14 Agosto 2015
Esco dal taxi, chiudo la portiera e saluto con un sorriso l'uomo che mi ha accompagnato nel mio tragitto dall'aeroporto di Catania fino al paese di Naro.
Mi guardo intorno, poi chiudo gli occhi e respiro profondamente. Finalmente, dopo un lungo viaggio, sono arrivata alla mia tanta attesa destinazione. Era già da un paio di mesi che avevo deciso di cambiare aria, di cambiare vita. La città in cui abitavo prima, ovvero Milano, non è piccola. Milano è infatti una città enorme, ma anche una città enorme può talvolta diventare piccola e stretta per una come me, una ragazza sempre in cerca di nuove avventure.
Vi starete chiedendo perché tra tanti paesi presenti in Italia, tra tante città, io abbia scelto proprio un piccolo paese come Naro? Devo ammettere che inizialmente non è stata quella la mia destinazione, bensì Firenze. Ho sempre amato questa città toscana e fin da piccola ho sempre voluto abitarci una volta diventata grande. Ho cambiato però idea pensando a due persone per me molto importanti, i miei nonni. Loro hanno vissuto in questo paesino siciliano dal loro matrimonio fino agli ultimi giorni della loro vita. Ricordo ancora ogni volta che, in estate, io e mio fratello insieme ai nostri genitori scendevamo in Sicilia da loro.
Diciamo quindi che Naro fa parte dei ricordi più belli della mia infanzia e voglio che continui ad essere tale, ma questa volta entrando a far parte anche del mio presente.
Immersa nei miei pensieri entro in quella che ormai è la mia nuova casa poggiando la valigia affianco alla porta d'entrata. Mi tolgo il giubbotto che indossavo e lo poggio su una delle sedie del tavolo presente nel salone. Prima di trovare e affittare questa casa, ne ho visitate molte nel centro e nei dintorni di Naro, ma nessuno mi ha attirato come invece ha fatto questa al primo impatto.
Sono curiosa di esplorare il mio appartamento, piccolo ma carino. Quando sono venuta per affittarlo, purtroppo non ho avuto il tempo du visitare bene tutte le stanze e quindi non ho ancora molto bene memorizzato la loro disposizione.
È questo il motivo per cui, credendo di entrare in camera da letto, sbaglio porta e non entro nella stanza in cui avrei voluto essere, ma nella cantina della casa, un posto piuttosto buio e stretto. Non riesco infatti a distinguere gli oggetti presenti al suo interno e la loro posizione al tal punto che inciampo in uno di essi cadendo per terra, ma in particolare su qualcosa. Non riesco a distinguerlo, ma dalla forma che le mie mani hanno percorso, sembra essere un libro.
Esco subito dalla cantina portando con me quell'oggetto e quando ormai sono fuori da quel posto stretto e buio capisco che non si tratta di un libro, ma di un diario. Osservandolo noto che, sulla parte superiore destra, c'è una scritta: Ricordami. Non capisco di chi sia e perché sia lì. Non riesco a capire perché un vecchio diario si trovi nella cantina di una casa in cui nessuno ci vive da tempo.
Corrugo quindi la fronte, indecisa se aprirlo o meno. Insomma, un diario è una specie di quaderno in cui vengono scritti segreti di ogni tipo, è un qualcosa di personale e per questo non dovrei aprilo e soprattutto leggerlo. Per essere in una cantina di una casa in vendita, però, significa che tanto personale non è. Proprio per questo, spinta anche dalla mia curiosità, apro quel diario ed inizio a sfogliare le varie pagine che, ormai vecchie e piene di polvere, sono diventate gialle.
Sulla prima pagina c'è scritta una frase, più volte sottolineata, come se ciò debba imprimere quelle parole nella mente di chi legge, o almeno questa è la prima impressione che ho. Passo l'indice della mia mano destra su quelle parole scritte in corsivo. Noto che è una scrittura sbiadita dal tempo, ma ancora per mia fortuna leggibile. Sono sempre stata una ragazza curiosa e, se scopro qualcosa di misterioso, voglio scavare fino in fondo per trovare delle risposte anche se ci impiego un bel po' di tempo.
"Ricordami, amandomi, perché con te la vita più forte l'ho sentita." leggo ad alta voce quella frase in modo piuttosto scorrevole. L'unica cosa certa che capisco è che la prima parola, 'Ricordami', è stata scritta in grassetto ed in corsivo come se colui che l'ha scritta avesse voluto che l'attenzione dei lettori si concentrasse tutta su di lei.
La leggo poi per la seconda volta, più attentamente, e capisco il suo vero valore. È un valore malinconico e nostalgico che sta alla base di una storia in cui non va tutto rose e fiori e con molti ostacoli da affrontare.
Immersa nei miei pensieri, sfoglio la seconda pagina di quel diario e la mia attenzione si sofferma su una nuova scritta, una dedica..
Alla mia piccola e dolce Aurora,
Tuo per sempre, Ignazio.
Ciao ragazze! Eh sì, dopo tanto tempo sono tornata! Mi dispiace aver abbandonato questa storia per mesi, ma ora sono di nuovo qui con la speranza di continuarla in modo regolare. Questa volta, però, la storia sarà dal punto di Ignazio e non più in terza persona. Inoltre alcune scene saranno le stesse, altre invece saranno nuove o modificate. Spero che vi possa piacere. Fatemi sapere. :)
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Ricordami [Ignazio Boschetto]
FanfictionUn vecchio diario trovato nella cantina di un appartamento ormai in vendita da anni farà scoprire a Sofia una storia ormai dimenticata da molti, ma ancora nella mente e nel cuore di qualcuno. Chi ha scritto quel diario e, soprattutto, quali sono i s...