Il suo stesso modo di sorridere, il colore degli occhi suo e di Dylan erano identici a quelli di questa donna e se non fosse che Jug aveva detto che era morta dandoli alla luce avrei benissimo creduto di trovarmi faccia a faccia con la madre del mio ragazzo.
"Sei.. Dio che follia, sei mia madre?" chiede Jug con un'espressione che a stento nasconde il terrore.
"Io in realtà sono...la sua gemella." dice la donna abbassando lo sguardo.
"Gemella? Papà non ha mai parlato di te...tu non sei mai venuta a trovarci." dice lui fissandola.
"Dopo la morte di Terry sono andata in depressione e per un periodo ho anche dato la colpa a te e a tuo fratello per la sua morte. Non ho avuto il coraggio di avvicinarmi a voi." dice la donna giocherellando con uno straccio.
"Capisco" dice lui sedendosi. "Speravo che potessi dirmi qualcosa di più riguardo a mia madre, mio padre non ne parla volentieri."
"Si ma non voglio farlo qui, quanto avete intenzione di fermarvi in città?" chiede lei guardando prima lui poi me.
"Noi veramente..." inizio io.
"Tutto il tempo necessario" mi interrompe Jug.
"Perfetto, ci vediamo questa sera a questo indirizzo, ci sono tante cose che vorrei dirti ma lascia che almeno vi offra una cena" dice scrivendo un indirizzo su un tovagliolino. Jug annuisce e prendendomi per mano usciamo dal piccolo locale.
"Ti ho promesso che staremo via solo per qualche giorno e così sarà. Sono davvero stanco, che ne dici di trovare un albergo e riposarci un pò?" dice sorridendomi.
"In effetti anche io avrei bisogno di riposare. Jug, tu....ehm hai il suo stesso sorriso." dico cercando di non sembrare strana.
"E tu sei davvero bella questa mattina." dice avvicinandosi per un bacio.
Arrivati in albergo prenotiamo una stanza per qualche giorno e silenziosamente saliamo le scale.
"Questa dannata chiave non funziona. Continua a incastrarsi." dice Jug piuttosto infastidito. Io sono talmente stanca che quasi non riesco a rimanere in piedi.
"Faccio una corsa in reception, torno subito" dice avvicinandosi e stampandomi un bacio sulla guancia.
Mi siedo sul pavimento accanto alla nostra porta e chiudo gli occhi con la testa contro il muro, sento una porta che si apre e che si richiude ma sono troppo stanca persino per preoccuparmi che un altro essere umano mi veda in queste condizioni.
"Tutto okay?" chiede qualcuno. Cerco con molta fatica di aprire gli occhi e rimango a fissare questo ragazzo biondino e abbronzato nei suoi jeans strappati e stivali da cow boy.
"Io, si, sono solo molto stanca" dico passandomi una mano sulla faccia.
"Sono Dan, sto nella stanza 25, dall'altra parte del corridoio, se hai bisogno di qualcosa io sono qui, o meglio li!" sorride indicando con il suo braccio muscoloso e decorato da due tatuaggi una stanza in fondo al corridoio.
"Grazie, se avremo bisogno di qualcosa ci faremo vivi" cerco di sorridere prima di vederlo andare via e ritornare a rilassarmi.
"Finalmente, eccoci qui, non riesco a tenere più gli occhi aperti" dice Jug una volta entrati nella stanza.
"Neanche io, ma prima mi faccio una doccia." dico camminando con gli occhi chiusi. Quasi mi obbligo a lavarmi e per poco non mi addormento sotto l'acqua calda della doccia. Raccolgo i capelli bagnati in uno chignon alto e mi faccio posto accanto a Jug che già riposa beato.
Dopo quelli che mi sembrano 5 minuti un suono odioso riempie la stanza e la mia testa.
"Ma che diav....?" dice Jug sporgendosi verso il suo cellulare sul pavimento.
"Scusa, ho messo la sveglia e mi sono dimenticato che il volume era troppo altro, vuoi mangiare?" chiede spegnendo la sveglia e abbracciandomi da dietro baciandomi una spalla scoperta.
"Hmm" è tutto quello che riesco a dire. In realtà tutto ciò che voglio fare è rimanere a letto e desiderare che io e Jug siamo gli ultimi esseri umani rimasti sulla terra così da poter vivere insieme e senza pensieri.
"Sono le 5 di pomeriggio, tra un'oretta abbiamo la cena con...come ha detto che si chiama?" chiede vicino al mio orecchio dandomi i brividi.
"Josie" dico.
Sento Jug che si sposta lasciando il letto poi sento un 'click' e apro gli occhi per controllare.
"Che fai?" sorrido timidamente.
"Sei così bella mentre dormi" sorride lui raggiungendomi con la fotocamera in mano.
"Jug mi stai schiacciando" ridacchio quando mi immobilizza col suo corpo sul mio.
"A fine anno c'è un ballo che di solito organizza il college per beneficienza, vorrei che tu ci venissi con me, ti va?" dice lui con la faccia a meno di un centimetro dal mio.
"Solo se tu vieni con me alla cena di fine anno del club di teatro...mi hanno diciamo incastrato in questa cosa super noiosa e se ci sei tu sarà, un pò meno noiosa!" fisso i miei occhi nei suoi.
"Non vale. Non posso dirti di no ora, hai fatto lo sguardo."
"Che sguardo?"
"Quello in cui mi rapisci il cuore" dice avvicinando le labbra e lasciando combaciare con le mie.
Dopo essermi alzata dal letto e lavata i denti, infilo un vestitino e cerco di truccarmi come meglio posso dal momento che non ho praticamente portato nulla con me.
"Non capisco perchè le ragazze ostinino a truccarsi, credo che tu sia bellissima così, al naturale" dice Jug attirandomi in un abbraccio.
"Andiamo" suggerisco prendendogli una mano.
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Ciaooo, scusate l'attesa, ecco un nuovo capitoletto tutto per voi :)
enjoy xx
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-RIVER love-
FanfictionQuesta storia parla di Jug e Grace, un'anima in due corpi, separati ma irrimediabilmente uniti da sempre e per sempre. Grace, giovane matricola nel college di Atalanta e Jug solitario veterano con un fascino d'altri tempi. Leggete per scoprire. -im...