46-cena

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-ti piace la cena Naruto?- il biondo annuì, sapeva perché glielo aveva chiesto, non stava mangiando molto, ma non sapeva perchè, era da ieri a pranzo che non mangiava, ma aveva lo stomaco chiuso, non riusciva a ingoiare niente.
-vuoi una fetta di torta?-
-Non mi va- sasuke si strozzò con l'acqua, e alzò lo sguardo sul biondo che fissava il suo piatto ancora pieno
-Naruto, come sta andando la scuola?- questa volta era Itachi ad aver parlato, aveva insistito per sedersi vicino al biondo, ma era la prima volta in tutta la sera che gli rivolgeva la parola
-bene, sono riuscito a recuperare le materie che avevo sotto, Tsunade sta già iniziando a preparare la festa per quando sarò fuori dalle palle, almeno così ha detto lei- gli rispose accennando un sorriso, era la frase più lunga che aveva detto in tutta la sera, e il corvino poté evitare di sentire una fitta di gelosia, perché con lui non parlava ma con Itachi si?
-e Ryu?- Naruto alzò lo sguardo puntandolo sul castano
-sta bene, è un po' viziato, vuole sempre uscire e continua a chiedere cibo, ultimamente sono assente e si è offeso, sono due giorni che mi evita- disse guardando mikoto con la coda dell'occhio che accennò un sorriso, Sasuke lo guardò confuso, lo stavano tagliando fuori dalla conversazione, per non parlare di come naruto guardava suo fratello.
-e te con l'università?- chiese il biondo
-mi trovo bene, sai è un bell'ambiente, e poi  apre tante porte, fossi in te ci farei un pensierino, non mi dispiarebbe incontrarti per i corridoi-
O incontrarti nel letto, pensò il corvino stringendo la forchetta
-non continuerò a studiare, ne ho fin sopra i capelli, ho già deciso che fare, purtroppo il mio futuro è già scritto su carta- borbottò posando il mento su una mano e facendo finta di scrivere con l'altra
-te ne andrai da Tokyo?- chiese Mikoto guardando il biondo agitata
-mi piacerebbe, vorrei buttarmi tutto alle spalle e andare via, ma è più difficile di quello che pensavo, a quanto pare parte del mio futuro è ancorato qui- Kiba? Che il cagnaccio non volesse più andare? L'idea di riuscire a tenere Naruto a Tokyo grazie a kiba lo faceva innervosire, soprattutto dopo quel bacio
-e la testa? Avevi preso una bella botta- il corvino puntò lo sguardo sul fratello maggiore, come mikoto e Naruto
-l-la testa?- chiese il biondo sgranando gli occhi e schiudendo le labbra
- come fai a saperlo?- chiese sasuke
-me l'ha detto la mamma, otouto- il castano sorrise al fratello minore
-Non chiamarmi così- 
-ti vergogni?-
-tsk. Ovvio che no- il telefono del castano iniziò a squillare
-arrivo- borbottò alzandosi e uscendo dalla stanza
-Naruto io...- iniziò mikoto
-Non mi da fastidio che lo sappia tranquilla- disse sorridendole, sapeva che non era stata lei a dirglielo, ma non poteva fare molto.
-come facevi a saperlo mamma? E perché sembra che te e Itachi vi conosciate da una vita?- chiese il corvino guardando la madre e poi il biondo
-era venuta a portarmi una torta, e l'ha scoperto, niente di più niente di meno-
-e te e Itachi?-
-non credo che ti possa riguardare otouto- disse il castano avvicinandosi alla madre per lasciarle un dolce bacio sulla guancia
-devo andare, c'è stato un problema, ti chiamo domani mattina mamma e sasuke passa a trovarmi qualche volta, non muori se vieni a casa mia sai?-
-mh-
-Itachi...- il biondo si girò a guardarlo
-domani, come al solito- disse prima di uscire
-è tardi credo che andrò anche io, oggi ho il turno di notte- disse mikoto alzandosi
-stai attenta per strada- borbottò il corvino
-si è perso di nuovo tra i suoi pensieri... trattamelo bene- disse la donna prima di uscire sorridendo, il corvino puntò lo sguardo sul biondo che guardava il piatto con lo sguardo perso, era bastato far sparire Itachi per farlo tornare tra le nuvole. Sasuke si alzò prendendo i piatti e mettendosi nel lavandino per poi battere le mani davanti al viso del biondo che sobbalzò
-dov'è mikoto?- chiese guardandosi in torno
-è andata a lavoro- il biondo annuì a prese il telefono guardando lo schermo per pochi secondo prima di metterlo via
-è tardi devo andare- disse alzandosi
-oggi sei strano-
-Gaara dice che sono sempre strano-  il corvino lo seguì fino alla porta
-Gaara è un idiota- il biondo mise la mano sulla maniglia
-hai cambiato idea?- chiese il corvino notando che la porta restava chiusa
-Non è quello...la porta non si apre- disse il biondo girandosi a guardare il corvino che puntò lo sguardo sul tavolino vuoto, il telefono del biondo squillò e subito rispose, rimase in silenzio diversi secondi prima di arrossire
-voi cosa!? Non potete farlo! Fatemi uscire di qui- il corvino sentì la persona dal telefono ridere
-ridi ridi, fossi in te inizierei a scavarmi la tomba perché dopo questa ti ammazzo, l'avete corrotta!- una voce femminile farneticò qualcosa
-fortuna che eri te l'adulta...- borbottò il biondo chiudendo la chiamata
-chi era?-
-tua madre ci ha chiusi qui dentro e si è portata via le tue chiavi apposta-
-mia madre non è una bambina-
-l'idea non è stata sua... si è fatta corrompere, comunque non ci faranno uscire fino a domani mattina-
-puoi sempre uscire dalla finestra se vuoi andartene, ma starei attento alle Rose, hanno delle spine enormi-
-lo farei se avessi le chiavi di casa mia, ma si sono fregati anche quelle-
-ma se non ti ha toccato per tutta la sera- borbottò il corvino
-oh infatti Non è stata lei- borbottò il biondo arrossendo leggermente
-Allora chi? Non abbiamo fantasmi-
- è stato Itachi, mi era sembrato strano il suo comportamento, almeno ora ho capito perché, mi sono fatto fregare le chiavi da sotto il naso-
-io direi da sotto al culo dal momento che tieni sempre le chiavi nella tasca posteriore- il biondo andò in salotto lasciando il corvino all'entrata che dopo pochi secondi lo raggiunse
-ti ha toccato il culo!- disse alzando la voce
-mi ci ha tirato una pacca, è diverso- borbottò il biondo sedendosi sul divano, Misa non l'avrebbe più perdonato, l'aveva lasciata a casa di Reiko, promettendo di tornare a prenderla e invece... era un fratello orrendo.
-sei teso con uno spillo- disse il corvino mettendogli le mani sulle spalle e facendogli poggirare la schiena allo schienale del divano
-lo saresti anche te nella mia situazione- il corvino accennò un sorriso, era chiuso in casa con Naruto, quella notte era solo suo.
-sono incazzato- borbottò il corvino massaggiando le spalle del biondo
-perché?-
-ti sei fatto baciare dal cane e Itachi ci provava con te, ti ha anche toccato il culo- il biondo sobbalzò
-Non ci provava con me-
-ah no? "Mi piacerebbe incontrarti per i corridoi" secondo me vuole solo portarti a letto- borbottò il corvino
-sei tu l'unico pervertito di casa Uchiha- disse il biondo
-e a te piace, non appena ti ha rivolto la parole hai iniziato a parlare e non hai finito più ma quando è Andato via ti sei zittito di nuovo, ti ha anche toccato i capelli e parlate come se foste amici da una vita-
-tranquillo, non ti rubo il fratello-
-non mi frega un cazzo di lui, mi basta che ti sta lontano-
-sei geloso-
-con tutto me stesso, dov'è sto "come al solito?" Lo incontri spesso? Uscite insieme?-
-ero ad un bar a studiare con Gaara un paio di settimane fa, lui non riusciva a spiegarmi una cosa e Itachi è intervenuto, poi il fratello di Gaara è arrivato a tokyo e non ha più potuto aiutarmi così mi aiuta lui. È davvero intelligente tuo fratello, dovrebbe fare il professore- mormorò chiudendo gli occhi
-ti piace?-
-è simpatico, e siamo nella stessa situazione, ci capiamo. Mi trovo bene con lui- il corvino strinse le spalle del biondo facendo nascere un leggero lamentò dalle sue labbra
-ti trovi bene con lui? E che situazione?-
-abbiamo entrambi un segreto che potrebbe rovinare tutto quello che abbiamo-
-qual'è il tuo?-
-Non lo dirò a nessuno, lo sanno già in troppi.- il corvino gli accarezzò il petto fino ad arrivare all'addome coperto dalla maglia
-anche io ho un segreto- borbottò il corvino
-quale?-
-Non posso dirtelo, è un segreto-
-un piccolo indizio?-
-è il motivo per cui mi sono allontanato da te- il biondo si irrigidì
- mh, capito-
-vuoi saperlo?- chiese il corvino infilando le mani sotto la maglia
-un segreto è un segreto- mormorò il biondo
-ma io sarei disposto a dirtelo, sempre che tu voglia saperlo- sussurrò posando la testa sulla sua spalla 
-ovvio che voglio saperlo- il biondo si girò per guardarlo in faccia
-Io te lo dico, ma tu- sussurrò il corvino poggiando le mani sullo schienale del divano ed avvicinando il viso a quello del biondo-devi venire a letto con me-

𝒕𝒐𝒄𝒄𝒂𝒎𝒊  𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 ˢᵃˢᵘⁿᵃʳᵘ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora