Capitolo 8

369 24 0
                                    

"Perché avevo finalmente fatto chiarezza in testa! Avevo capito che ti amavo veramente anche se non stavamo seguendo il copione degli Innamorati sventurati..."

"Mi amavi... e adesso?"

"Anche adesso, Peeta! Credimi!"

Abbassa lo sguardo. Penso stia riflettendo se credermi o no. Io spero di sì. Non sto mentendo.

"Va bene..."

《Le persone che amo le perdono sempre》mi balena nella mente questa frase. Anche se non lo amassi veramente, lui mi perdonerebbe perché mi ama. Il suo amore è sempre stato sincero. Sempre.

Anche se dico la verità mi fa sentire in colpa. Ho come la sensazione che qualcuno mi abbia tirato un pugno dritto allo stomaco.

"Mi dispiace per come ti faccio sentire. So di essere pessima come moglie, come madre, come amica... Nessuno dovrebbe starmi attorno. Proprio come avevi detto tu..." sento gli occhi diventarmi lucidi e la vista che si offusca. Avverto la sensazione che si sente quando le guance diventano rosse. Vergogna, ansia... Sono mille i motivi per cui le lacrime scorrono sugli zigomi e vanno giù fino a bagnarmi le labbra pervadendole del loro classico sapore salato.

"No, Katniss. Non ripensare a ciò che ti ho detto l'altra notte. Non lo penso veramente. Certo, ci sono periodi in cui nessuno può stare vicino a nessuno, ma non sei l'unica..." allunga la mano verso di me e prende la mia "La mia gioia più grande sarebbe vederti sorridere spensieratamente, ma purtroppo non si può avere tutto... Almeno so che mi ami..." la sua presa si allenta come se non credesse all'ultima cosa che ha detto. Sto cercando di non far scendere più le lacrime, di tirare su col naso, ma è tutto inutile. Il nodo alla gola mi impone di singhiozzare. Più delle altre volte mi sento un bambina.

Cerco di alzarmi per evitare che mi veda in questo stato, ma mi blocca prendendomi da un polso e, alzandosi a sua volta, mi attira a sé.

"Anche se piangi, non sembrerai mai debole, i più forti piangono. Chi ha un cuore piange, chi si tiene troppe cose dentro piange..." sento il calore del suo corpo sulla mia pelle, il suo respiro sopra le guance calde.

"Io non sono forte." dico tra i singhiozzi.

"E invece sì, non sai quanto..." porta una mano sul mio viso e mi asciuga le lacrime. Il suo tocco mi risulta freddo, gelido.

Subito dopo porto le mie braccia dietro la sua schiena e lo abbraccio. Lui ricambia e mi accarezza per cercare di calmarmi. Mi sussurra parole dolci all'orecchio e finisce per cantarmi una canzone. Senza che ce ne accorgiamo, ci ritroviamo a girare in tondo, come due ragazzini alle prime armi del ballo.

"Un giorno finirà quest'incubo da cui non riusciamo a svegliarci." torna al presente.

"Sì, il giorno della nostra morte." aggiungo avendo una spasmo "La cosa migliore sarebbe morire adesso entrambi. Tanto Prim e Mitch saranno salvi quando i loro sequestratori saranno al corrente della nostra morte..."

"A meno che non siano tanto spietati da ucciderli comunque. No, Katniss. Non possiamo suicidarci. Non possiamo neanche iscenarlo per la seconda volta. Dobbiamo restare vivi per loro. Dobbiamo salvarli."

"Non sappiamo dove cercarli." rispondo staccandomi da lui "Plutarch non ci fa sapere nulla! È un insensibile di..."

"Frena la lingua. Frenala. Sai che siamo costantemente sorvegliati anche qui e Plutarch non mancherà nel vedere le nostre immagini."

"E no! Non mi importa! Hanno rapito i nostri figli e lui dopo aver avviato le ricerche non ci fa sapere più nulla?!"

"Beh, sì. Mi dispiace di non avervi fatto sapere niente..." sentiamo una voce esterna e all'improvviso la televisione si accende e compare proprio lui "Ma non ci sono novità su di loro."

"Presidente Plutarch" lo saluta Peeta. Lo fulmino con gli occhi perché non credo che meriti tutto questo rispetto.

"Avrebbe dovuto dirci anche questo." replicò velenosa.

"Ve l'avrei riferito tra qualche giorno al nostro incontro faccia a faccia."

"Quelli sono i nostri bambini! Abbiamo il diritto di sapere tutto prima! Sono sicura che sulla TV nazionale è già apparsa questa notizia!"

Non risponde alla domanda.

"Chi tace acconsente, caro Plutarch." aggiunge inaspettatamente Peeta. Deve aver lasciato il rispetto per allearsi con me.

"Ci vedremo tra esattamente tre giorni. Al Distretto 1 vi verranno a prendere con un hovercraft per fare prima. Arrivederci." la conversazione finisce con l'inno di Panem e con il sigillo.

"Quindi tutta Capitol City... Tutti i distretti lo sapevano... Tranne noi..."

"Noi che dovremmo essere i primi... Sono sicura che se adesso fossimo stati nessuno, non si sarebbero neanche presi il disturbo di indagare... Sarebbero venuti da noi dicendoci: Ci dispiace sono morti entrambi."

"Perché la Paylor si è dimessa? Con lei tutti erano in pace e ora? Ora sembra essere risorto lo spirito di Snow... Meno pazzo, ma le condizioni sono quasi le stesse."

"Snow era molto peggio. Dovresti saperlo soprattutto tu che sei stato depistato..."

La conversazione finisce e ci mettiamo entrambi a fissare per terra finché mi chiede: "Ti va una cioccolata calda? Magari con un po' di panna?"

"Okay." Rispondo timidamente. La cioccolata calda è forse la mia bevanda preferita, anzi è decisamente la mia bevanda preferita. Nell'attesa mi rimetto seduta.

Qualche minuto dopo torna con due tazze fumanti e me ne porge una.

"Grazie."

"Di nulla."

Inizio a soffiare sul liquido scuro schiarito dalla panna. Delicatamente appoggio le labbra al bordo e assaggio. È veramente bollente, tanto da non sentirmi più la lingua.

"Attenta che è bollente." mi avvisa guardando la mia espressione.

"Ma grazie!" rispondo ridendo.

Lui ricambia con un sorriso... Il suo sorriso... Mi ricorda troppo Prim. Lo ha preso da Peeta ed infatti è uguale.

Il mio sorriso si tramuta in una smorfia di tristezza che difficilmente riesco a controllare. Peeta se ne accorge e, dopo aver poggiato la tazza sul tavolino, si avvicina e mi circonda con un braccio per cercare di consolarmi.

"Tu... Tu e lei... Avete le stesso sorriso..." affermo balbettando.

"Lo so tesoro... Lo so..."

Inizio di nuovo a piangere per minuti, per ore. Intanto la cioccolata si è raffreddata.

𝐇𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐦𝐞𝐬-𝐈𝐥 𝐒𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora