Capitolo 29

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Gale è qui. Non può essere altrimenti. Ma perché? Il tributo maschio del 12 c'è. È Peeta. E poi non ricordo di averlo visto alla Cornucopia.

"Cosa fai Catnip? Ammiri le mie trappole?" dice da dietro. Non può essere...

"Che ci fai qui Gale?" domando fredda.

Non indossa la divisa dei tributi, ma gli indumenti che portava il giorno che l'ho incontrato, ovvero una maglietta nera incorniciata da una giacca verde militare, dei pantaloni del medesimo colore e degli scarponi marroni.

"Beh, la domanda è che ci fai tu qui." ribatte con un ghigno sul volto "Non sarebbe stato meglio lasciare Prim alla sua sorte? Ora tu non saresti in questo guaio e magari avremmo potuto avere una vita insieme... Io, te, i boschi... Come volevamo un tempo, ricordi?" inizia ad avvicinarsi.

"Non ti azzardare a pronunciare il nome di mia sorella!"

"Calmati. Cos'è? Peeta ti ha fatto il lavaggio del cervello? <<Ho bisogno di te>> ricordi questa frase? Come non ricordarsela? Detta ad un completo estraneo solo per salvarti la pelle è un po' brutto, non ti pare?"

"Peeta non è un completo estraneo! E non lo è mai stato!"

"Il punto è... Tu hai scelto lui... Lui che hai calcolato solamente per gli Hunger Games. Invece hai rifiutato me che ti conosco da quando avevi dodici anni. Me che ti ho insegnato a mettere trappole. Me che ha tenuto in vita la tua famiglia durante la tua assenza."

Mentre parlava, è avanzato fino ad essere a pochi centimetri di distanza da me. Se lo mirassi, la punta della freccia gli toccherebbe il petto.

"Sì. L'ho scelto e non ti devo delle spiegazioni." adesso mi riviene in mente che la menzogna dei due cugini è stata buttata al vento. I Distretti l'avevano già capito da un pezzo, ma per Capitol City sarà uno scandalo.

"Ti ho sempre amata, Katniss, e mi hai fatto molto male." il ghigno sparisce.

"Più male di così?" Peeta spunta dietro di lui e lo ferisce all'anca con la spada.

"Ecco il bastardo. Fatti avanti." lo sfida Gale dopo aver urlato di dolore.

Peeta fa un affondo da perfetto spadaccino, ma Gale lo schiva e lo colpisce alla nuca con un pugno.

Urlo. Urlo il nome di Peeta. Impreco. Imploro Gale di fermarsi, ma sembra essersi trasformato in una macchina per uccidere. Alla fine, all'estremo dell'esasperazione, punto alla sua testa. La freccia parte e si conficca nel cranio causando un fiumicello di sangue che gli inizia a scorrere nella cavità della nuca e sul lato destro del collo. Il cannone spara come un tuono del temporale. Un attimo dopo Gale crolla su Peeta che lo solleva e lo toglie da sopra di lui. L'ho ucciso. Ho ucciso quello che un tempo era il mio unico vero migliore amico.

"Ka-Katniss..." sussurra balbettando Peeta "Katniss..." ha ematomi su entrambi gli zigomi, un taglio sul labbro inferiore e dei fiotti di sangue che gli escono dalle narici. Per fortuna Gale non aveva armi da taglio, altrimenti l'avrebbe di sicuro ammazzato

"Sono qui, Peeta, sono qui..." lo bacio ed è alquanto strano poiché sa di ferro "Perché sei venuto? Me la sarei cavata da sola..."

Alza la mano sinistra e mi posa l'indice sulle labbra macchiate del suo sangue "Ti... Ti ricordi quando ti ho raccontato l'incubo in cui ti perdevo? Beh, non trovandoti al mio fianco, ho pensato solo a quello..." tossisce. Devo farlo alzare prima che soffochi nel suo stesso sangue.

"Te la senti di alzarti? Almeno di metterti seduto?"

"Ci provo."

Gli metto una mano sotto la schiena e l'altra dietro al collo e piano piano lo faccio mettere seduto.

𝐇𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐦𝐞𝐬-𝐈𝐥 𝐒𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora