39-la testa

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Naruto schiuse gli occhi e fu costretto a sbatterli diverse volte prima di riuscire a mettere a fuoco la stanza, non era in camera sua, i ricordi di quello che era successo gli si sbatterono in faccia e si ritrovò ad alzarsi di scatto Ma se ne pentì quando una fitta alla testa lo fece urlare. La porta si spalancò e una mano lo fece sdraiare, il biondo si tastò la testa nel punto in cui faceva male, ci mise diversi minuti per mettere a fuoco la mano ricoperta di sangue
-cazzo- sussurrò lasciando ricadere il braccio sul letto
-sei un idiota, fortuna che mia mamma era a casa se no avrei dovuto portarti all'ospedale- il biondo chiuse gli occhi, la vista si era sfocata di nuovo e non riusciva a muoversi, ma capì subito di chi era la voce
-Kiba...-
-sei a casa mia, da due giorni-
-...due giorni?-
-ricordi che è successo?-
-quei bastardi...dov'è Reiko?-
-mi ha aiutato a portarti qui, poi è andata a casa-
-sta bene? Si è fatta male? Che...ah- disse facendo una smorfia portando la mano alla testa
-sta bene, non le hanno tolto un capello, i tre tizi sono andati a casa che era un miracolo che si reggessero in piedi, sei stato grande- disse abbassandogli il braccio
-che mi è successo?-
-Non ricordi? Sei finito per terra con uno degli idioti e hai preso una botta alla testa, e che botta, credevo di vederti morire lì- borbottò mettendogli qualcosa di freddo sulla fronte
-che...-
-hai la febbre- disse il castano -dovresti riposare-
-kiba-
-dimmi-
-mi dispiace- il castano accennò una risata
-spero che mi pagherai per averti fatto da medico personale-
-ti voglio bene-
-Il colpo alla testa ti ha fatto proprio male, dormi va- ma il biondo si era ricordato solo in quel momento
-la lettera- disse aprendo gli occhi, anche se non riusciva a mettere a fuoco individuò la figura del castano seduto vicino a lui
-che lettera?-
-nello zaino...io...la lettera...dammela- disse mettendosi a sedere
-Naruto! Non puoi alzarti! Non vorrai mica che mia mamma ti porti all'ospedale! Giù-
-la lettera!- disse il biondo afferrando la mano del castano che cercava di farlo stendere -mi serve...la lettera...kiba- disse portandosi una mano alla testa
-ora te la porto ma te stai buono-
-no! Tu non capisci- disse il biondo, gli occhi che si velavano di lacrime
- okay, ora la prendo- disse alzandosi ed uscendo dalla Camera.
Il biondo si sdraiò, lasciando che le lacrime gli rigassero le guance, quando andò per asciugalle notò che gli avevano tolto i cerotti, doveva essere uno schifo.
-è questa?- chiese il castano
-se viene da los angeles si-
-tieni- il castano gliela lasciò sul petto e tornò a sedersi sulla sedia accanto al letto, il biondo sfiorò la carta stroppicciata
-dimmi che Non l'hai detto a nessuno-
-dipende cosa-
-tutto-
-Gaara mi ha chiamato almeno 30 volte, ma ho fatto finta di niente.-
-mh.-
-come va?-
-hai presente Akamaru?-
-cosa c'entra il mio cane adesso?-
-ti ricordi quando ha cagato in mezzo alla strada e poi una macchina la schiacciata?-
-si-
-ecco, mi sento come quella merda-
-te la faccio passare solo perché stai male- il biondo accennò una risata
-fa male-
-se la smettessi di toccarti la testa staresti meglio- disse il castano fermando le mani del biondo
-devo andare a casa-
-non ti piace la mia camera? È così accogliente-
-puzza di cane bagnato. Ma non è per questo, devo andare sul serio- borbottò il biondo
-te sei fuori. Non ti muovi di qui-
-devono venire delle persone, devo andare a casa-
-chi?-
-non le conosci. Kiba. Ti prego-
-ma...e se ti succede qualcosa?-
-vieni con me-
-quello era ovvio. Ma non credo che sia una buona idea, stai una merda in più non abbiamo manco la macchina-
-abitiamo vicini, 10 minuti e siamo da me-
-non possiamo aspettare qualche ora?-
-no. Devo andare-
-come sei testardo... Chiedo a Neji se ci viene a prendere-
-a Neji?-
-ha la macchina e non è molto lontano-
-non voglio farlo sapere-
-cosa? Che hai salvato una povera ragazza indifesa?-
-mi sono spaccato la testa-
-naah, sei bellissimo.-
-non entrare nei dettagli-
-mh....arriva tra cinque minuti. Ha detto che è in compagnia quindi saremo in quattro in macchina-
-non me ne fotte un cazzo.-disse il biondo alzandosi a sedere
-piano idiota! Sembri una talpa-
-faccio solo fatica a mettere a fuoco-
-si sì, dai ti aiuto- disse il castano togliendogli la camicia
-non ho bisogno del tuo aiuto-
-si invece.-
-ho detto di no-
-io dico di sì...arrivo- disse quando il campanello li interruppe- qui c'è una mia maglia e dei pantaloni- il biondo annuì e finì di togliersi la camicia per poi mettere la maglia, si cambiò anche i pantaloni e si mise le scarpe
-dove cazzo sei?- borbottò il biondo cercando di mettere a fuoco la stanza in cerca della lettera, velocemente si alzò ignorando il senso di vertigine e scostò le coperte ma della lettera non c'era traccia -ti prego vieni fuori- sussurrò guardando per terra e tra i vestiti, ma non c'era traccia della busta, lentamente si poggio al muro e si guardò in torno, un altra fitta alla testa lo fece mugolare, indeciso si portò una mano verso di essa ma alla fine la poggiò su un occhio per fermare le lacrime, voleva solo andare a casa e piangere.
-Naruto, tutto okay?- il biondo negò cercando di allontanare il dolore -vieni-  si lasciò trascinare fuori dalla stanza, a differenza di camera sua quella di kiba era al piano terra quindi non aveva scale da fare.
-oddio...- disse Neji quando vide il biondo
-andiamo a casa sua e basta- la mano del castano si allontanò di scatto
-hey!- gridò, il biondo sentì delle mani fredde premergli sulle guance, lentamente schiuse gli occhi ma li richiuse quando vide le pozze scure di sasuke
-lasciami- borbottò cercando di allontanarsi
-che ti è successo-
-uchiha gli fai male- disse il castano
-sasuke lascialo- disse Neji e il corvino si allontanò
-che ore sono?-
-le tre-
-kiba...-
-ora andiamo- disse il castano prendendogli un braccio

𝒕𝒐𝒄𝒄𝒂𝒎𝒊  𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 ˢᵃˢᵘⁿᵃʳᵘ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora