Chapter five

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«For a few seconds they looked silently into each other's eyes and the distant and impossible suddenly became near, possible and inevitable»

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«Aiuto» sussurrò la principessa, abbandonandosi tra le braccia dell'uomo, che la teneva stressa a se', esplorando il suo corpo, facendo passare le sue sporche mani dalle sue cosce in su.

«Non ti hanno mai detto che le donne vanno conquistate a suon di fiori e complimenti?» una voce familiare echeggiò nelle orecchie di Mi-Young e sentì il corpo dell'uomo esserle strappato di dosso. Si sentí spinta dietro il corpo della persona che l'aveva salvata e cadde subito a terra in ginocchia.

«Sta' ferma qui» una voce famigliare le ordinò, ponendosi proprio davanti a lei.

«E tu chi saresti, guarda che l'ho vista prima io, fatti gli affari tuoi» l'uomo ruggì a quello che doveva essere il suo salvatore.
La ragazza finalmente alzò lo sguardo e lo vide, il suo salvatore. Era di spalle, ma c'era solo una persona a cui corrispondeva quella chioma dorata, quella statura alta e quel corpo cosí snello. V.

«È meglio per te che sparisca di qui» annunciò il ragazzo, ma l'uomo non sembrava aver capito. Anzi, si avventò contro di lui. La principessa si coprì gli occhi con le mani, per paura di vedere quell'orrida scena, ma V fu più veloce e colpì l'uomo sulla nuca, facendolo piombare a terra come un sasso. Silenzio.

«Puoi aprire gli occhi ora» qualche attimo dopo la ragazza si sentì dire e finalmente si decise a togliere le mani dagli occhi, guardando l'uomo disteso a qualche metro di distanza da lei e V in piedi. Il ragazzo si inginocchiò ancora una volta davanti a lei.

«Stai bene?» Le chiese. Mi-Young non riuscì più a trattenere le lacrime, scoppiò a piangere e d'impulso si lanciò sul petto del ragazzo, stringendosi a lui e diventando sempre più minuta, impaurita. Sentì una mano poggiarsi sulla sua testa, accarezzandogliela con dolcezza. A quel gesto pianse ancor più, singhiozzando nel petto del ragazzo e stringendosi alla sua maglia. Poteva sentire il suo odore che le riempiva le narici e ciò le dava conforto.

«Mi dispiace» qualche attimo dopo sussurrò V «non avrei mai dovuto lasciarti andare da sola a quest'ora della notte. Se non ti avessi seguito a quest'ora...» si interruppe per paura di ferire la ragazza. Poi il ragazzo sbiancò in viso. «Non ti ha... beh insomma non ti ha fatto niente di tutto ciò, vero?» Quasi sussurrò e la principessa fece cenno di no con la testa, sul suo petto. Il ragazzo emise un sospiro di sollievo si alzò in piedi, tirando su anche Mi-Young con lui.

«È meglio andar via di qui, ti riaccompagno a casa» disse il ragazzo.
«No» subito ribattè lei «io... non posso tornare a casa adesso» singhiozzò, asciugandosi gli occhi. Il giovane la guardò con un espressione un po' confusa, ma decise nonostante ciò di non far ulteriori domande.

«Ho capito, allora vieni con me, torniamo alla baracca». Il ragazzo iniziò a camminare e Mi-Young, d'impulso, gli prese il braccio, stringendolo a se'.
Entrarono in casa e lei si sedette sull'unico letto li presente.

«Sicura di star bene?» Domandò ancora una volta lui. E ancora una volta lei fece cenno di sì con la testa, fissando il pavimento. Due dita le toccarono il mento, facendole delicatamente alzare il viso così che gli sguardi si incrociassero.

«Stai davvero bene?» Due occhi impenetrabili la fissavano. Nonostante fossero semplici occhi neri, erano così profondi, così pieni di emozioni, così misteriosi.

Bumpt. Bumpt. Bumtp.

Il cuore le stava accelerando. «Sì, sto bene» affermò, sbrigandosi a rompere il contatto visivo.

«Meglio così, è tardi ora, va a dormire» ordinò lui.

«Ma c'è solo un letto, dove dormirai tu?» Controbatté la giovane, guardandosi intorno.

«Tranquilla, mi arrangerò sul pavimento» e con quello, si accostò ad un angolo. La ragazza allora alzò le coperte e ci si stese dentro, chiudendo gli occhi e, stranamente, addormentandosi subito. Gli avrebbe voluto dire che non le sarebbe importato condividere il letto con lui, ma V era pur sempre un ragazzo, non sapeva fino a quanto si sarebbe potuta fidare, così rinunciò all'idea. Si svegliò all'alba e si guardò intorno, sentendosi spaesata all'inzio, ma poi si ricordò dell'accaduto. Guardò accanto a lei e ad un angolo della casetta vide il ragazzo, disteso a terra, che dormiva sereno.

Bumpt.

Ed ecco che il suo cuore ripartiva. Scese dal letto e si avvicinò lentamente a lui, osservandolo. Cavolo se era bello, aveva dei tratti così raffinati ed eleganti. Prese la coperta dal letto e gliela posò addosso. "Come potrei ringraziarlo di tutto ciò che ha fatto per me? Non ho soldi con me e di certo non posso portarglieli sotto la veste di principessa. Non posso nemmeno scrivergli un biglietto di ringraziamento, non ho la certezza che sappia leggere" pensò, fissando sempre più attentamente il ragazzo, dalla fronte fino ad arrivare alle labbra. Poi però le venne un idea.

"Non lo saprai mai, ma sappi che questo è il mio ringraziamento per te".  Si avvicinò pian piano al viso del ragazzo, piegandosi sempre più, fino a raggiungere le sue labbra e sfiorargliele con un piccolo e breve bacio. Le labbra si toccarono per qualche secondo e la principessa socchiuse gli occhi, poi si staccó lentamente, rimase qualche altro secondo a fissarlo e finalmente lasciò la baracca. Pensò a quello che aveva fatto. Mai nella sua vita aveva baciato un ragazzo, quello era stato il suo primo bacio. Il cuore le batteva all'impazzata. Nella testa ancora l'immagine riflessa di lui che dormiva, di lui che la salvava, di lei tra le sue braccia. Il suo stomaco era in subbuglio, un formicolio all'interno della sua pancia che saliva fino al cuore, il quale le batteva fortissimo. Sentiva le sue guance scottare e si posò le mani su di esse. La ragazza si fermò a pensare un momento.

Che era forse quello l'amore?

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