Non posso tornare in stanza. Non dopo quello che è appena successo. Questa volta l'ho combinata grossa e ciò che ha detto Peeta conferma.
《Sto scoprendo nuove lati di te...》 《È meglio starti alla larga...》sono parole che dette da lui fanno male, se fosse stato uno sconosciuto, sarebbe stato un conto, ma detto da Peeta dalla cui bocca non sono mai uscite cose simili se non dopo essere stato depistato, ne è un altro.
Io lo amo. È strano dirlo, è strano pensarlo anche dopo tutti questi anni. I miei sentimenti erano legati a Gale. Nel mio cuore c'era lui e soltanto lui, ma non mi sono mai dimenticata del pane, del ceffone che Peeta ha preso per causa mia e del mondo in cui mi ha guardata quel giorno di pioggia. Durante i 74esimi Hunger Games avevo finto di amarlo per salvarci, ma col passare del tempo ho capito cosa provavo davvero per lui e non era una semplice e distaccata amicizia.
Non posso perderlo. Non voglio perderlo. Non un'altra volta. Lui è tutto per me, non so farlo vedere, non so dimostrarlo...
Dovrei scusarmi, ma le parole non le trovo mai e questo significa che per giorni non ci parleremo quasi per nulla dato che quando si offende con qualcuno non gli rivolge attenzione per un bel po'.
Non accorgendomene mi ritrovo davanti alla porta della stanza e mi siedo a terra cadendo in un sonno leggero. Gli ultimi minuti sono stati pesanti. Nel dormi veglia intravedo una sagoma che mi prende da terra e mi poggia su una superficie morbida Non so chi sia e non lo voglio neanche sapere.
Quando le luci attraversano le tapparelle apro appena gli occhi per vedere dove mi trovo. Mi giro verso sinistra e c'è lui che mi fissa. Per un secondo mi manca il fiato.
"Pensavi di dormire sul pavimento?" domanda freddo. Ancora non mi ha perdonata del tutto, ma non mi aspetto che lo faccia "Mi hai fatto pena e penso di aver esagerato con ciò che ti ho detto."
Continuo a non capire il suo comportamento. Prima è dolce, poi è duro e infine prova pietà verso i miei confronti?
"Siamo quasi arrivati al Distretto 5. Resisti."
Si alza e va in bagno senza dire nient'altro. Perché fa così? Sembra esserci un conflitto nella sua testa su come comportarsi. Mette in confusione anche me in questo modo.
Rimango distesa a fissare il soffitto mentre penso... Prim e Mitch... Perché? Potevano prendere noi e torturarci... Invece hanno preso loro e, molto probabilmente, quando saremo a Capitol City ci verranno mostrati molti video dei bambini.
All'improvviso, Peeta esce dal bagno con un asciugamano legato alla vita e uno intorno al collo. Senza degnarmi di uno sguardo, prende i vestiti e torna da dove è venuto per cambiarsi.
"Hey, mi terrai il broncio per i prossimi giorni?" chiedo pentendomene.
Intanto riesce dal bagno "Ah, io ti tengo il broncio? Non credo che tu mi porga sempre un sorriso a trentadue denti, eh." in effetti ha ragione.
"No, infatti non ho detto questo."
"Bene." e si richiude in bagno.
Meglio lasciarlo perdere per il momento. Voglio evitare altre discussioni.
Decido di alzarmi e questa volta veramente per andare a mangiare qualcosa o, perlomeno, cercare di inghiottire quel poco che riesce ad entrare...
Arrivata al vagone ristorante, saluto Haymitch ed Effie che credo siano in piedi già da un pezzo.
"Peeta dov'è?" chiede Effie.
"Si sta rivestendo. Ha fatto una doccia." specifico per evitare fraintendimenti.
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𝐇𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐦𝐞𝐬-𝐈𝐥 𝐒𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐞
FanfictionSequel NON UFFICIALE di "HUNGER GAMES" Dopo sedici anni Katniss Everdeen e Peeta Mellark continuano a ricordare quegli anni fatali. Un po' per gli incubi, un po' per un giro simile al Tour della Vittoria che si ripete annualmente. Ma un'ombra oscura...