Capitolo 18.

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Giovedì 29 Settembre 2011, ore 7:53.

Sono passati un paio di giorni dall'ultima volta che io ed Aurora ci siamo visti e lei ha cercato di parlami inviandomi messaggi e chiamate, ma a cui io però non ho dato retta.

Voglio in tutti modo evitarla, ma oggi è venerdì e c'è scuola. Ieri non ci sono amdato, ero troppo stanco emotivamente ed ho deciso di saltarla. Oggi, però, sono ritornato ed ho la piena consapevolezza che i nostri sguardi si incontreranno, anche se involontariamente.

Mentre però vedo Aurora cercarmi tra la folla di ragazzi, io cerco di nascondermi e di non farmi vedere. Mi fermo quindi con la mia comitiva presso il cancello, ma purtroppo lei mi vede. Incomincia ad osservarmi da lontano, appoggiata con una spalla al muro.

Cerco di non voltarmi verso la sua direzione, ci provo ma è tutto inutile. La vedo come vorrebbe avvicinarsi per dirmi qualcosa, probabilmente la verità, come ha scritto nei messaggi. Ma sa anche che io non l'ascolterei, la respingerei solo. So che è sbagliato e che dovrei ascoltarla, ma più ci provo e più non riesco. Potrei aver frainteso, vero, ma il mio stupido orgoglio non mi permette di avvicinarmi a lei per parlare.

"Perché ti sta fissando?" mi risveglia dai miei pensieri Francesco. So benissimo il motivo e so anche che mi interessa, ma la risposta che gli do è totalmente diversa.

"Non lo so e non mi interessa." sbotto infatti girando lo sguardo e a questa risposta vedo il mio amico guardare gli altri della comitiva. Hanno capito che c'è qualcosa che non va e che qualcosa è successo tra noi. Fino a poco giorni fa, infatti, stavo sempre con lei mentre ora invece faccio di tutto pur di ignorarla. Deve per forza essere successo qualcosa e anche uno stupido lo capirebbe.

Il mio amico sta per chiedermelo, ma prima che possa averne la possibilità arriva Gianluca. "Ciao ragazzi, scusatemi per il ritardo." dice con il fiatone per poi fissare i suoi occhi nei miei. In questi giorni ha fatto di tutto pur di spiegarmi il mio fraintendimento, come dice lui, ma io ogni volta con una scusa ho cambiato argomento. È palese che non voglia parlare di Aurora e di ciò che è successo, ma in questo momento Gianluca è più determinato che mai.

Mi prende infatti per il polso per poi allontanarsi dal gruppo, e tutto sotto lo sguardo confuso dei nostri amici e quello attento di Aurora. "Ignà, riguardo la telefonata di un paio di giorni fa, devi sapere che Alessio.." cerca per l'ennesima volta di dirmi, ma anche io sono più determinato che mai.

"Gian ti prego, non ho voglia di parlarne." contrabbatto infatti e il mio tono appare quasi supplichevole. Sono stanco di sentire parlare di lei, in questi giorni anche Nina ha provato a farmi ragionare e a convincermi che ci sia qualcosa sotto. Sono stanco di pensare a lei, ma non ne posso fare a meno. "Non voglio ritornare a quell'argomento." continuo poi vedendo che cerca di dirmi qualcosa. Questa volta ho u tono fermo e autoritario perché sono sempre più convinto a non parlare di ciò che è successo.

Proprio per questo Gianluca, conoscendomi, si limita a sospirare per poi annuire con sguardo parecchio rassegnato e triste. Io però non riesco a capire. Il mio amico non sopporta Aurora e allora perché insiste sul dirmi quella che lui dice essere la verità?

Ad interrompere la nostra chiacchierata è il suono della campanella. Gianluca non dice più niente, mi guarda solo per un'ultima volta per poi dirigersi, insieme al nostro gruppo, in classe. Io sto per seguirlo quando vedo Aurora essere affiancata dall'ultima persona che vorrei vedere in questo momento: Alessio.

Non voglio continuare a guardare i due. Preferirei entrare in classe ora come ora, ma forse per le parole di Nina e Gianluca, forse per curiosità o forse solo perché voglio continuare ad osservare la ragazza di cui sono innamorato, rimango lì fermo ad osservare quella scena. Mi aspetto che Alessio, dopo aver poggiato una mano sulla spalla della ragazza, le sorrida e lei ricambiando faccia congiungere le loro labbra. Ciò che accade, invece, è l'esatto opposto. Aurora sembra infastidita da quel contatto al punto tale da spostarsi bruscamente dal biondino.

Ricordami [Ignazio Boschetto]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora