40-misa

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Erano passati tre giorni, e almeno poteva dire di stare bene fisicamente. Ma non riusciva a dimenticare le parole scritte in quella lettera, quando l'aveva letta non aveva realizzato ma gli era bastato incontrare quegli occhi azzurri per capire. Era il figlio peggiore  che potesse esistere. Stava male, ma Non poteva farlo vedere, non voleva ricascare nella situazione dei mesi scorsi, quegli sguardi pieni di pietà non facevano per lui. suo padre si era almeno chiesto come se la sarebbero cavata prima di mollare tutto? Era stato crudele da parte sua morire. Aveva mollato i suoi figli come se niente fosse. Non sapeva più che fare, come poteva finire la scuola se non poteva lasciare Misa da sola? L'aveva rinchiuso in una gabbia, gli aveva mollato una bambina di quattro anni. Come se lui sapesse cosa fare.
-Fratellone! Ho fame!- urlò la bambina arrampicandosi sul letto e sedendosi sullo stomaco del ragazzo
-che vuoi mangiare?-
-biscotti!- il biondo annuì e si alzò tenendo la bambina in braccio.
- mi piace stare qui. A casa mi annoio così tanto-
-ah si? Eppure in giardino hai tanti giochi-
-mamma Non mi ci fa giocare quando lei non c'è, ma è sempre occupata-
-fa un lavoro difficile-
-non Voglio più tornare a casa, voglio restare con te per sempre- il biondo non poté evitare di pensare che non ci sarebbe mai tornata sul serio a casa. Sarebbe cresciuta con lui, avrebbe trascorso gli anni più belli della sua vita senza dei genitori.
-se è quello che vuoi sarai accontentata principessa-  disse mettendola su una sedia E andando a prendere i biscotti
-vuoi del latte?- la bambina annuì e il biondo le lasciò i biscotti sul tavolo per poi riscaldare il latte.
-a te piace il lavoro di mamma e papà? Io lo odio-
-perché?-
-perché sono sempre via, non hanno mai tempo per me!-
-è un lavoro come un altro-
-Non è vero...io li ho sentiti, il loro lavoro è brutto-
-Se non ti piace quando sarai grande farai un altra cosa-
-papà dice che anche te vuoi fare quello-
-volevo-
-Non lo farai più?-
-Non lo so, dipende da cosa succederà-
-e che deve succedere per non farti fare quello?- il biondo pensò subito a sasuke, sarebbe bastata una sua parola per non farlo andare.
-se lui starà bene qui, resterò qui- disse mettendosi una mano sul cuore
-quindi devo farlo stare bene!-
-sta benissimo- disse il biondo mettendola la tazza di latte davanti
-dopo andiamo fuori a giocare?-
-si-

~~~

Ogni volta trovava rilassante il contatto con la sabbia, era così strana, bastava poco per farla cambiare, se era umida riuscivi a giocarci, a scriverci, a disegnarci, ma se era asciutta potevi solo sentire quanto fosse calda ma allo stesso tempo fredda, a vedere come i tanti granelli ti scivolavano tra le dita, sembrava un mostro, pronto ad inghiottirti, sopratutto per i bambini, anche lui da piccolo la temeva, era così strana, diversa dalla terra ma allo stesso tempo uguale, gli capitata anche di sognarla, enormi mostri di sabbia pronti a mangiarlo, ma alla fine era riuscito a domare quella paura, e ora la trovava rilassante, ma non più divertente.
-sapevo che ti avrei trovato qui- il biondo alzò lo sguardo incontrando gli occhi nocciola di Kiba che si mise a sedere di fronte a lui
-da quando sei un baby-sitter?- chiese guardando la bambina che giocava sullo scivolo
-è inutile che fingi, sai benissimo chi è- il castano si passò una mano tra i capelli sporcandoli di sabbia
-una piccola sorellina... avevi sempre detto che ne volevi una-
-Già... Peccato che nella mia immaginazione avesse i capelli rossi o biondi...-
-Non ti piace?-
-Non mettermi in bocca cose che non ho detto, è fantastica, ma...-
-Non ti va giù che non abbiate la stessa madre-
-Già.-
-beh, mettiamola così, potrebbe sembra vostra figlia-
-figlia di chi?-
-di te e sasuke, ha i tuoi occhi e i suoi capelli-
-come sei idiota-
-però lo vorresti- il tono di kiba diventò improvvisamente cupo
-Non ci terrei a vedermi incinto, non che sia possibile- 
-quindi sei te quello che sta sotto-
-stava- lo corresse il biondo
-scusa scusa, ma perché non te lo riprendi?-
-per cosa? Essere piantato in asso per una ragazza? No grazie.-
-hai detto che ha ricambiato il tuo bacio-
-questo non significa niente.-
-si invece, se ha ricambiato il bacio vuol dire che non gli frega niente di lei, che vuole te-
-ora non esagerare.-
-si vede che hai bisogno di lui.-
-Non ho bisogno di lui ho solo bisogno di qualcuno-
-Ma tu vuoi lui-
-Non voglio lui. Mi andrebbe bene chiunque-
-chiunque neh?-  il castano accennò un sorriso prima di alzarsi -Gaara ha provato a chiamarti questa mattina, dovresti accendere il telefono-
-te ne vai?-
-devo fare i compiti e poi devo andare da neji-
-da Neji?- 
-mi aiuta con lo studio-
-Non aiutava tenten?-
-lei ha già recuperato, così aiuta me. Comunque dovresti venire a scuola stai rischiando l'anno-
-non voglio lasciarla con una sconosciuta-
-chiederei a mia madre ma al mattino lavora-
-Non fa niente. Mi inventerò qualcosa-
-hai sempre tsunade-
-Non credo che le piacerebbe avere una mini me nell'ufficio-
-tentare non nuoce. Ora vado ciao-
-ciao-

𝒕𝒐𝒄𝒄𝒂𝒎𝒊  𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 ˢᵃˢᵘⁿᵃʳᵘ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora