Chapter ten

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«She was drawn to him. The way his eyes danced with her in the darkness. Like two shooting stars on the same path in the night sky. It was almost as if they were meant to be. If she believed in real love, this would be it».

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Pochi giorni erano passati dalla festa. Mi-Young aveva deciso che nonostante sapesse la verità, non avrebbe detto al ragazzo che lei era a conoscenza della sua  doppia vita, ne' tanto meno gli avrebbe rivelato la sua di identità. Piuttosto, avrebbe, come si suol dire, giocato un po' con il ragazzo, per vedere fino a che punto si sarebbe spinto per mantenere il segreto.

Quel pomeriggio, i due erano andati a fare una passeggiata nel bosco a cavallo. Dopo la rivelazione, Mi-Young aveva avuto sempre più voglia di vedere il principe, e questo aveva lasciato anche Taehyung stesso un po' perplesso. I due camminavano in sella ai loro cavalli, nel bosco. Si erano messi d'accordo che sarebbero rimasti con la maschera del ballo sul viso, piuttosto che toglierle subito.

«senti, principessa, non credi sia arrivato il momento di toglierci le maschere?» Chiese Taehyung.

«Ehm..  non ancora» rispose impacciata la ragazza «piuttosto credo sia arrivato il momento di chiamarci in modo più informale.. quindi basta con questa principessa, chiamami con il mio vero nome»

«Allora lo stesso vale per me, chiamami Taehyung» continuò lui, sorridendo.
La ragazza sorrise. Poi fu il principe a riprendere la parola. «Come mai hai voluto incontrarmi oggi? Di solito non sembri molto interessata a me, anzi, avrei quasi detto che mi odiassi»

«Perchè dovrei odiarti? Per la situazione in cui ci troviamo? Beh, di certo so' che non è colpa tua e so che anche tu non vorresti star qui con me..» lasciò la frase un po' vaga.

«Ma no, non è questo. È solo che avrei voluto che le cose tra noi fossero in modo più naturale, come tra due normalissimi ragazzi che si incontrano per sbaglio, si scontrano e da lì il destino fa il suo corso» Si fermarono a far bere i cavalli in riva ad un lago. Il panorama era straordinario. Il sole stava pian piano tramontando, spegnendosi nell'acqua cristallina.

«Sarebbe stato bello così, forse davvero avrebbe potuto esserci qualcosa di vero tra di noi...» sospirò il ragazzo.

«Però sei romantico... hai giá qualcuno particolarmente importante per te per caso?» Un sorriso quasi malizioso comparve sulla bocca di lei.

«No, certo che no» abbassò lo sguardo il principe, un po' in imbarazzo

«Tranquillo, guarda che a me puoi dirlo» ribatté la ragazza, ma il principe scrollò la testa, cambiando discorso.

«Sta facendo buio, torniamo indietro?» Chiese lui.

«Ma come, di giá? Non è che per caso devi correre dalla tua amata?» Ridacchiò lei. Lui si voltò verso di lei e per un attimo, nonostante la maschera, si fissarono negli occhi. Che Mi-Young gli aveva dato troppi indizi? Che lui aveva capito chi lei fosse?

«Ti ripeto che non è cosí, ho solo... altri impegni» rispose lui, con un tono insicuro.

«Beh, in questo caso, andiamo». I due tornarono indietro, al castello.

Mi-young si dirigeva, come ogni notte, nella baracca. Aspettava la notte per vedere il vero volto di Taehyung. Una parte di lei moriva dalla voglia di rivelargli la verità, cadere fra le sue braccia e avere una vita, finalmente, felice. L'altra parte di lei però, temeva che quando le carte si sarebbero scoperte, tutto ciò che loro avevano costruito insieme sarebbe andato in frantumi. Nella baracca l'accoglieva come al solito il ragazzo, V, pseudonimo di Kim Taehyung.

«Ti sono mancata?» Chiese lei, distesa accanto a lui.

«Certo» rispose il ragazzo, carezzandogli una guancia. Gli angoli della bocca di lei si piegarono in un sorriso dolce e tenero.

«Cosa hai fatto oggi?» Continuò lei.

«Niente di speciale, solo un giro nel bosco. Tu invece?»
La ragazza rise tra sé, sapendo già tutto di lui.

«Un giro con il mio futuro marito» provocò lei.

«Ah sì? Beh, spero almeno che ti sia piaciuto» rispose lui, seccato, girando la faccia dall'altro lato del letto.

«Non essere geloso, stavo solo scherzando. E poi, noi due siamo amanti, ricordi?» affermò lei, posandogli una mano sulla guancia per farlo rigirare e stampargli un bacio sulla bocca. Lui sorrise, spostandosi più verso di lei, continuando a baciarla più intensamente, poggiando il suo petto su quello della ragazza. La ragazza si distese sul materasso, lasciando che il ragazzo prendesse il sopravvento su di lei. Le mani di lui viaggiavano sul corpo di lei, dalle cosce in su, mentre quelle di lei erano sotto quella maglia un po' larga di lui e gli accarezzavano la schiena, fino ad arrivare alla nuca. Il ragazzo le sfilò di dosso quel vestito trasandato che indossava ogni qual volta ella doveva andare in città, lasciandola solo vestita di una camicetta bianca. Le mani del ragazzo si fecero strada sotto di questa, alzandola lentamente, per accarezzarle la pancia, lo stomaco e il petto. La ragazza sospirò e subito lui ne approfittò per incollare le sue labbra a quelle della ragazza, in un bacio che era violento e affamato ma allo stesso tempo anche dolce e passionale. Le mani di lei gli stringevano la chioma dorata, per poi passare a sbottonargli la maglia per ammirare quegli addominali leggermente scolpiti, sui quali ci passò lentamente un dito, facendo rabbrividire lui al tocco. Sorrisero e continuarono a baciarsi in quell'attimo di intimità che i due stavano condividendo (...)

«È tardi ormai, rimani qui questa notte» disse il ragazzo, togliendo una ciocca di capelli dal viso di lei, accarezzandolo.

«Non so... non vorrei che ci fossero problemi per me»

«domani all'alba ce ne andremo, ora dormi tranquilla» disse lui, sdraiandosi accanto a lei e rimboccandole le coperte. «Buonanotte Young-ah»

«Buonanotte, Taehyung» con voce ormai stanca, concluse lei. Ma prima ancora di poter accorgersi di ciò che aveva appena detto, gli occhi di lui si spalancarono.

«Com'è che mi hai chiamato?»

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