Chapter one

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«She didn't need to be saved. She needed to be found and appreciated, for exactly who she was»

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Molto molto tempo fa, la Corea era divisa in 3 regni ben distinti, Goguryeo, Baekje e Silla. Ognuno di questi regni aveva il proprio governatore e non si respirava buon aria tra loro, anzi, potremmo dire che era un periodo di stallo e tensioni tra i regni. Nel regno di Silla, nella parte Sud-Est della nazione, viveva una principessa. Il suo nome era Park Mi-Young. Era una ragazza di 18 anni dai lunghi capelli neri, il viso candido e delicato e le labbra rosee. Viveva in un palazzo degno di una principessa ed era la figlia del fondatore del regno di Silla, Park Hyeokgeose. A dispetto del suo aspetto, la ragazza era tutt'altro che femminile e soprattutto, trasgrediva spesso e volentieri alle regole impostele dal padre, il quale l'amava troppo per rimproverarla o negarle qualcosa. In effetti, sua figlia era la cosa piú preziosa che egli avesse, oltre al suo paese ovviamente. La ragazza era nata da una relazione extraconiugale del re con un'ancella, quindi non era del tutto una purosangue, ma suo padre l'amava e nel paese la rispettavano come se fosse tale. In fin dei conti, sarebbe stata lei l'erede al trono del paese. La ragazza viveva spensierata, ancora troppo giovane per pensare ai problemi del regno, affidati a suo padre.

Un giorno fresco e soleggiato, all'inizio della primavera, la giovane camminava nel giardino di famiglia, quando un servo del palazzo le disse che suo padre desiderava riceverla.

«Cosa vorrá questa volta? Non mi pare di aver fatto nulla di male» pensò la ragazza, corrugando le sopracciglia.
Si affrettó ad andare dal padre e si sedette in ginocchio davanti a lui, pronto a sentirlo.

«Figlia mia» inizió il padre «hai 18 anni ormai, sei una donna e come tale credo sia arrivato il momento di trovarti marito»

La ragazza alzó subito la testa in stato di shock. «ma padre non c'è fretta» rispose, mantenendo la calma.

«In realtà siamo in un momento di urgenza, siamo sull'orlo della guerra civile ed io non so ancora quanto tempo potró rimanere su questo trono. Ho bisogno che ti sistema con un uomo che possa garantire la stabilitá del paese. È questo il tuo compito da principessa»

La ragazza ribadí «padre, io non ho ancora trovato nessuno con cui sposarmi, non ho davvero interesse per nessun ragazzo al momento»

«Infatti non devi preoccuparti, ho giá provveduto io a tutto ció. Ti sposerai con il principe del regno di Baekje» ammise con tono fiero il padre.

«Cosa? Non puoi farmi questo papà, non lo conosco nemmeno!»

«Cerca di comprendere. È per il paese, in piú, sposando lui, avremo un'alleanza con il suo regno, rafforzerá il paese militarmente ed economicamente»

«Ma padre-»

«Park Mi-Young, sono tuo padre ma sono anche il tuo re, e questo è un ordine, sposerai l'erede al trono di Baekje, non voglio sentire altro» disse il re, con aria di imposizione. La ragazza si alzó con gli occhi lucidi e tornó in camera sua. Come poteva farle questo? Come poteva trascurare i suoi sentimenti? Dopo tutto ció che era successo con sua madre.
Perchè il re e sua madre si amavano, eccome se si amavano. Ma sua madre era una donna di popolo, ed il re, beh, il re era il re. Non sarebbero mai potuti stare insieme, nonostante si amassero. E per questo, lei era stata sottratta dalla donna fin da quando era bambina, la vedeva raramente, finchè un giorno scoprí che era morta di una brutta malattia. E ce l'aveva a morte con la società e con i valori gerarchici che c'erano. Per questo si era ripromessa che, a dispetto di ció che diceva la legge, lei avrebbe sposato solo l'uomo giusto per lei, chiunque egli fosse stato. Perció non poteva sposare il principe, non l'avrebbe mai fatto, si sarebbe tolta la vita piuttosto che sposare un uomo che non amava.

Passavano i giorni e Mi-Young non si dava pace, non poteva sopportare di doversi sposare con un damerino qualsiasi di un altro paese. Quel giorno era seduta su una sedia vicino alla finestra della sua stanza, e pensava: pensava a come sarebbe stata la vita lí fuori, una vita senza preoccupazioni o doveri. In effetti, per quanto essere una principessa è il sogno di ogni ragazza, lei avrebbe preferito vivere per lo piú libera, in una famiglia modesta, nella quale peró sarebbe potuta uscire senza essere scortata da 10 guardie del corpo e, chissà, si sarebbe fatta qualche amica. La ragazza infatti, non aveva avuto molte possibilità di uscire da quelle enormi mura che delineavano il palazzo, né tantomeno aveva avuto modo di conoscere altre persone. Tutto ció che poteva fare era fantasticare sul mondo là fuori. Fantasticava su come un giorno, avrebbe trovato un ragazzo, chissà, scontrandosi per sbaglio con lui, in una scena romantica come quella sarebbe nato l'amore. Ma ovviamente, tutto ció rimaneva un sogno irrealizzabile per lei, vista la sua condizione e il suo prossimo matrimonio.

«Principessa, la cena è pronta» una serva le comunicò, inchinandosi davanti a lei, distogliendola dai suoi piú profondi pensieri. La ragazza si alzó e si avvió verso la sala da pranzo. Si inginocchió davanti al grande tavolo ornato dalle piú svariate squisitezze, degno di un pranzo regale. Al tavolo l'aspettava suo padre, il re, e sua moglie, Min-Hee. Il re infatti si era sposato con la donna dopo la morte della vera madre di Mi-Young, tanto era stato forte il dolore per lui della perdita della sua amata con la quale peró, non era mai riuscito a stare insieme. Min-Hee era piuttosto la sua concubina attratta solo dalle ricchezze possedute e riusciva a raggirarlo. Mi-Young non la vedeva di buon occhio, perchè la donna agiva in modo ambiguo, comportandosi da gentile, quando in realtá era una vipera furba ed astuta, come appunto suggeriva il suo nome.

«Figlia mia, tra 3 giorni andremo nel regno del principe di Baekje, tu lo incontrerai ed a distanza di un mese da quel giorno, si celebreranno le vostre nozze» affermó il re.

«Padre ma come potrei sposarmi con un uomo che conosco da un mese?» piagnucolò la ragazza, cercando di far cambiare idea all'uomo.

«Ne abbiamo giá parlato di questo, non esigo obiezioni» il tono del re era calmo e severo.

«Padre, perchè mi fai questo? Non ricordi cosa successe a te e la mamm-»

«Mi-Young come osi parlare in questo modo a tuo padre. Fa ció che ti dice lui e non si discute» la voce di Min-Hee interruppe la frase di Mi-Young prima che potesse arrivare a toccare il cuore del padre. La ragazza la guardó fissa negli occhi, fulminandola, mentre la donna dai corti capelli marroni la guardava con un sorriso di sfida, poggiando i gomiti sul tavolo e la testa sulle mani.
La cena continuó silenziosa fino alla fine, poi Mi-Young ritornó in camera sua. Un viaggio a Baekje? Questo significava uscire dalle mura, entrare a contatto con il mondo.

In un modo o nell'altro avrebbe trovato una via di fuga, questo era certo.

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