Capitolo 18 - Stelle

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L'incubo arriva non appena chiudo le palpebre, come se fosse lì sotto ad aspettarmi, in agguato.


Sono io, bambino. Fisso, immobile, una porta di legno corrosa dalle fiamme venire inghiottita dalla coltre di fumo denso e nero che mi entra nelle narici, nella testa, nel cuore.
Sento l'aria densa e grigia invadere i polmoni, strapparmi l'ossigeno con avidità straziante, spiazzante, un grido: qualcosa crolla, il soffitto?
Capisco cosa voglia dire crollare, giù, proprio come i vasi di ceramica o i quadri, quand'è che un quadro, bum, si stacca, la domenica non il lunedì, alle sette e non alle otto, quando decide che è il momento di farla finita? E una persona? Una persona non è già morta, prima di morire?
La porta davanti a me si spalanca. Una donna corre, mi scuote e urla sempre più forte, il viso tumefatto e d'un rosso vivido, è sangue, sono scottature.
«È TUTTA COLPA TUA»,
«È MORTO PER COLPA TUA»
La sua voce mi frantuma i timpani, le mani corrose mi strattonano, bollenti sulle spalle, il fuoco mi entra dentro come se fosse lei stessa fuoco, la guardo negli occhi, quegli occhi una volta familiari: ora sono braci malvagie.
Percepisco quello che si deve sentire quando si è consci di star morendo.
«Ma la morte è così calda, mamma?»


I giorni finali di questo maggio torrido si susseguono freneticamente

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I giorni finali di questo maggio torrido si susseguono freneticamente. Sono così felice di poter uscire ogni venerdì, ogni sabato e ogni domenica insieme a man e agli altri. Sam scopre di trovarsi molto bene con Damian: in effetti i due sono molto simili, caratterialmente. Il cantante dei Fourth è dolce e premuroso come Sam. Scoprono di avere anche in comune lo sport: entrambi facevano pugilato.
Insomma, costituiamo una sorta di compagnia, forse un po' strana, ma che importa.
Per quanto riguarda Dana e Koky, quei due passano sempre più tempo insieme; a volte mi vengono anche a trovare durante la settimana, trovandomi in pigiama sui libri.

A tutti quanti a un certo punto viene voglia di un bel viaggio.
Doreen e io facciamo le capriole per riuscire a organizzare una gita: sto praticamente sempre al telefono con lei quando non studio per le ultime interrogazioni.
La bionda ha una bellissima villetta fuori città, vuota per le prime settimane di giugno. Quindi, programmiamo ogni minuzia in ordine di andarci il cinque giugno, e restarci cinque giorni.È vero: salterò gli ultimi giorni di scuola, ma tanto i test finiranno prima.

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