del moro era più freddo del ghiaccio e Naruto si sentì morire dentro. Ma la contrario del suo cuore, lo stomaco era bello sveglio e così in subbuglio che si ritrovò in pochi secondi a vomitare in bagno. Una mano gli accarezzò la schiena dolcemente, è per un attimo sperò che fosse Sasuke, ma sapeva che non era lui. Lentamente iniziò a piangere, la testa ancora chinata sul gabinetto.
-sssh, va tutto bene- sussurrò la donna  passandogli un bicchiere d'acqua. Il biondo lo guardò per qualche secondo, non capendo da dove fosse comparso, ma bevve allontanando i suoi dubbi.
-meglio?- il biondo annuì e si asciugò le lacrime
-perché non vai a riposare? Deve essere stata una giornata impegnativa- il biondo annuì di nuovo
-posso farti una domanda?- la donna lo guardò sorpresa
-certo-
-è sua figlia?- la donna schiuse le labbra ma Naruto sorrise
-non sa proprio dire bugie. Beh, congratulazioni.- disse prima di uscire  del bagno e tornare dagli altri.
-tutto bene naruto?- chiese Minato appena vide il figlio entrare in cucina
-dopo cena.- disse il biondo tornando a mangiare in silenzio.

~~~

-allora, cosa devi dirmi?- disse Minato chiudendosi la porta dello studio alle spalle
-da quanto state insieme?- L'uomo solbazzò
-noi non stiamo insieme-
-Non sono in vena di giocare adesso. Quindi smetti di mentire.-
-tre anni- Naruto sorrise, anche se sembrava più una smorfia.
-tre anni?- disse iniziando a ridere prima di tirare un pugno al muro che fece tremare la libreria lasciando cadere alcuni libri ed una foto di sua madre.
-Naruto calmati-
-mi dici anche di calmarmi!?- disse spingendolo lontano- tre anni? È me lo dici solo Ora!?-
-eri troppo attaccato a tua madre-
-è mia madre cazzo! Io non sono come te! Non rimpiazzo in questo modo le persone!-
-io non ho rimpiazzato nessuno naruto!-
-hai ragione. Hai preferito dimenticarti della sua esistenza e ricominciare.- 
-Non l'ho dimenticata. Non potrei mai farlo.-
-allora perché!? Perché non sei mai venuto!? Perché non ti è mai importato di venire a vedere la sua stanza? Di lasciare un fiore sulla sua tomba!? Perché non ti è mai importato del suo anniversario di morte!?-
-a me importa! Ma non posso mollare tutto quando voglio e venire a Tokyo! Ho una famiglia cazzo!- naruto sgranò gli occhi e sentì le lacrime rigargli le guancie
-e io cosa sono? Lo scarto?- Minato boccheggiò cercando di avvicinarsi al figlio
-Naruto io...-
-stammi lontano!- gridò il biondo spingendolo di nuovo
- Naruto...-
-sarò gentile con loro. Ma che sia chiaro, io e te abbiamo chiuso. Per me...non sei più un padre.- disse prima di uscire dalla stanza ritrovandosi davanti Sasuke e Cissy, la donna entrò Velocemente nello studio, mentre Sasuke rimase a guardare il biondo
-che c'è?- sbottò Naruto
-andiamo in camera- disse il moro afferrando il braccio del ragazzo che si lasciò trascinare. 

-ho sonno, quindi sbrigati a fare la sfuriata- disse il biondo appoggiandosi ad un muro
-Mi aspettavo che lo prendessi a pugni- disse il moro ghignando leggermente
-Non l'ho fatto-
-già, se vuoi lo faccio io-
-è un poliziotto-
-finirei in prigione mille volte per te- sussurrò asciugandogli le lacrime
-ora non esagerare-
-Non esagero. Per renderti felice farei questo ed altro-
-non sarei felice di vederti in prigione-
-E io non sono felice di vederti con questa faccia-
-ha detto che...non è mai venuto perché ha una famiglia. Ma io cosa sono?- chiese ricominciando a piangere
-sei la mia di famiglia- Naruto puntò lo sguardo in quello serio del moro
-Non è vero-
-sai meglio di me che la famiglia non deve essere per forza collegata dal sangue. Per mia madre ormai sei un secondo figlio, parla sempre di te, ti vuole bene. Ed io...- le guance del moro si colorarono di un leggero rosa
-tu?-
-io ti odio- concluse baciandolo. Naruto strinse la maglia del moro tra le dita come se fosse l'unico appiglio a cui aggrapparsi per non cadere.
-mi odi?- chiese il biondo
-con tutto me stesso- il biondo accennò un sorriso e allacciò le brcaccia intorno al collo del moro abbracciandolo.

𝒕𝒐𝒄𝒄𝒂𝒎𝒊  𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 ˢᵃˢᵘⁿᵃʳᵘ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora