Mia?

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Torno a casa tardi, circa le due. Noemi dormiva già Fra le mie braccia. L'appoggio sul letto, io controllo un po' le novità dei social. Avrei lavorato di pomeriggio, per fortuna.
Su Instagram, molte erano le pagine che pubblicano foto di Dries, anche con altre ragazze. In effetti un po' di fastidio mi dava, ma non do molto peso. In fondo, chi mi garantiva la sua fedeltà.
Aveva anche pubblicato una foto, lui, a cui metto un like.
Poco dopo, mi contatta su Whatsapp.
:- Oi bella.
:- Buonasera Dries.
:- Ancora Non vai a dormire?
:- Sono tornata a casa da poco, ma Fra un po' vado. Te?
:- Sono ancora nella festa.
:- Domani hai gli allenamenti di mattina o pomeriggio?
:- Mattina.
:- Dovresti andare, allora.
:- Lo so, mamma.
:- Idiota.
:- Dai, scherzo. Com'è andata la tua serata, hai contattato l'amico tuo?
:- Ora no, è tardi. Domani vedo.
:- Mi devo sempre arrabbiare con te!
:- Mi hai portato in un casolare abbandonato, taci.
:- Perché volevo essere dolce.
:- Lasciamo perdere dai. Comunque, domani io lavoro di pomeriggio.
:- Aaaaah, allora vengo a dare fastidio.
:- Eddai Dri.
:- Metti che viene quello lì, almeno non sei sola.
:- Fai come vuoi.
:- Domani mattina vieni a vedere gli allenamenti?
:- Eh, no..
:- Dai, ti presento i calciatori. Porta anche Noemi.
:- Come vengo, mi sento un po' a disagio, in realtà.
:- Eddai, per favore. Dico che sei una mia amica, se vuoi porta anche Dennis e Roberta.
:- No Dries, per il momento mi sento un po' a disagio a venire da voi. Li conoscerò in un altro momento.
:- Come vuoi, però sarebbe stato carino vederti con noi.
:- Ne avremo occasione. Comprerò la maglia del Napoli a Noemi, sarà bellissimo vederla.
:- Ottima idea. Se vuoi te la firmo pure.
:- Non ho detto di volere il tuo autografo.
:- Tutti lo vogliono.
:- Io no.
:- In fronte te lo faccio.
:- Ma zitto.
:- La prossima volta ti porto in un posto ancor più sperduto.
:- La prossima volta dimmelo dove andiamo. Altrimenti mi spavento ancora.
:- Tranquilla, con me non devi avere problemi.
:- Mettimi nella condizione di potermi fidare di te.
:- Te l'ho detto, io ci provo, fino alla fine.
:- Come vuoi, belga. Ora ti saluto, ci sentiamo domani.
:- Ci vediamo domani.
:- Devo lavorare. Tu non mi fai lavorare se vieni.
:- Dai, andiamo un po' al secondo piano. Ci chiudiamo in un camerino, succeda quel che succeda.
:- Sei ubriaco?
:- Stavo scherzando, dai.
:- Tu sei matto.
:- Non sei la prima a dirlo.
:- Immagino, se con le altre ragazze fai così.
:- Facevo.
:- Si, si, facevi.
:- Puoi convincerti che mi sto dedicando a te in questo momento, o è troppo difficile?
:- Eh, ci metto un po' di tempo a convincermi.
:- L'ho capito. Perciò domani ti do una prova nel camerino.
:- COSA?!
:- Te l'ho detto, ci chiudiamo dentro. Ti do qualche bacio, e poi usciamo.
:- Così mi becca il capo. E mi spara in fronte.
:- C'ha la pistola?
:- No, la compra e mi spara.
:- Dai stupida, sto scherzando. Non farò niente, farò finta di essere un cliente normale che compra qualcosa.
:- Bene, grazie.
:- Di niente, cara mia.
:- Ti saluto, ci vediamo domani.
:- Un bacio, buonanotte.
..
Il giorno successivo, mi sveglio nella mia calma. Rispondo a Dries, che mi aveva già contattato in precedenza, doveva fare gli allenamenti, e aveva la sveglia ad un orario precedente al mio.
:- Oi, giorno Nicole. Devo andare in campo e sono completamente intontito.
:- Ei Dries, mi sono appena svegliata. Buongiorno. Hai bevuto ieri?
:- Ben svegliata, dormigliona.
:- Che vuoi, io non devo andare a lavorare ora. Comunque, rispondi alla mia domanda.
:- Qualche drink.
:- Qualche?!
:- Cinque, sei, non mi ricordo..
:- Dries!
:- Eh Non è colpa mia, posso spiegarti.
:- Non si tratta di spiegare, tu puoi bere quanto vuoi. Ma non ti fa di certo bene. Specie ora che vai in campo.
:- Lo so, ho esagerato un po'.
:- Cerca di non farlo ancora.
:- Tranquilla, mamma.
:- Lo sto dicendo per te. Poi dici che non sono dolce.
:- Lo so, ti ringrazio. Ma tranquilla, sto bene. Non mi ubriaco facilmente.
:- Menomale!
:- Tu che fai?
:- Niente, tra un po' darò il latte a Noemi. Sta ancora dormendo.
:- Capito.. Che fai stasera?
:- Non lo so, te?
:- Niente. Ti va di uscire?
:- Per andare?
:- Dove vuoi.
:- Non lo so, se ti fa piacere, ok.
:- Certo che voglio stare un po' con te.
:- Ehm..allora non so dove andare.
:- Mi lasci fare?
:- Però nessun posto abbandonato, che di notte ho ancor più paura.
:- Anche se fosse, non ti lascerò sola.
:- Come vuoi, però non fare cose strane.
:- Tranquilla, fidati di me.
:- Ok Dries, allora ci aggiorniamo dopo.
:- Va bene, ti lascio che vado a Castelvolturno.
:- Ok, buon allenamento.
:- Grazie, ci vediamo oggi scema.
:- Ei!
:- Scherzo, ragazzina.
:- Peggio ancora.
:- A Dopo commessa stupenda.
:- Ecco, già va meglio!
..
Decido di fare una passeggiata con Noemi, in fondo era da un po' che non uscivamo sole. La metto nel passeggino, e la porto sul lungomare. Cammino, buttando l'occhio su di lei. Guardava con gli occhioni verdi me, il suo passeggino. L'avevo coperta con un lenzuolo bianco, e un ciuccio da cui non si staccava mai. L'ennesimo comprato dallo zio.
Dopo un po' mi fermo all'ombra. Mi siedo sulla panchina, prendendola in braccio. Le stringo le mani, dandole molteplici baci. Lei ride, mi sembra felice.
Per fortuna, già più di una settimana che non ha crisi respiratorie. Sono molto sollevata, sta facendo progressi.
Ma a giorni sarei dovuta tornare in ospedale per altri controlli, come al solito.
Mi vibra il cellulare. Credevo fosse Dries, in fondo avranno fatto una pausa, no?
Eppure era il mio capo. Mi agito solo a leggere il nome, chissà che voleva da me.
:- Buongiorno Nicole, ti avviso per dirti che oggi dobbiamo parlare.
:- Buongiorno capo.. qualcosa di grave? Riguarda me?
:- Anche.
:- Sono licenziata?!
:- No, ma dobbiamo parlarne. Anche con le altre commesse.
:- Va bene..Ci vediamo più tardi allora.
:- No, oggi devi venire circa mezz'ora prima. La riunione si terrà prima del turno pomeridiano.
:- Ah, ok. A dopo capo.
:- A più tardi.
Ora sono completamente in ansia. Cosa doveva dire, perché, chi riguarda?!
Torno a casa velocemente, sistemando Noemi poi sul seggiolone. Provo a darle la pappa, stavamo già iniziando con diverse pastine. Ma inizia a sbrodolarsi ovunque. Oggi Non voleva saperne di mangiare.
:- Eddai Noemi, Fai la brava!
Provo a dirle, ma lei continua a spostare la testa. Non sapevo cosa fare, non poteva non mangiare.
Ci provo ancora, lei rifiuta agitandosi. Lascio perdere, le avrei dato il latte più tardi, prima di uscire.
Mentre mangio, mi contatta Federica.
:- Oi, ma hai saputo del capo?
:- Che deve parlarci? Si.
:- Che Cazzo deve dirci!
:- Non lo so, spero niente di grave.
:- E se ci licenzia tutte?
:- Ma No, che dici.
:- Vabbe..che fai?
:- Mangiavo, tu?
:- Niente di che, mi stavo preparando.
:- Ah, capisco.
:- Dai, ci vediamo fra un po'.
:- Ok, a dopo fede.
Tento a dare il latte a Noemi, che beve, ma non tutto. Meglio di niente, pensai.
Mi contatta anche Dries, nel bel mezzo del caos.
:- Signorina.
:- Dries.
:- Come stai?
:- Normale dai..Te?
:- Bene. Tutto ok o c'è altro, come ieri?
:- Poi ti spiego.
:- Lavoro?
:- Si!
:- Ah...
:- In più Noemi non voleva neanche mangiare prima.
:- E poi?
:- Ha bevuto un po' di latte.
:- Già è qualcosa.
:- Non va bene.
:- Lo so, però..
:- Vabbe.
:- Ora che fai?
:- Mi sto per preparare per uscire. Tu?
:- Sto tornando a casa. Ma non inizi più tardi?
:- Ho una riunione col capo, devo andare prima.
:- Magari un aumento!
:- Non credo proprio.
:- È per questo che sei nervosa?
:- Si..
:- Stai tranquilla, non è niente di grave.
:- E se fosse?
:- Se fosse, vediamo di cosa si tratta e ne parliamo.
:- Secondo me riguarda quell'uomo. Sono certa.
:- Non saprei. L'unica cosa che ti dico è che se vengo a sapere che ti ha guardato ancora, faccio una strage.
:- Addirittura?
:- Te l'ho detto, nessuno deve guardarti.
:- Sei troppo geloso.
:- Si. Di te, si.
:- Ma ci conosciamo da qualche giorno.
:- È da mesi che ci conosciamo.
:- Ma ci frequentiamo da poco.
:- Ma io gli occhi su di te già l'avevo messi..solo che non sapevo come dirtelo, se potevo interessarti o meno.
:- Devo crederci?
:- Si, cazzo. Si!
:- Va bene..
:- È la verità. Comunque, ribadisco il concetto. Che ti guardasse, è la fine.
:- Come vuoi Dries, ma non posso impedirlo. Non posso neanche rispondere.
:- E vorrà dire che appena lo vedi scappi.
:- E Poi?
:- Poi arrivo, e corri da me.
:- Eh, si.
:- E ci diamo un abbraccio grande grande grande.
:- ... Non ti ci facevo così dolce.
:- Finalmente ora posso farlo. Con te.
:- Mh.. vedremo, Dries.
:- Fidati di me.
:- Ok.. sei arrivato a casa?
:- Quasi, tu sei uscita?
:- Ho appena accompagnato Noemi dalla vicina. Ora vado.
:- Mi raccomando, chiamami se succede qualcosa.
:- Cosa vuoi che succeda. Sicuramente parleremo di quello. Spero non ci siano altri problemi.
:- Stai tranquilla, tanto poi arrivo io.
:- Non fare scenate, che perdo il lavoro.
:- Che ti interessa, ti do io una mano.
:- Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno.
:- Potresti averne bisogno.
:- Tiro avanti sola, con una casa e una bambina. Niente mi spaventa.
:- Anche per questo mi piaci.
:- Dai.
:- Giuro.
:- Va bene. Comunque ora devo guidare, ti scrivo appena posso.
:- No, tu mi scrivi appena arrivi la, appena finisce la riunione, appena arriva quell'uomo. Poi ci sarò io.
:- Neanche mio padre faceva così.
:- Non mi interessa, io voglio sapere tutto ciò che ti riguarda, d'ora in poi.
:- Ci sentiamo più tardi. Ciao belga.
:- Ciao bella mia.
:- Convinto.
:- Inizia ad abituarti.
:- Sarà.
..
Quando arrivo li, c'era il capo, con altre commesse. Anche Fede. Lascio perdere Dries e quello stupido messaggio da inviare, mi concentro su ciò che più interessa. Andiamo nella sala riunioni, c'era un tavolo grande e diverse sedie girevoli. Mi siedo accanto a Federica, ed un'altra commessa. Il capo in piedi, con dei fogli in mano. Li sbatte violentemente sul tavolo. Mentre le altre si spaventano, a me stava per scappare da ridere. Ma mantengo la mia serietà.
:- Ieri avete notato quell'uomo ch'è venuto a trovarci.
Rispondiamo in coro, con un cenno affermativo.
:- Bene, noi siamo un team, ed è giusto che sappiate cosa succede qui dentro.
L'uomo si chiama Paolo, lavora per un'altra grande società di moda. Io e lui, beh..siamo soci, abbiamo cercato una collaborazione. Per noi sarebbe un grandissimo passo poter partecipare a quell'azienda, vorrebbe dire scavalcare grande concorrenza e trovarsi piombati nel più importante del mercato italiano.
Paolo ci ha promesso una mano, vuole incrementare la collaborazione.
Io mi fido ciecamente di lui, voi dovete fare lo stesso. Qualsiasi cosa lui voglia fare, voi dovete acconsentire senza tacere. Mi raccomando, è una questione molto importante.
Detto questo tornate al vostro lavoro, e se lo vedete, siate ancor più educate. Bisogna convincere che noi meritiamo questo posto.
Grazie dell'ascolto.
Ci alziamo, torniamo al bancone. Io sono un po' scossa. Acconsentire a cosa. Cazzo va trovando ora questo?
Decido di scrivere a Dries, prima di andare nel panico più totale.
:- Oi, Dries!
:- Ei, che succede?
:- Abbiamo fatto la riunione di lavoro. Questo qua, Paolo, è uno importante della società. E noi dobbiamo fare di tutto per convincerlo ad ottenere la sua fiducia e collaborazione per unirci con un'importante società.
:- Bene, non è una buona cosa?
:- No! Non capisci niente.
:- Spiegami.
:- È quel "Acconsentire senza fiatare" che mi spaventa!
:- Cosa vuoi che succeda, dai.
:- Non lo so..
:- Paolo non ti sfiorerà nemmeno con un dito.
:- Promettilo Dri...
:- Scherzi? Più di guardarti quell'uomo non ti toccherà mai. Puoi starne certa.
:- Grazie .. è che mi sono spaventata molto, non sapevo a chi dirlo.
:- Stai tranquilla, ci sto io. Per ogni cosa.
:- Grazie Dri, sei davvero gentile.
:- Te lo meriti.
:- ..Quando vieni?
:- Faccio una doccia e poi vengo un po' da te. Che fai stasera?
:- Non so, credo niente.
:- Stasera stai con me.
:- Affare fatto, dai.
:- Me lo devi, cara mia.
:- Appunto.
:- Ci vediamo più tardi. Ora lavora senza problemi. Che c'è sempre Dries Mertens che salva il mondo.
:- Vantati quanto vuoi.
:- L'abbraccio grande grande grande..
:- ?
:- Lo voglio, da te.
:- Ehm, ok.
:- Bene.
:- Ora ti lascio. Ciao Dri.
:- Va bene, a dopo Nicole.

Resta ancora un po'. ||Dries Mertens||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora