Dimostramelo.

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Dopo una giornata pesante al lavoro, specialmente con il ritorno di Paolo e i suoi sguardi così fastidiosi, sono le nove di sera. C'è il party a Villa Diamante, a cui Yolanda mi aveva invitato. Ero felice, finalmente un qualcosa di divertente. Noemi era già dallo zio Dennis, io ero a casa sola mentre cerco il vestito giusto. Dries continua a ribadire, tramite messaggi, che non vuole vestiti scollati. Era simpatico quel ragazzo, anche se mi sembrava falso, mi faceva divertire. Ad ogni modo avrei indossato quel che volevo. Apro l'armadio, prendo dei vestiti. Ne avevo esattamente quindici, ma solo sette erano leggermente più scollati. Questa sera volevo divertirmi e svagarmi, non mi interessava ciò che pensava Dries o quel che avrebbe fatto. Gli mando la foto del primo, un vestito rosso semplicissimo. Leggermente scollato, con dei bordi in nero.

:- Questo?

:- Carino, non molto scollato, rimane in pole position.

Si, certo. Fu il primo che scartai. Il secondo era blu, un po' più scollato del primo.

:- No.

:- Non è esagerato.

:- Si.

:- Dai.

:- NO!

Dopo aver mostrato i successivi, opto per un vestito che Dries non conosceva. Gli avevo detto che avrei indossato quello bianco, uno dei tanti. Eppure, scelgo un vestito nero. Non era scollato esageratamente, giusto un po' ma davvero poco. Avanti. Dietro invece era ricamato in pizzo, quindi qualcosa della schiena si vedeva. Ma non mi interessa. Tacchi neri non molto alti, non ne andavo follemente matta. Capelli lisci, trucco non esagerato. Io ero pronta.

:- Quindi hai il vestito bianco?

:- Si, Dries.

:- Va bene, allor posso stare tranquillo.

:- Si. Tu solita camicia..?

:- Ovvio. E il mio cappellino fantastico.

:- Certo, certo. Ci vediamo fra poco.

:- Ok, a più tardi.

Incontro Dries, salgo nella sua auto.

:- E questo ti pare bianco?

:- Dries caro, non mi conosci affatto allora.

:- Me l'avevi promesso.

:- Su, non rimanerci male. Se vedessi com'è dietro poi..Dico, ridendo.

:- Perchè, com'è?

:- Poi vedi.

:- Non me l'aspettavo mi fregassi così.

:- Povero piccolino. Sorrido, stritolando la guancia.

Alza le spalle, mettendosi in corsia.

:- Vedi, io ti ho detto esattamente la verità sul mio outfit.

:- Mi fa piacere, almeno qualcosa di vero lo sai dire.

:- Che intendi dire?

:- Lo sai a cosa mi riferisco.

:- Su, non iniziamo di nuovo. Godiamoci la serata. Com'è andata al lavoro?

:- Solito.

:- C'era quello lì?

:- Si.

:- Ti ha guardato?

:- Si.

:- Che nervi.

:- Eh, dovessi vedere io.

:- Ammetti che ti piace farti guardare solo da me.

:- Di certo non da lui.

Resta ancora un po'. ||Dries Mertens||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora