Mi sveglio verso le sette circa. Qualche minuto più tardi. Noemi dormiva ancora, wow. Che strano sentire la pace alle sette di mattina, quasi non ero più abituata. Ne approfitto per farmi una doccia velocissima, tant'è che circa dieci minuti dopo inizia a piangere e dimenarsi. Ero ancora in accappatoio, indosso una canotta e il jeans e la prendo in braccio. La porto in cucina, lei si era già calmata. Prendo il biberon, glielo do, sistemandola poi nel seggiolone mentre faccio colazione. Accendo la tv lasciando il canale dei cartoni, io prendo il cellulare per sapere qualche novità del mondo. Ma per il mondo non è il mondo ad avere novità, è l'ambito Napoli che mi incuriosisce. La cerchia ristretta dei giocatori. Il belga. Lui.
Dries Mertens mi aveva contattato. Pensavo stesse ancora dormendo, da come ha detto si sveglia alle otto.
:- Buongiorno!
:- Ciao Dries.
Mi scappava da ridere. Qua c'era qualcosa che non andava ma mi veniva da ridere, non so perché.
:- Come stai?
:- Bene, tu? Già sveglio, non ti svegliavi alle otto?
:- Eh, oggi ho fatto un po' prima. Altrimenti ci metto tempo poi per prepararmi.
:- Tanto che devi sistemarti tu?
:- Ci tengo alla mia estetica.
:- Non ho dubbi.
:- Noemi è sveglia?
:- Si, ha anche fatto colazione.
:- Qualche volta portala nel negozio, così la vedo.
:- Si, e me la guardi tu poi?
:- Ci so fare con i bambini.
:- Con lei no, fidati.
:- Diversa dalle altre?
:- È fatta a modo suo. E solo io riesco a gestirla pienamente.
:- Sei giovane per essere già mamma.
:- Eh, va bene così.
:- Te l'aspettavi?
:- Non credo debba spiegare a te la mia storia.
:- Stavo solo chiedendo... comunque, che fai stamattina?
:- Non lo so. Tu agli allenamenti?
:- Si, tra un po' devo andare.
:- A che ora iniziate di solito?
:- Nove e mezza in campo.
:- Oh, bene.
:- A che ora inizi tu a lavoro, invece?
:- Tre e mezza, ma di solito i clienti arrivano alle quattro.
:- Oggi vengo alle tre e mezza.
:- Stai con le altre commesse, fino alle quattro io giro per il locale sistemando i vestiti.
:- Allora alle quattro.
:- Da quando fai tutto in funzione mia?
:- Da quando ho deciso di essere un po' più gentile con te.
:- Ma che gran cuore, Dries.
Non so se fossi schifata o sorpresa dal suo atteggiamento. Enigmatico.
:- Sono una persona molto dolce.
:- Ma chi, tu?
:- Non mi conosci davvero.
:- Mh, da quello che dimostri sembri solo egocentrico e prepotente.
:- Fidati che non sono così.
:- A me non devi dimostrare niente.
:- Ci tengo a far capire alle persone che non sono come mi descrivono.
:- Basterebbe porsi in maniera diversa, non di certo come fai te.
:- Dove pensi che sbaglio?
:- Sbuffi, decidi quando entrare e andare via, ti mostri superficiale e arrogante.
:- Ho sempre avuto quest'atteggiamento nel negozio?
:- Spesso.
:- Mi spiace sia passata questa immagine di me.
:- Eh, Vabbe.
:- Tu invece, sbaglio, o sei troppo silenziosa e chiusa?
:- Con chi dovrei parlare?
:- Come ti comporti con gli altri clienti, ad esempio.
:- Loro sono molto più cordiali di voi.
:- Cercherò di cambiare.
:- Mah, per me puoi anche rimanere lo stesso. Non cambia di certo la mia vita.
:- Ma perché mi tratti così maleeeee?
:- Come dovrei trattarti?
:- Più gentile.
:- Ne vuoi troppe Dries.
:- Dai, ora vado che devo guidare. Vado agli allenamenti. Ci sentiamo dopo.
:- Ehm, ok. Ciao.Oggi avrei portato Noemi in città. Una bella camminata sul lungomare. Non vedevo l'ora di insegnarle a camminare, ma per ora credo fosse molto presto. Ha solo quattro mesi. Anzi, a breve avrebbe anche festeggiato il quinto. Quattro mesi e mezzo di puro amore, follia, ansia, paura, affetto. Noemi era la svolta della mia vita, positiva o negativa che fosse l'aveva cambiata. E nonostante tutto, nonostante tutto, amavo mia figlia più di me stessa.
La preparo, mi vesto anche io e scendiamo per una bella camminata. Napoli oggi era fantastica. Cammino, cammino portando quel passeggino, con lei che guardava intorno, in alto. L'avevo coperta con un lenzuolo bianco e col ciuccio nuovo regalato dallo zio. Sempre lui aveva idee stravaganti come quella di regalare un ciuccio multicolore ad una bambina. Dennis Valle è sempre stato un uomo stravagante, e Roberta l'aveva capito. Ma era un uomo speciale, buono e gentile. Sempre pronto ad aiutare la sua famiglia, e poi stravedeva per Noemi. L'avrebbe accompagnata ovunque, avrebbe fatto e partecipato a tutto per vederla felice, a maggior ragione che sapeva che lei aveva un problema che forse non la faceva essere come le altre. Ma lei era come tutte, lei anche di più. Lei era una principessina bella e forte.
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Resta ancora un po'. ||Dries Mertens||
Fanfiction"Eppure, ti vedevo bene con me, con Noemi.."