Alcool.

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Discoteca Riva Club. 
Sono le undici,  all'incirca.
É stata organizzata una serata tra amiche e colleghe del negozio,  ho deciso di partecipare per svagarmi un po'.  No,  non per cercare ragazzi. Avrei bevuto qualcosa, ballato,  e pensato a qualcos'altro che non fosse Dries Mertens.  Anche se oramai credo di esserne innamorata,  pazienza. Evidentemente doveva andare così,  la vita vuole ancora mettermi alla prova.  E ne uscirò vincitrice.
Indossavo un vestito  semplice,  neanche tanto scollato.
Noemi, dimessa dall'ospedale, era a casa con mio fratello e cognata. Si erano offerti ben volentieri di tenerla con loro,  probabilmente  fanno già le prime prove per quando sarà.
Siamo al bancone,  ad ordinare qualcosa che avrebbe,  stranamente, pagato il nostro capo. Tra le  colleghe,  c'è chi iniziava a bere soft e chi stava iniziando a esagerare. Uno spettacolino alquanto divertente. Io non stavo esagerando, ma ammetto che qualcosa di pesante avevo iniziato a bere. Non so cosa mi stesse  succedendo. Il pensiero di Dries continuava a ronzarmi nel cervello. Dries non mi ama,  mi ha usato. Bla bla.  Tutto questo era un peso insormontabile. Non devo bere. L'ho promesso a me stessa,  soprattutto non potevo tornare a casa ubriaca lercia. Cercherò di non esagerare.
..
Pov Dries.
Discoteca Riva Club.
Questa sera mi sfascio.  I miei amici e io siamo in cerca del puro divertimento. Delle birre.  Dei cocktail . Di tutto ciò che mi possa far dimenticare Nicole.  Erano passati  molti  giorni,  non la sentivo da quella sera.  Era strano devo dire.  Il buongiorno,  le mille offese ma anche le sue parole dolci dette col cuore in mano. Penso sia stata una dette poche ragazze che abbia amato Dries Mertens, non il classico numero quattordici del Napoli. Cercavo di guardare il suo profilo,  ovunque ne avesse uno. Ma in ognuno di essi mi aveva bloccato.  Ho creato un profilo falso,  una fanpage  di automobili. E intanto la seguivo.  Aveva messo altre foto di Noemi, finalmente in buona salute.  Della sua famiglia,  del fratello, e amiche. Ha  messo anche una storia : é con le sue colleghe in una macchina e non so dove stiano andando, poi un'altra per far vedere com'è  vestita..  E quanto sia bella.
Ad ogni modo,  chiudo internet e mi dedico alla serata.  Claudio si avvicina con due tipe,  che mi sorridono amabilmente.   
:- Guarda che fighe ho trovato. 
:- Si,  molto carine.
:- Vieni anche tu?
:- A fare cosa?
:- Come a far cosa?
:- Dove stai andando?
:- In bagno.
:- Mi spieghi cosa devi fare?
Estrae dalla tasca due preservativi della Durex.
:- Hai capito o vuoi un disegno?
:- Ma ti ha dato di volta il cervello?
:- Semmai a te.
:- Vai con una tipa di cui non sai neanche il nome. 
:- Si chiama Bianca.
:- E quell'altra?
:- Meglio che non te lo dico.
:- Nicole?
:- Già. 
:- Mh.
:- Amico, suvvia, non era fatta per te.  E poi tu mica sei innamorato di lei, no?
Lo guardo ma non riesco a rispondere. 
:- Ho capito già. Tengo per te il preservativo  lo stesso. Quando ti passerà la malinconia raggiungimi. 
:- Va bene.
Si dirige verso il bagno con entrambe.  Io vado verso il bancone,  che mi si dia il Mojito più forte che esista.
..
Che caldo in questa discoteca. C'è sacco di gente. Anche persone apparentemente normali che stanno slinguazzando fra loro. Uno spettacolo abbastanza raccapricciante.  La testa inizia un po' a girarmi.  Sarà stata quella tequila che mi ha dato già al cervello. La vista si appanna e non,  decido di prendere  un caffè col limone per darmi una svegliata prima che sia già troppo tardi.  Mi siedo sullo sgabello aspettando che il cameriere si giri.  Non era neanche tanto male, eh.  Ad ogni modo, sento altre ragazze chiacchierare. 
:- Amó hai visto?
:- Cosa?
:- C'è Mertens!
:- Ma dove?  Sei sicura o sei ubriaca?
:- Ma no! Mi sono fatta anche la foto!
Mentre la mostra alla sua amica,  con la coda dell'occhio sbircio. Ed era proprio  lui. Panico.  Magari lui mi ha già visto. O forse no. Oppure ci incontreremo  guardandoci faccia a faccia, oppure andrò in bagno e lo troverò li.  Dio santo, tra poco scappo.  No,  stiamo qui. Tanto a me questa cotta é passata,  e voglio stare sola, con mia figlia.  Io non lo amo più.  (Si, certo!).
Le ragazze continuano a parlare.
:- Amò non riesco a trovarlo!
:- Forse è tornato a ballare,  andiamo e cerchiamolo.
:- Magari ballerà con noi e ci porta fuori.
:- Gli salto addosso!
Guarda quella diciannovenne così piena di ardore.  Ma zitta. Che tanto non sta pensando a te. 
O perlomeno credo. 
Il cameriere finalmente mi calcola. 
:- Un caffè espresso.
:- Quanto?
:- Nulla per te.
:- Cos?
:- Le ragazze belle non pagano.
:- Il prezzo!
:- Noneee. 
Sorseggio il caffè e lascio un euro sul bancone.  Se lo prenda o no, non mi piacciono questi complimenti falsi.  Credo di averne già ottenuti a sufficienza nel corso del mese scorso.
Ora si che sono più sveglia.  Però devo andare in bagno ora. Vado prima che diventi un cumulo di vomito e gente stravaccata sul lavandino senza sensi. 
...
Pov  Dries.
Fammi vedere quel cretino che fine ha fatto.
:- Dove sei?
:- Nel bagno delle donne. Se vuoi venire,  ora. Prima che inizi il caos.
:- Aspetta.
Mi dirigo verso il bagno,  anche se sono costretto ad entrare in quello delle donne.  Mi appoggio al muro, aspettando che Claudio esca da uno dei suoi nascondigli e mi dica che fine abbia fatto. 
Sento dei passi e accendo il telefono,  coprendomi in parte la mano col viso. Non ho voglia di fare foto ora coi fan. Entra una donna.
..
Quando devo andare in bagno,  sempre tutti occupati. Fossero occupati per dei bisogni fisici, ok. Ma di tre, uno è guasto, in uno si sentono rumori  di tacchi o cose simili,  e in un altro gemiti.  E mi fermo qui.
Sbuffo, appoggiandomi vicino alla porta di quello guasto,  aspettando  che gli altri si liberino.  Alzo gli occhi, di fronte a me un ragazzo che si copriva il viso.  Aveva i capelli chiari. Sembrava Dries, ma non avrebbe senso trovarsi nel bagno delle donne.  Evidentemente questo tizio sta aspettando la sua fidanzata.
Erroneamente  il ragazzo toglie la mano dagli  occhi. E non mi stavo sbagliando. 
..
Pov  Dries.
:- Nicole.
Mi guarda dritto negli occhi.  Sembrava avesse il fuoco dentro. Si dirige verso l'uscita,  ma la blocco per una mano.
:- Aspetta.
:- Lasciami.
:- Nicole,  cazzo!
Sentendosi in causa,  la ragazza che Claudio mi aveva trovato esce dal bagno esordiendo  nel peggior modo possibile.
:- Vieni Dries, Claudio mi ha dato i preservativi. Nessuno vuole gravidanze qui. No?
Nicole  guarda la scena impietrita. Quando Claudio, con il pantalone sbottonato esce dal bagno con Bianca,  sembrava volesse morire. 
:- Nicole! 
:- Claudio.
:- Che piacere rivederti.
Accenna un sorriso, falsissimo.
:- Anche tu ti chiami Nicole? Domanda la sua omonima.
:- Già. Risponde. Poi continua.
:- Vi lascio alle vostre cose.
Le lascio la mano, che non avevo ancora lasciato,  e va via.  Ci fu un attimo di silenzio, poi inizio a gridare.
:- Cazzo,  pure tu però!
:- Che ne sapevo che stavi parlando con una che si chiama come me!
:- Tanto l'hai già persa da tempo. Aggiunge Claudio,  per consolarmi.
:- Non è  vero.
Mi guardano come se parlassi belga. Sferro un pugno contro la porta, ed esco fuori a cercarla. Conoscendola,  solo sul terrazzo può stare.  Ed è il primo posto che raggiungo. Si era seduta per terra,  vicino alla ringhiera. Dietro c'era uno scorcio di mare. 
Mi avvicino,  ma lei si alza e va altrove.  Mi metto davanti.
:- Fermati  un attimo.
:- Vai da Nicole.
:- Cos'è,  sei gelosa?
:- Mi fai schifo.
:- Dammi la possibilità  di spiegare. Di parlarti.  Sono tre settimane che non ci sentiamo.
:- Continuiamo così.
:- No. Come stai?  Noemi?
:- Tutti bene e felici senza di te.
:- Io sto malissimo. 
:- Mi dispiace. 
:- Ti prego ascoltami. 
:- Non ho voglia di ascoltarti,  ne di vederti. 
:- Sbloccami da quei cazzo di social.
:- No.
:- Voglio tornare a scriverti.
:- No. 
:- Si invece. Non fare l'immatura.
Mi tira un ceffone  a mano aperta. 
:- Non ti permettere.
:- Va bene, me lo sono meritato.  Però riproviamoci.
:- Ma come potrei mai crederti?  Eri nel bagno pronto a fare sesso con un'altra. Col mio stesso nome,  tra l'altro. 
:- Non l'avrei fatto.
:- Si, ok. 
:- Chiedo a Claudio. 
:- Non  ho niente da dirgli.
:- .. Io ti manco?
:- No.
:- Smettila.
:- Devo andare.
Le prendo la mano, dandole un bacio.
:- Non te ne andare già.
Si libera  della presa, e torna dentro.
L'ho capito.  É  persa per sempre. 
Ritorno al bancone  e inizio a bere come se non ci fosse un domani. Tequila, Aperol, Martini, Vodka.  Tutto ciò che mi passava per la testa.  Alle tre di notte il caos era ancora più forte.  Era un delirio.  Il mio stomaco era un delirio. 
Claudio era ancora con quelle.  Nicole non ne ho la più pallida idea.
Mi sento malissimo. 
Raggiungo barcollando il bagno.  Mi sento svenire. 
Di lì passava una ragazza. Intravedo il viso e sembro riconoscere una collega di Nicole.
:- Dries,  sei tu?
:- Si. Le rispondo.
:- Ti senti bene, hai bevuto?
:- Poco. Le dico, mentre con la mano davanti alla bocca fermo il vomito che stava salendo .
:- Dov'è Nicole? Riprendo. 
:- Perché?
:- Se ne è andata?
:- No.
:- Dimmi dov'è.
:- Non lo so.
:- Si che lo sai.  Lo sanno tutti. 
:- Ma che dici.
:- E la bambina dove sta?
:- Quale bambina?
:- Noemi.
:- A casa.
:- E lei non qui.
:- Si.
:- Dimmi dove sta.
:- Non lo so!
:- Si invece.
Inevitabile quello che succede dopo.  Mi accascio, ma prima di vomitare per terra raggiungo a fatica un gabinetto libero. Non so neanche se sia dei maschi e femmine. 
Sono finalmente in bagno. Non riesco a rimettere.  Lo stomaco é in fiamme ma sembra tutto bloccato in gola. 
...
:- Il tuo amichetto sta male.
La mia collega si avvicina mentre un tipo mi aveva invitato a ballare. 
:- Quale amico?
:- Dries.
Lascio perdere e mi dedico a questo omone. 
:- Stava per svenire. 
:- Non mi interessa,  fammi ballare. 
:- Si sente malissimo,  Nicole!
:-.. Quanto è grave?
:- Molto.
Lascio il ballerino e sono costretta a trovarlo. Perché mi sento costretta? Devo essere in pista a ballare,  non qui a cercarlo.  Ma mentre rimugino su ciò che è stato,  sento i conati di vomito.
Busso a tutte le porte.
:- Dries?  Dove sei? Dries?
Lo trovo accovacciato  su se stesso.  Seduto per terra. Con gli occhi che lacrimano e le sue mani che stringono lo stomaco. 
:- Mi sento male Nì.
Mi si spezza il cuore a sentirlo. 
:- Ch'è successo?
:- Sono ubriaco. 
:- Quanto hai bevuto? Puzzi di alcool che fai schifo.
:- Troppo per i miei limiti.
:- Stupido. 
Doveva vomitare, altrimenti non si sarebbe mai sentito bene.
Lo faccio mettere con la testa sul water,  appoggiando le mani sulla fronte e sullo stomaco. Rimette di tutto. 
Era debole. Aveva vomitato già tre volte in mezz'ora. Ci sediamo per terra in bagno.
:- Come ti senti?
:- Male. 
:- Dov'è Claudio?
:- Non lo so.
Restiamo in silenzio. I suoi occhi continuano a lacrimare.  Non se se fosse per gli sforzi  o per altro. 
:- Mi dispiace tantissimo Nì. Mi manchi da morire. Non pensavo andasse così e iniziassi a provare qualcosa per te. Mi manca tutto. Anche tua figlia. 
Lo guardo senza proferire parola.
Continua a  vomitare, ci alziamo in piedi e dirigiamo fuori. Scrivo a Claudio che era giunta l'ora di portarlo a casa.  Ma lui era già partito di testa.
Era tardi anche per me. Dico alle mie amiche che chiamerò un taxi. Dries non poteva restare in balia del vuoto lì.
Mia figlia resta con Dennis a casa sua,  io torno a casa alle 4:15. Non sola. 
Dries, debolissimo, dorme sul mio divano.  Domani lo caccio di casa,  ma ora è meglio che stia in mani sicure. E l'unica che poteva tenerlo a bada ero io.
..
Io avevo il giorno libero. Lui non so. Prendo il suo cellulare nel frattempo che dorme profondamente, e contatto Arek dicendo che "Non posso venire oggi, non mi sento bene. Credo di essere influenzato. "
Mia cognata mi riporta Noemi, ma quando vede Dries sul mio divano resta di sasso. 
:- Ma che cazzo fai.
:- Era in discoteca ieri,  ubriaco.
:- E tu che c'entri?
:- Non potevo lasciarlo lì.
:- Tu sei matta.
:- No.
:- Porti l'uomo che ha detto che non se ne frega niente di te a casa tua.
:- Non è così.
:- Vado a lavorare, ma ne riparleremo.
Esce sbattendo la porta,  ed è  in quel momento che Dries si sveglia. Torno in sala con Noemi che appoggio nel box,  restando in piedi con le braccia conserte.
:- Buongiorno.. Mi dice.
Non rispondo.
:- Ch'è successo?
:- Eri ubriaco. 
:- Perché mi hai portato qui?
:- È solo per stanotte,  tra un po'  te ne vai.
:- Giusto.
Si siede, coprendosi con la coperta che avevo messo su di lui. 
:- Per quello che ti ho detto ieri..
:- Non mi interessa,  non ne voglio parlare.
:- Ok..
:- Ho detto che non andavi agli allenamenti.
:- Ti ringrazio.
:- Come ti senti?
:- Meglio.
Prendo la bambina e vado in cucina. Lui mi segue.
:- Nicole ti posso parlare?
:- No.
:- Perché ti comporti così?
Mi giro fulminandolo.
:- Mi hai portato a casa tua e ora non mi ascolti.  Perché.
:- Perché sono stupida. Ecco perché.
:- Per favore.
:- Ti ho portato qui perché Claudio era più ubriaco di te. Ed è meglio che stai qui,  non chissà dove e con chi.
:- Hai ragione.
Ci sediamo,  lei da il biberon alla figlia.
:- Come sta?
:- Bene.
:- Sono felice per lei.
Noemi guardava dritto negli occhi sua madre. Era una scena toccante. Il rapporto tra mamma e figlia é qualcosa di intoccabile.
:- Insomma,  cosa devi dirmi?
:- Che mi manchi.
:- Pff.
:- Sono serio.
:- Lavati e vattene. Non cambia nulla quello che è successo stanotte.
Si alza e va in bagno,  sbattendo anche lui la porta.
Ma che cazzo vi sbattete?!?
..
Verso ora di pranzo mia cognata mi telefona, ma non avevo voglia di rispondere e sentirmi delle prediche. Noemi dorme e io approfitto del silenzio per riposare,  o perlomeno chiudere un po' gli occhi,  che la musica assordante di ieri mi rimbomba nel cervello. Dries gironzolava per casa : se tra un quarto d'ora non se ne va lo caccio a calci nel sedere.
Si siede sul divano. 
:- Ti posso..
:- No.
:- Voglio sapere cos'è successo ieri.
:- Mentre stavo ballando con un ragazzo figo,  la mia collega ha detto di averti visto star male in bagno,  e mi ha convinto ad aiutarti.  Per me saresti rimasto lì,  altrimenti.
:- E perché mi hai portato qui, se non te ne frega più niente di me?
:- Perché Claudio era ubriaco e siccome sei un calciatore non sarebbe stato bello leggere sui giornali : Dries Mertens trovato accasciato fuori una discoteca nella notte.  O sbaglio?
:- Hai ragione.. Ti ringrazio tanto.
:- Ora fammi riposare e levati dalle scatole.
:- Posso restare ancora un po'?
:- No.
:- Per favore.
:- Ti ho aiutato solo per stanotte. Per me non sei più niente.  Devi andartene ora.
:- Come vuoi..
Si alza,  si da una sistemata e chiama un taxi.
:- Stasera fai qualcosa?
:- Nulla che ti importi.
:- Ti va di andare a cena?
:- No, non mi va.
:- Non posso fare niente per convincerti?
:- No.
:- Ok..
Apre la porta,  mi guarda aspettando evidentemente qualcosa.
:- Che stai facendo?
:- Pensavo mi dicessi qualcosa.
:- Si, fuori da casa mia. 
In un nanosecondo,  mi da un bacio sulla guancia. Lo spingo leggermente fuori,  chiudendo la porta.  È giunto il momento di dormire,  ch'è il bisogno principale che ho!
..
Dopo aver dormito,  dopo aver ascoltato una predica interminabile di Roberta e un pianto immancabile di Noemi,  sono le dieci di sera e posso tornare sul divano con mia figlia.  Mentre è con la testa appoggiata sulla mia spalla, faccio un giro sui social. Mi esce una foto di una fanpage di Dries,  che seguivo dapprima iniziasse questo bordello. 
Era uno screen della sua storia,  che ovviamente non avevo visto poiché bloccato.
Sfondo nero con la seguente frase : Mi manchi da morire
I commenti erano di ogni tipo. Ragazza,  genitori,  amici,  cani,  cugini,  ex.  Nessuno sapeva che effettivamente a mancargli ero io. 
Pubblico allora una storia.  Si,  viva le frecciatine. Non so fidarmi di nessuno ed è un peccato,  mi ha tradito sempre chi mi aveva accarezzato.
Mi sento fiera. O stupida.  O forse entrambe le cose.
..
Pov Dries.
Sono sul mio letto ad aspettare che mi sblocchi.  Non pensavo di prenderla così tragica,  ma sfare senza di lei è davvero difficile. Non so neanche come fare per convincerla. Oramai ogni giorno che passa,  va un po' più via da me. 
Almeno riuscissi a contattarla, neanche quello. Chiedo aiuto all'unica donna che può salvarmi. Mamma.
:- Mamma, dormi?
:- Non ancora,  sto guardando delle ricette per la cena del compleanno di tuo fratello. 
A proposito,  tu ci sarai?
:- Non so,  dipende dalle partite.
:- Mh. Che vuoi Dries.
:- Come che vuoi.
:- Generalmente chiami sempre,  quando scrivi e'perché hai un problema.
:- Giusto.
:- Allora,  che succede?
:- Mi sono innamorato.
:- Finalmente!
:- Ma lei non mi vuole.
:- Perché?
:- Perché all'inizio è nato come un gioco, lei ci stava e io no.  Ora non mi vuole più vedere .
:- L'hai presa in giro?
:- Tecnicamente. 
:- E ora?
:- Niente.
:- Vi sentite ancora?
:- Mi ha bloccato su tutti i  Social.
:- Capisco.  Come si chiama?
:- Nicole.
:- Bel nome.  Mandami una foto.
:- Aspetta.
:- Chi è questa bambina?
:- Sua figlia..
:- Addirittura mamma single te la sei cercata.
:- È  stupenda.
:- Si,  in effetti è bella.
:- Come posso fare per riprenderla?
:- Prima cosa,  cerca di farti sbloccare dai social. Mandale dei fiori,  dei regali,  presentati a casa con la colazione,  dedicale i goal..
:- E se non bastasse?
:- Intanto provaci. Poi si vede.
:- Va bene,  grazie mamma.
:- Prego amore,  buonanotte.
:- Buonanotte.
Bene,  c'è parecchio da fare.
Il bisogno di sentirla è troppo,  devo cercare di riparlarle. Approfitto della mia pagina di automobili per dare un'occhiata al suo profilo. Aveva messo una storia.. Dedicata a me, probabilmente.
Provo a dormire ma non riesco. Domani mattina mi sarei presentato in negozio, con dei fiori.  Lo vedano tutti quello che provo per lei.

Resta ancora un po'. ||Dries Mertens||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora