Seguo con lo sguardo le linee del parquet del pavimento della mia camera, il legno mi da un senso di sicurezza, di familiarità.
Essere tornata a casa non mi ha dato quello che speravo di provare: sicurezza e pace. Dentro di me c'è una tempesta in cui il mio cuore viene risucchiato e sbattuto più volte. Non so quale sia il limite di dolore che una persona possa sopportare, ma so per certo che io credo di essere quasi al limite del mio.
"Amore indovina chi è venuto a trovarti?" dice mia madre bussando alla mia porta.
"Mamma ti prego non sono in vena, lo sai" le dico abbracciando il cuscino.
La porta si apre appena e dei capelli neri compaiono davanti a me. Mi si gela il sangue quando realizzo: Jug è davanti a me in carne ed ossa.
Non riesco a dire una parola e neanche lui visto che ha gli occhi sgranati.
"Vedo che avete molto da dirvi, vi lascio soli" esclama mia madre e per poco non scoppio a riderle in faccia. Era sarcasmo quello?
Il mio respiro si spezza quando lui si abbassa piano fino a raggiungere il pavimento per sedercisi.
Inizia a fissare le sue mani che sono unite tra le sue gambe incrociate. Mi siedo piano alla sua altezza ma lontano da lui. Vorrei abbracciarlo così tanto. Mi è mancato tantissimo e non riesco a capire il perchè dopo quello che gli ho fatto sia qui, quasi a non voler mollare la presa su di me.
"Ti chiedi mai come sarebbe la nostra vita ora se avessimo preso delle decisioni differenti?" mi chiede interrompendo i miei pensieri.
Annuisco. Non riesco ancora a parlare.
"In queste due settimane io ci ho pensato ogni giorno Grace, ho pensato a me, lontano da te, mi sono persino arrabbiato con te per non aver neanche provato a rispondere ai miei messaggi, per non avermi cercato neanche una volta. Ma poi sono andato avanti con gli anni, ho immaginato me stesso sposato, con due virgola due bambini, Joselyne e Lucas e indovina? In tutto questo ci sei tu accanto a me, tu a prenderti cura dei bambini e anche di me. Quindi mi sono messo in macchina intenzionato a raggiungerti perchè non poteva finire così, non potevo rinunciare così facilmente a te. Poi sono sceso di nuovo dalla macchina perchè ho pensato che magari tu non volevi vedermi più, ed era questo il motivo per cui eri scappata, perchè io ti avevo fatto scappare. Poi però ho voluto rischiare, ho voluto decidere io il mio destino. Venendo qui mi sono fermato nel primo negozio che ho trovato per comprarti questi." dice tirando fuori dal taschino una confezione dei miei skittles preferiti. L'ha posata sul pavimento e l'ha spinta verso di me.
"Inoltre Grace, io non sono un ragazzo avventato, però io rispetto gli impegni che prendo. Quando mi impegno lo faccio davvero e mettendoci tutto me stesso." dice ancora guardando sempre le sue mani.
Fisso il pacchetto di skittles avanti alle mie gambe desiderosa di afferrarlo e curiosa di quello che stava accadendo.
"Perciò questo è quello che ti chiedo ora: ho bisogno di un segno da parte tua per capire che questo è quello che vuoi anche tu, se tu vuoi me almeno quanto io desideri te. Un solo cenno, un segno, qualcosa. Altrimenti ti prometto che uscirò fuori da questa casa e non mi vedrai più per il resto della tua vita." dice finalmente alzando lo sguardo.
Rimango immobile e poi con un gesto naturale afferro le skittles davanti a me e sollevo lo sguardo per unirlo al suo.
Si avvicina un pò più a me, incoraggiato dal mio gesto.
"Grace non voglio lasciarti. Credimi quando ti dico che ti proteggerei da tutto quello che ti fa paura. Che sia esterno o interno se me lo lasci fare io ti proteggerò. Ti prego credimi." mi dice con occhi supplicanti. Si è avvicinato ancora e ora si trova a qualche centimetro dalle mie gambe incrociate come le sue.
Allungo la mia mano e sfioro la sua che subito prende baciandone il dorso e chiudendo gli occhi per godersi quel breve momento di contatto, cosa che faccio anche io.
"Ti ho portato anche un'altra cosa nel caso non mi avessi ancora perdonato." dice voltandosi e afferrando qualcosa dietro di lui.
"Il tuo libro preferito. Ti prego non guardarmi così, io potrei perdermi nei tuoi occhi" dice avvicinandosi pericolosamente alla mia faccia. Non capisco neanche come abbia fatto ma da quando è entrato in questa stanza mi ha fatto sentire al sicuro e protetta, senza neanche bisogno di alcun regalo.
"Ed infine ma non meno importante voglio dirti che ti amo. Grace io ti amo, come non ho amato nessuna prima d'ora e che ho talmente bisogno di te, ho bisogno di sentirti mia, di sapere che non mi lascerai più. Voglio che tu sappia che quello che sto per fare è qualcosa che il mio cuore mi ha spinto a fare dal primo istante in cui ti ho vista.
Grace, potrai credere che sia stupido, affrettato, troppo grande, troppo assurdo, azzardato, irresponsabile, e ridicolo ma io voglio essere tutte queste cose con te, voglio che questo sia il nostro momento, che sia la nostra vita spesa insieme, giorno per giorno, e che tutto quello che affronteremo sarà grande e magnificamente terrificante che a volte potremo cadere ma se ci teniamo per mano ci rialzeremo perchè due sono meglio di uno e la vita merita di essere condivisa con qualcuno, per cui ti chiedo ora, in questo pomeriggio di pioggia qui, seduto sul pavimento della tua camera: Grace, vuoi condividere la tua vita con me diventando mia moglie?" dice tirando fuori una piccola scatoletta nera da cui spunta un bellissimo brillante.
Copro la mia bocca con le mani per lo stupore e rimango incredula con gli occhi pieni di lacrime.
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Ciaoooo! Super aggiornamento! Fatemi sapere cosa ne pensate, cosa fareste voi al posto di Grace?
Buona lettura xx
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-RIVER love-
Fiksi PenggemarQuesta storia parla di Jug e Grace, un'anima in due corpi, separati ma irrimediabilmente uniti da sempre e per sempre. Grace, giovane matricola nel college di Atalanta e Jug solitario veterano con un fascino d'altri tempi. Leggete per scoprire. -im...