Guardo dietro di me. Non possiamo tornare da dove siamo venuti, dobbiamo attraversare questo deserto ghiacciato a meno che vogliamo andare incontro a morte certa. Giusto perché altrimenti la cosa non sarebbe stata divertente, ad ogni nostro passo la lastra si crepa e il pensiero su quello che potrebbe esserci sotto il ghiaccio si fa sentire sempre più insistentemente nella mia testa.
Non mi sento più le mani e mi accorgo di aver mollato la presa su Peeta che è scivolato cadendo a terra e creando un effetto domino su Johanna. Il mio inconscio mi dice di correre e di salvarmi la pelle, ma mi oppongo a questo impulso e faccio alzare solamente Peeta poiché Johanna rifiuta il mio aiuto.
Una lancia atterra conficcandosi nel pavimento ghiacciato di fronte a noi seguita da un sonoro crack. Senza voltarmi, capisco che è stato Marvel a tirarla e non ci pensiamo due volte prima di recuperarla. Può sempre esserci utile. Mi volto per una frazione di secondo. Cato, Lux e Marvel sono lì. Al confine innaturale tra vegetazione e ghiaccio. Forse hanno capito che inseguirci è inutile e che non torneremo mai indietro nonostante le temperature. Sento quasi Caesar e Claudius che commentano la nostra situazione problematica in diretta:
"Ahi ahi... Che brutta situazione per i due letali amanti e per la spietata Johanna..."
"Già Caesar... Sarà dura ora... Soprattutto per Katniss che è incinta..."
È ancora buio pesto, non si vede quasi nulla e in più il freddo è riuscito ad arrivarmi alle ossa nonostante il pesante giubbino che mi sono infilata all'ultimo momento.
"Dobbiamo tornare lì. Dobbiamo correre il rischio. Qui moriremo di freddo come dei codardi." ringhia Johanna.
"Non possiamo. I Favoriti si sono accampati proprio all'entrata della foresta." ribatto.
"Non c'è solo un'entrata. Potremmo provare ad andare verso la Cornucopia e infiltrarci nella foresta prima che essa finisca." aggiunge Johanna.
"I tributi potrebbero essere anche lì e se Beete è in circolazione saremmo più esposti ai suoi attacchi stando vicino all'acqua." smonta la sua teoria Peeta.
"Dobbiamo allontanarci da questa distesa di ghiaccio, altrimenti moriremo qui e se permettete io non voglio. Dovrebbe spingerti ad andare anche la tua gravidanza, Katniss." si rivolge a me Johanna.
Siamo in una stupida situazione di stallo. Siamo bloccati. Se andassimo avanti non riusciremmo a resistere alle basse temperature e la foresta è assediata dai Favoriti e sicuramente da altri tributi se con calma sono riusciti a scoprire il clima di questo luogo. Potrei colpire i nostri ex inseguitori, ma è buio e anche avendo due faretre ancora piene non voglio sprecare inutilmente le mie frecce.
Un verso strano mi distrae dai miei pensieri, o meglio, ci distrae. Non sono l'unica ad averlo sentito. Ci giriamo cautamente verso destra e intravediamo una forma scura che si avvicina a noi. Senza esitare prendo una freccia e la incocco. La creatura è alta più o meno come me e la fievole luce della luna fa brillare due zanne fuoriuscenti dalla bocca. Lascio le piume e la freccia parte conficcandosi in quello che credo il cuore della bestia e dopo un lamento si accascia a terra a qualche millimetro di distanza da Peeta.
"Cosa diavolo è?!" esclama Johanna avvicinandosi cautamente al cadavere.
"Non credo abbia importanza. Oramai è morto." risponde Peeta.
"Ha la pelliccia? Dovrebbe averla se vive da queste parti..." domando.
Johanna cerca di scrutarlo con quel poco di luce che c'è "Dovrebbe." afferma alla fine.
"Bene." con il coltello che ho recuperato alla Cornucopia inizio a scuoiarlo per ricavare maggiore copertura alle temperature e un bel po' di carne, anche se non siamo sicuri della sua digeribilità.
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𝐇𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐦𝐞𝐬-𝐈𝐥 𝐒𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐞
أدب الهواةSequel NON UFFICIALE di "HUNGER GAMES" Dopo sedici anni Katniss Everdeen e Peeta Mellark continuano a ricordare quegli anni fatali. Un po' per gli incubi, un po' per un giro simile al Tour della Vittoria che si ripete annualmente. Ma un'ombra oscura...