Capitolo 9

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"Rue!" urlo aprendo gli occhi.

"Ancora Rue?" chiede guardando fuori dal finestrino.

"Quasi sempre." rispondo "Tu?"

"Quando ho cercato di ucciderti." al chiarore della luna vedo i suoi occhi lucidi "Quelle sono alcune delle immagini che mi perseguitano." mi rivolge lo sguardo .

Ci abbracciamo. Per quanto mi batte forte il cuore ho paura che possa sentirlo a contatto con il suo petto.

"Non ne posso più..." sussurro.

"Neanche io." aggiunge lui "Dovremmo cercare una soluzione..."

"Una soluzione che però non c'è."

Sospira profondamente "Mancano due giorni, poi Capitol City e infine..."

"Infine nulla. Non ci sarà mai una fine. Quest'anno dobbiamo cercare anche Prim e Mitch. Vorrei tanto che ci facessero sapere qualcosa..."

"Già, anche io..." una lacrima scorre sul suo viso e cade sulla mia guancia.

È da un po' che non lo vedevo piangere in mia presenza...

48 ore all'arrivo al Distretto 1.

Metto la mia mano sul suo petto e inizio a canticchiare la canzone che io ho intonato a Rue durante i 74esimi Hunger Games e che Haymitch cantò a me.

"Qui è il luogo in cui ti voglio amare..." finisco con l'ultimo verso e sembra essersi tranquillizzato.

"Tornati al... Al Distretto 12 cercherò nei boschi quelle bacche..." balbetta.

"Quali bacche?"

"Quelle velenose. Quelle dei nostri primi Hunger Games."

"No, Peeta..."

"Sì e finalmente ci sarà un peso in meno. Starete tutti meglio senza di me. Tutti. Tu compresa."

"Come puoi dire questo? Come puoi dopo tutto quello che ho fatto per salvarti?" Mi allontano da lui "Spero sia solo un attimo di confusione nella tua testa e che non lo farai veramente. Mi vuoi viva?"

Non risponde.

"Mi vuoi viva?" insisto.

"Sì! Certo che ti voglio viva!"

"E allora non suicidarti perché altrimenti ti raggiungerò."

"Non lo faresti..."

"Invece sì."

"Dovrai badare ai bambini..."

"Anche tu dovrai!" mi accorgo di star urlando "Okay. Senti non voglio finire a litigare, però se ti sorprendo con quelle bacche in mano ti lascio. Giuro."

Mi fissa. Mi fissa come se non credesse a quello che ho appena detto. Penso sia rimasto sconvolto dal mio 《Ti lascio》, ma lo sa che quando dico una cosa, poi mantengo la parola data.

"Prova a dormire." aggiungo dato che sembra essersi imbambolato "Anche se non riesci, riposa gli occhi."

"Finirò per addormentarmi e per sognare me che provo a strangolarti." obbietta.

"Prova a sognare qualcos'altro."

"Lo sai benissimo anche tu che non ci riusciamo. Non siamo padroni dei nostri sogni, Katniss" si gira dall'altra parte e un silenzio tombale si impossessa della stanza.

Il tempo sembra non passare. Il buio non vuole andarsene. I pensieri invadono la mia testa, come sempre d'altronde. E poi boom come i cannoni degli Hunger Games. Un tuono che fa sobbalzare anche Peeta. Subito dopo un lampo e a seguire le gocce iniziano a scendere dalle nubi nere che hanno coperto la luna, l'unica fonte di luce in questo momento.

"Katniss, ci sei ancora?" domanda cercandomi con le mani.

"Sì, tranquillo" rispondo prendendogli il polso.

"Pensavo di essermi svegliato una terza volta nell'arena, e peggio, senza te."

"È solo scoppiato un temporale. Anche a me all'inizio era sembrato il cannone. Era un tuono..."

Un'altra luce. Un altro boato. Piove a vento e sta peggiorando.

"Che ore saranno?" domanda.

"Credo le tre o le quattro."

"La sveglia a che ora è fissata?"

"Otto e un quarto."

Orologio. Tick tack.

Mi alzo dal letto e sotto gli occhi di Peeta mi avvicino al finestrino per scrutare meglio il paesaggio.

Orologio. Tick tack. Fulmine. Terza Edizione della Memoria.

Con uno strattone chiudo le tende e torno a sedermi sul materasso. Non è possibile che ogni cosa riporti la mente in quei ricordi oscuri.

Mi chiamo Katniss Everdeen. Ho 33 anni e vengo dal Distretto 12. Ho partecipato a due edizioni degli Hunger Games. Per colpa mia sono state uccise molte persone. Sono sposata con Peeta Mellark. Ho due figli: Primrose e Mitch. Sono stati entrambi rapiti.

Un altro tuono seguito da un tonfo sordo proveniente da dentro la stanza. Una sensazione di freddo lungo tutto il corpo e poi il buio più totale.

...

"Katniss... Ti prego, Katniss..." sento sussurrare.

Piano piano apro gli occhi e vedo Peeta, Haymitch ed Effie che mi circondano.

"Questi svenimenti andrebbero controllati, eh, dolcezza" cerca di sdrammatizzare Haymitch, ma ha ragione. Nel giro di una settimana sono svenuta due volte.

Un dolore lancinante alla mano mi sveglia quasi del tutto. Porto lo sguardo sulla parte interessata e vedo la stretta salda di Peeta che sembra mi voglia staccare tutta l'estremità del braccio.

"Hey..." attiro la sua attenzione "Sto bene ora."

Con la coda dell'occhio intravedo Effie asciugarsi accuratamente gli occhi. Non so se per la dolcezza di Peeta o perché pensava veramente che stessi male.

"Che ne dici di qualche analisi?" propone quest'ultima "Giusto per essere sicuri..."

Annuisco leggermente. L'idea che qualcuno mi possa piantare un ago nel braccio e cacciare fuori un po' del mio sangue per analizzarlo non mi piace granché.

"Sarà la prima cosa che faremo appena saremo a Capitol City. La tua salute prima di tutto."

Il mio sguardo ricade su Peeta che mantiene ancora la stretta, come se potessi andarmene via per sempre. Mi sento la mano quasi pulsare.

Non sapendo cosa dirgli, sposto l'attenzione sul paesaggio che sfreccia per capire per quante ore sono rimasta incosciente, ma il brutto tempo me lo impedisce. Ancora il temporale.

"Svengo a causa dei ricordi..." sussurro.

"Cosa?" domandano in coro.

"Può sembrare strano, ma ogni volta che ricordo qualcosa perdo i sensi..."

"Saranno solo coincidenze, cara..." smonta la mia teoria Effie.

"Effie, credimi. Non può essere sempre tutto una coincidenza" continuo "Sì, alcune volte sono forte, ma la maggior parte sono fragile come una farfalla. Se vengo toccata non sono più la stessa. Se qualcuno mi dice qualcosa di duro, qualcosa di negativo che alla fine è vero... e soprattutto se è detto da una persona cara..." giro involontariamente il viso verso Peeta "Allora cedo."

All'improvviso la sua stretta si allenta fino a lasciarmi libera la mano.

𝐇𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐦𝐞𝐬-𝐈𝐥 𝐒𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora