Seduto al tavolo della mensa fisso passivo il cibo davanti a me, ho lo stomaco chiuso da ben tre giorni e sebbene abbia lasciato tipo centomila messaggi alla segreteria di Grace non ho avuto davvero il coraggio di farmi vivo. Forse ho bisogno di elaborare anche io quello che è successo e capire dove ho sbagliato.
Infilo gli occhiali da sole che fungono da barriera tra me e il mondo ed esco all'aperto. Non appena esco rimango immobile lasciando che l'aria fredda mi trafigga osservando il cielo minacciosamente scuro, segno dell'imminente pioggia. Adoro questo cielo, adoro la pioggia.
Rimango lì fermo, senza neanche la forza di muovere un singolo passo, sperando che la pioggia che ora scendeva abbondante potesse spazzare via anche le mie paure, le mie preoccupazioni. Riporto lo sguardo verso il suolo ma una sagoma cattura la mia attenzione: da dietro i vetri di una macchina nera scorgo il profilo di Grace che guarda nella mia direzione, dove sta andando? Con chi è ora?
I miei piedi si attivano ancora prima che riesca a realizzare quello che sto facendo: io la sto rincorrendo. Dio, non voglio che finisca così, non questo.
La pioggia rende ogni mio movimento più faticoso e quando capisco che non posso raggiungerla rimango in piedi davanti al cancello aperto con i capelli davanti agli occhi e il maglioncino gocciolante per la pioggia.
Mi ricordo di avere una lezione ora, vedo dei ragazzi che corrono veloci sotto la pioggia ma io rimango lì immobile lasciando che il mondo mi scorra davanti agli occhi. Sono fuori dal tempo, fuori dal mondo, fuori dal mio corpo.
Mi ritrovo a pensare se c'è qualcuno dall'altra parte del mondo che in questo momento sta esattamente come me, sotto la pioggia con il cuore spezzato, come nelle commedie romantiche, quelle stupide schifezze che distorcono la concezione dell'amore.
Urlo. Alcuni ragazzi si voltano verso di me e mi lanciano sguardi pietosi, forse pensando che sono ubriaco o qualcosa del genere. Magari lo fossi, dimenticherei per qualche momento tutto questo dolore. Entro nella mia macchina bagnando il sedile, raggiungo in qualche minuto la casa di mio padre, almeno un posto familiare anche se poco felice.
Entro senza curarmi di chi ci sia in casa o meno e mi dirigo verso la mia camera, la trovo vuota, vuota di quello che la rendeva così bella prima, la sua presenza, mi giro verso la porta sperando di vederla lì seduta sul pavimento come qualche settimana prima ma niente. Mi getto sul letto avvolgendomi con la coperta dopo aver gettato i vestiti fradici sul pavimento.
Dopo un tempo imprecisato in cui il sonno mi ha impedito di pensare, mi accorgo che fuori è buio, sento che qualcuno bussa alla mia porta un paio di volte, senza veramente tanta voglia vado ad aprire in mutande e trovo un cartone di pizza sul pavimento, sopra c'è un biglietto:
'Te quiero mucho mi nino, sono qui se vuoi parlare. Maria'.
La adoro, è sempre stata come una madre per me. Afferro la pizza e mi dirigo verso la cucina trovandola di spalle mentre prepara qualcosa.
"Maria" riesco a dire con il cartone di pizza in mano e gli occhi lucidi. Senza tante chiacchiere lei allarga le braccia e io le corro quasi in contro e la abbraccio. Lascio uscire qualche lacrima silenziosamente mentre lei mi stringe forte e il suo odore materno mi rilassa.
"Ora sientate y mangia qualcosa, tuo padre sarà a casa a momenti" dice lei facendomi sedere su una sedia del bancone e devo ammettere che nonostante lo stomaco si rifiuta di mangiare la pizza ha un così buon profumino che addento la prima fetta.
"Gracias Maria" le dico stringendomi ancora a lei.
Proprio nel momento in cui torno nella mia camera mio padre entra dalla porta principale.
"Jug!" dice quasi sollevato. Lo ignoro e continuo a salire le scale.
Dopo essermi chiuso la porta di camera mia dietro mi rituffo nel letto sperando di tornare a dormire ma qualcuno apre la porta entrando.
"Jug posso parlarti un secondo?" dice lui.
"Veramente non sono molto in vena....poi dopo aver scoperto quelle cose non credo tu mi debba altre spiegazioni." rispondo con la faccia nel cuscino.
"Invece mi sento in obbligo di chiarire un paio di cose: innanzitutto sono veramente felice che tu sia a casa sano e salvo, non sai quanto sono stato in pensiero per te" dice sedendosi sul bordo del letto. Mi metto a sedere nell'oscurità e lo fisso.
"Tu preoccupato per me....davvero?"
"Jug tu e tuo fratello per me siete la cosa più importante della mia vita. Non lo dimostro lo so, ma tutto quello che ho fatto fin ora l'ho fatto per voi due." dice mentre ascolto con interesse.
"Quella gente che hai conosciuto, loro non sono brave persone. Quando tua nonna è morta ha lasciato in eredità a tua madre e alla sua gemella il cotonificio che ora appartiene a loro, la sorella di tua madre era molto legata alla sua famiglia e così quando suo marito l'ha minacciata di lasciarla se non avesse avuto tutto il cotonificio per loro, tua zia ha portato sua sorella in tribunale riuscendo a toglierle tutti i suoi averi. Tua madre era distrutta perchè in quel cotonificio lei ci era cresciuta lavorando con suo padre, cosi siamo venuti ad abitare qui e ho cercato di darle tutto quello che avevo pur di renderla felice, pensa che quando è nato tuo cugino neanche ce lo hanno detto, ma nonostante tutto tua madre amava sua sorella ed era felice per loro, ma il marito di tua zia era un violento e quando tua zia finalmente l'ha lasciato con l'aiuto di tua madre lui ha promesso vendetta su voi due. Non ho mai lasciato che voi sapeste della loro esistenza per evitare incidenti spiacevoli. Mi credi?" conclude con le mani intrecciate sul grembo.
Annuisco e cerco di elaborare tutte le domande che mi stanno nascendo in testa.
____
Ciaoooo! Scusate l'attesa ma il capitolo è un pò più lungo, spero vi piaccia!
Ps Augurissimi ad un grande amicooooo! Grazie di sostenermi sempre anche con questa cosa dello scrivere! Ti voglio bene.
enjoyyy xx
STAI LEGGENDO
-RIVER love-
FanfictionQuesta storia parla di Jug e Grace, un'anima in due corpi, separati ma irrimediabilmente uniti da sempre e per sempre. Grace, giovane matricola nel college di Atalanta e Jug solitario veterano con un fascino d'altri tempi. Leggete per scoprire. -im...