Closer.

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E' tutto così semplice, tutto così naturale quando sono con lui. Di sicuro non ho mai vissuto una cosa del genere prima, ma io credo nell'anima gemella. 

Mentre torniamo al campus lui si avvicina a me e mi sussurra sfiorandomi il volto: "Non ti lascerò cadere" facendomi rabbrividire. Afferro la sua mano non permettendo a me stessa di annegare nelle mie paure e delusioni e continuo a camminare, continuo a respirare.

"Perchè sorridi?" chiedo notando un'accenno di sorriso sulle sue labbra.

"Tu mi fai stare bene, e in questo momento sono terrorizzato dal fatto che potrei perderti perchè tecnicamente tu non sei mia, ma tutto quello che riesco a fare ora è sorridere perchè tu sei qui con me e mi sento bene." accarezza il dorso della mia mano col pollice.

Qualcosa dentro il mio cuore si stringe e non riesco a fare a meno di sorridere a mia volta.

Arrivati davanti al mio edificio lui fa per salutarmi ma io bisbiglio un 'non lasciarla andare' riferendomi alla mia mano nella sua e fissando i suoi occhi nei miei dice:" So che forse ti può sembrare strano ma....vorresti venire nella mia stanza? Beviamo qualcosa e ci rilassiamo, almeno finchè tu non ti sentirai un pò meglio".

- - - -

"Hai mai provato la sensazione che gli altri ne sappiano sempre più di te e che forse c'è qualcosa che non capisci e gli altri si?"chiedo sorseggiando il mio thè caldo seduta sul pavimento vicino al suo letto.

"Io praticamente ci convivo con questa situazione. Forse le persone fanno solo finta di saperne di più, forse siamo tutti esattamente uguali, stesse paure, stessi desideri, stessa mania di protagonismo...probabilmente gli altri sono solo più bravi a nasconderlo" sorride toccandomi il ginocchio con una mano.

"Dimmi qualcosa di te che non so Jug."

"Vediamo, adoro i fumetti, porto il 42 di piede e fumo solo quando sono rilassato" dice percorrendo tracciando il bordo della sua tazza con l'indice.

"Ora dimmi tu qualcosa che non so piccola Grace"

"Allora, adoro il cartone animato Mulan, una volta ho provato a tingermi i capelli di nero ma sembravo cat woman! e mangerei noodles per tutta la vita" dico ridendo.

"Tu con i capelli neri? Probabilmente tornando a casa non ti avranno riconosciuto!" esclama facendomi ridere.

"In effetti ho dovuto fare vedere la carta d'identità a mia nonna per convincerla che ero davvero io!" ridiamo insieme.

"Cosa pensi veramente di me Grace?" dice cogliendomi di sorpresa.

"Io beh...non so molto su di te ma tu mi fai battere il cuore, so che hai questo modo di sorridere che adoro e mi ricordi tanto un personaggio di un fumetto." dico probabilmente rossa in viso fissando i miei piedi.

"Ti faccio davvero battere il cuore?" dice attirando a se il mio sguardo.

Annuisco. Avvicina una mano e la posa sul cuore che sento pulsare all'impazzata nelle orecchie, si avvicina piano e poggia delicatamente le labbra sulle mie. 

"Tu fai battere anche il mio" sorride afferrando una mia mano e portandola sul suo cuore.

Tutt'ad un tratto qualcuno bussa alla porta in modo violento. Con un'espressione contrariata in volto Jug si alza e va ad aprire lasciandomi seduta vicino al letto.

"Hei fratello, che stai combinando? Senti mi dai 25 dollari per pagare il taxi?" intravedo Dylan che a stento si regge in piedi parlare con il suo gemello.

"Sei ubriaco! Ma che diavolo hai nel cervello Dylan?" dice visibilmente arrabbiato.

Senza neanche il tempo di aspettare una risposta Dylan entra e si lascia andare sul letto addormentandosi all'istante.

Jug mi fissa e mi fa segno di aspettare. Esce dalla stanza e lascia me con il suo fratello in semi-coma.

Lo osservo da vicino, i capelli biondi gli danno un'aria più innocente rispetto a quelli neri del fratello, delle piccole lentiggini gli ricoprono il naso e le guance sono leggermente colorate, e puzza terribilmente di alcol.

"Scusami Grace, se c'è un guastafeste con la peggior tempistica del mondo, quello è mio fratello." dice mentre afferra una coperta che adagia sul fratello.

"Non preoccuparti, abbiamo tutti qualcuno a cui badare" sorrido afferrando la mia borsetta e il giubotto.

"Mi lasci?" domanda fissandomi stranito.

"E' piuttosto tardi e domani ho lezione, ti lascio ai tuoi affari di famiglia. Grazie di essermi stato vicino questa sera" dico avvicinandomi e baciandolo leggermente sulle labbra.

Lui ricambia il bacio approfondendo, poi si stacca, mi sorride e mi sussurra 'buonanotte'.

Uscita dall'edificio accolgo con piacere il fresco della sera di fine estate e cammino lentamente verso il mio edificio desiderando solo di concludere la giornata.

Afferro il mio cellulare illuminato e leggo 'Se non hai niente in contrario vorrei pranzare con te domani. J xx' sorrido rispondendo affermativamente. 

Torno in camera, la trovo vuota proprio come l'avevo lasciata, infilo il pigiama e mi addormento quasi immediatamente.

- - - 

Infastidita da un rumore continuo mi sveglio faticosamente, guardo l'orologio sul mio comodino: 4:30  del mattino.

"Ma che dia...?" esclamo con la bocca impastata. Sto urlando? Ma perchè urlo?

"Grace? Hei Grace, buongiorno! Oh scusa ti abbiamo svegliato? Samuel no! Aspetta dai!" dice Bonnie ridendo rumorosamente e visibilmente ubriaca con Samuel al suo fianco che la bacia impaziente di ottenere quello che vuole. Non avevo notato che avesse così tanti tatuaggi.

"Che schifo Bonnie, non mentre ci sono io! Vado via" dico afferrando una felpa e uscendo dalla stanza con in mano il mio cellulare.

Ancora intontita cerco il numero di Jug e lo chiamo non badando all'ora.

"Grace? Hei stai bene? Ti è successo qualcosa?" dice allarmato.

"Posso dormire sul tuo pavimento?" chiedo con gli occhi chiusi.

"Certo" dice e chiude la chiamata.  

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Helllooou capitoletto notturno! Vado particolarmente fiera di questo capitolo, è quello che mi piace di più fin ora. A voi quale piace?

enjoy xx

-RIVER love-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora