Chapter twelve

1.4K 103 30
                                    



«She knew she loved him when 'home' went from being a place to being a person»

---

«L'abbiamo presa... sì, è viva. No, non le abbiamo fatto male.. sta riposando»

Mi-Young sentiva delle voci intorno a lei. Finalmente, dopo circa 4 ore si stava svegliando dal suo sonno. Aprì gli occhi lentamente e, quando la vista le si aggiustò, capì di trovarsi su un letto. Si alzò lentamente, ma le sue mani erano legate insieme, limitandole i movimenti. C'era un uomo all'entrata della stanza, lo stesso uomo che l'aveva rapita. L'uomo calvo e muscoloso. Il rapitore si girò a guardarla e la giovane indietreggiò, portandosi le ginocchia al petto, spaventata.
«Vedo che si è svegliata principessa. Faccia la brava e nessuno le farà del male» grugnì l'omone.

«Cosa volete farmi? Cosa volete da me?» Singhiozzò la ragazza. L'uomo sorrise beffardo «niente di speciale, principessa. Lei sará solo la chiave per una rivoluzione che cambierá l'intera Corea» e con ciò, si diresse verso la porta della stanza e uscì, chiudendola a chiave dietro di se', lasciando Mi-Young tutta sola. La ragazza finalmente lasciò andare le lacrime che fino ad allora tratteneva. Pensava a suo padre, alla sua casa, a Taehyung. Avrebbe voluto essere in un posto sicuro adesso, in un posto dove c'era lui. Sapeva che però avrebbe dovuto fare qualcosa per raggiungere la felicità tanto desiderata. Era arrivata fino a quel punto, non poteva arrendersi proprio ora, non proprio ora che avrebbe potuto vivere per sempre con Taehyung.

Dopo essersi calmata, pensò che non c'era tempo da perdere. Non poteva piangersi addosso, doveva agire, soprattutto dopo quello che l'uomo aveva detto di lei. «La chiave per una rivoluzione» non sembrava niente di buono per lei. Qualcosa di grosso c'era dietro e lei doveva scoprirlo. Si alzò dal letto ed iniziò a frugare nella stanza, nella quale però c'era solo un letto, un armadio ed una scrivania. Sgualcì il letto ed aprì l'armadio, ma non ci trovò niente di utile. Passò alla scrivania e a quel cassettino che c'era sotto. Non ci trovò niente di speciale, se non qualche foglio bianco e la busta per lettere giá aperta. La prese in mano per vederne il contenuto ma purtroppo era vuota. Tuttavia, una cosa colpì il suo sguardo. Uno stemma reale sul sigillo della lettera e ciò che c'era scritto sull'indirizzo:

From: Silla
To: Goguryeo

Non capiva. Da quando, Silla aveva rapporti con Goguryeo? E lo stemma reale che c'entrava? C'era qualcosa che nessuno sapeva e che lei doveva scoprire. Si affacciò alla finestra della casa e vide che, anche se era abbastanza alta, avrebbe potuto scalarla, anche se con le mani legate sarebbe stato più difficile del previsto. Iniziò a legare le coperte e il lenzuolo del letto come meglio poteva e, quando fu abbastanza sicura della presa, lanciò la lunga fune creata giù per la finestrella. Guardò giù e tirò un sospiro. Era pronta per aggrapparsi alla fune quando sentì la chiave della serratura girare e la porta spalancarsi, facendo entrare l'uomo calvo insieme a l'altro dai capelli lunghi che l'avevano seguita.

«Cosa stai cercando di fare?!» Ringhiò l'uomo calvo, correndo verso di lei. La ragazza cercò di scendere velocemente ma le mani legate le impossibilitarono la riuscita del suo piano e i due uomini l'afferrarono e riportarono in stanza. La principessa urlò, dimenandosi. «Lasciatemi andare!» Urlò «sappiate che quando tornerò a casa io-» un colpo alla nuca e la ragazza cadde a terra come un sasso, priva di sensi.

---

La porta si spalancò ed entrò Min-Hee, in preda al panico.
«Non ti ho già ripetuto mille volte che quando sono nella mia stanza da solo non devi disturbarmi?» Sbuffò il re di Silla, non prestando nemmeno di uno sguardo la donna davanti a se'.
«Ma sire, questa è un emergenza!» Si affrettò a dire la donna, buttandosi ai suoi piedi con la testa sulle cosce del re. Finalmente, l'uomo si degnò di darle uno sguardo.
«Che cosa succede questa volta?» Chiese. La donna accennò un pianto forzato.

«Mi-Young» mugugnò, e gli occhi del re si spalancarono solo a sentire il nome della sua preziosa figlia. «Mi-Young è stata rapita»
Il re si alzò di scatto, scostando la testa della donna dal suo grembo. «che cosa?» urlò con spavento.
«avete sentito bene!» esclamò la donna.
«Radunate tutto l'esercito! Questo è un affronto per il mio cospetto! Come osano! Appena troverò il suo rapitore, lo decapiterò! Lui insieme a tutti i suoi cari!» Ruggì furioso. Le vene sulla fronte si facevano più marcate e il colorito diventava sempre più rosso.
«Ma sire» intervenne a quel punto Min-Hee, alla quale gli occhi già sorridevano «sappiamo giá che l'artefice di questo complotto». Il re, che andava avanti e indietro per la stanza, si girò di scatto verso la donna.
«Allora dimmelo! Dimmi, chi l'ha rapita? Chi ha ha osato fare ciò? Dimmelo subito» Ordinò il re in preda all'ira.
La donna si alzò in piedi, e dopo qualche attimo di silenzio si decise a parlare.

«L'artefice di tutto è Kim Taehyung»

Next to you ; kthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora