Porta di casa.

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..Dispiace anche a me sapere che le cose sono andate così, ma non posso farci niente. Per lui ho provato davvero tanto ed ero pronta a fidanzarmi ufficialmente e,  chissà, anche a fare qualche passo importante. Ma lui no,  mi ha preso in giro,  con la tutta la complicità della vostra combriccola. Ho una bambina,  sono una mamma single e devo pensare al mio e al suo benessere,  nulla più e nulla meno.  Apprezzo il tuo gesto,  ma difficilmente ci ripenserò,  buona giornata. 
:- Come può non interessarti sapere che il ragazzo che ti ama,  e che tu probabilmente ami ancora,  sta soffrendo come un cane bastonato?
:- Voi maschi siete tutti uguali,  ci fate soffrire,  patire e penare le pene dell'inferno,  poi la relazione si interrompe,  il giocattolo si rompe,  noi stiamo male e voi festeggiate.  Ma la verità,  caro mio,  è che la ruota gira per tutti,  tutti paghiamo i conti con la nostra coscienza. Io ho creduto in questo in questo amore,  da sempre,  sono stata me stessa coi miei pregi e difetti. Lui no.  E ora,  ci sta male,  e io devo tornare.  Perché?
:- Perché l'amore vince su tutto. Lui lo sa,  tu lo sai.
:- perché devo dire che amo Dries se non è vero?
:- perché ho imparato a conoscerti,  tu non hai smesso di amarlo. 
:- Qualche incontro al negozio,  wow,  che grande conoscenza che hai di me. 
:- Nicole,  pensaci. 
:- Ci ho pensato.  Tu e i tuoi amici,  sparite. 
:- ..
:- E senza che mi contatti di nuovo. 
:- Non riesce neanche a segnare. Non ha voglia di giocare.  Sta perdendo i suoi più grandi amori,  il calcio, te e Noemi. 
:- Noemi lasciala fuori. 
:- No,  perché Dries me l'ha giurato, che se tu gli dessi una chance,  lui sarebbe pronto a mettere il suo cognome a Noemi, riconoscendola come figlia. 
:- un gesto molto nobile da parte sua, ma Noemi Valle sta bene così.
:- Eri tu quella che avrebbe voluto un padre per noemi.
:- Il padre per noemi deve essere una persona che mi ama.  E che poi ami lei.
:- hai descritto Dries.
:- Dries mi ha preso in giro per un mese e passa, ma ti rendi conto?
:-Si,  ma so che ora ha sbagliato,  è pentito.
:- Senti ora devo andare a lavoro.  Ne ho abbastanza.  Stammi bene.
:-Non finisce qua.
:- No no,  finisce qua. Punto.
..
Pov Dries.
Che depressione,  non immaginavo che soffrire per amore fosse così struggente. Sono a casa,  solo,  e parlo con Faouzi al cellulare .
:- tu non puoi continuare così.
:- Cosa devo fare?
:- Non so,  ma o ti mobiliti per riconquistarla sul serio,  o lascia perdere.  Campare su un filo non ti fa bene.
:- Dici..
:- Dico. Stasera vai a casa sua.
:- Mi caccerebbe.  Non voglio disturbare noemi. 
:- Dries o fai qualcosa o la perdi.  È molto semplice.
:- ora devo andare? Sono le otto e mezza. 
:- Si dai,  e porta un mazzo di fiori.
:- ti facevo meno romantico.
:- sicuramente sono meno coglione di Te!
:- questo è anche vero.  Grazie fra. 
:- di niente, tienimi aggiornato.
In meno di un'ora sono pulito ed elegante,  ciuffo sistemato,  e sono pronto. Vado a prenderle i fiori, e anche due pizze.  Non sa dire di no alla pizza,  e non mi caccia di casa se mi gioco quest'arma. Ci provo. 
..
Che stress quando devo aprire la porta mentre sto allattando noemi.  Lasciatemi vivere mia figlia in santa pace,  non ho tempo per nessuno.
Apro la porta. Chi poteva essere se non Dries.
:- Ancora?
:- Ti ho preso la pizza,  non puoi dire di no. È un peccato se si raffredda.
Che voglia di prenderlo a ceffoni.
:- Ancora con queste pagliacciate?
:- Mangiamo la pizza e me ne vado,  promesso.
Lo lascio passare,  stupida quale sono,  gli ho aperto la porta anche stasera.
Io avevo in braccio noemi mentre le davo il biberon,  lui estrae i fiori che aveva nascosto. 
:- Spero possano piacerti. 
:- I fiori sono belli, è la persona che me li ha donati che non va bene.
:- Grazie per il complimento.
:- Un piacere. 
Appoggia i fiori sul tavolo,  poi accarezza delicatamente il viso di noemi,  che lo guardava dritto negli occhi. 
:- Come sta?
:- Bene.
La lascio nel box che avevo in sala, mentre ceno.
:- e tu come stai?
:- ti ho lasciato mangiare la pizza solo perché ne hai prese due.  Non intendo conversare con te.
:- Dai Nicole, almeno iniziamo a parlare come una volta.
:- è passato troppo tempo.  Dico,  guardando verso lo schermo,  che non a caso inquadrata lui  e una recente partita. Il telecronista parla di un digiuno del gol da almeno tre partite.
La conversazione si interrompe,  il servizio su SkySport aveva scosso entrambi,  visibilmente lui.
:-Non riesco neanche più a segnare. Riprende,  lasciando il trancio di pizza nel cartone e mettendo le braccia conserte.
Lo guardo senza proferire parola. Alla fine conosco i motivi del suo digiuno,  conosco i motivi di tutto. Ma i treni passano una sola volta.
Noemi si era addormentata,  si sveglia e piange perché voleva il latte. Mi alzo per andare in sala,  ma Dries mi precede raggiungendola prima di me. Io resto sull'uscio della porta. 
Mi guarda.
:- Posso prenderla?
Faccio di si con la testa, lui sussurra, ma l'avevo sentito bene il suo "l'amore di papà ". Mi si spezza il cuore, una lacrima mi riga il viso ma l'asciugo velocemente . Era esattamente questo che chiedevo un mese fa, ma non è arrivato.  Forse ora è tardi. 
Noemi smette di piangere,  Dries la coccola dandole dei baci sulla fronte.  Poi si siede sul divano,  io resto a guardare la scena.  Senza girarsi mi dice :Non vieni sul divano?
Io vado a sedermi,  ma leggermente staccata da lui.
:- Guarda Noemi,  questa è la mamma che fa l'acida però sotto sotto mi vuole bene. 
:- Guarda Noemi,  questo è  il padre che mi ha fatto piangere come una disperata per un mese. 
Mi guarda.
:- Hai detto che sono il padre.
:- L'ho detto così.
:- Tu non dici le cose a caso.
:- Che vuoi dire Dries? 
:- Tu cosa vuoi dire. 
:- Dri non voglio dire proprio nulla,  sei venuto a casa mia non so per quale motivo,  coccoli Noemi come fosse tua figlia,  non so perché tu sia ancora qui sinceramente.
Si alza,  appoggia noemi nel passeggino, poi gira per casa.
:- Possibile che non capisci?
:- A me non interessa capire. Per un mese mi hai fatto soffrire,  abbiamo fatto l'amore solo per una scommessa.  Che cazzo vuoi?
Dico mettendomi con la fronte contro la sua.
:- Voglio solo dirti che ti amo, che vi amo.  E non lo dico per dire,  lo dico perché lo provo davvero. Sono disposto ad assumermi tutte le responsabilità di questo mondo per essere il padre di Noemi,  e vorrei avere anche dei figli.  Nostri, Nicole.  Io e te e nessun altro.  Dei fratelli o sorelle per Noemi che possano chiamarci mamma e papà.  Nicole se tu mi dessi solo una chance io ti sposerei.  Ti sposerei.  Io non sono mai stato propenso al matrimonio,  a sposarmi,  sono sempre stato fatto per le serate e perché negarlo, farmi due ragazze a caso ogni sera.  Poi sei arrivata tu. E sono arrivato a dirlo, che voglio stare con te. Metter su famiglia,  fare l'amore giorno e notte,  svegliarci insieme ogni Mattina col sorriso. Non lo vorresti anche tu?  Un maschietto,  col nome che scegli tu e il mio cognome,  che ti dice "Mamma,  oggi papà mi porta in braccio allo stadio. Vieni a vedermi con Noemi?"..
Dice tutto questo con le lacrime agli occhi. Mi si spezza il cuore, questo discorso mi aveva toccato. Gli asciugo le lacrime scese, lui si siede sul divano mettendosi le mani sul volto per coprirsi.  Io prendo Noemi, mi piego sulle ginocchia e mi metto dinanzi a lui. 
:- Che dici Noè, gliela diamo una possibilità a 'sto deficiente?
Lui mi guarda, sorridendo.
:- Sei seria?
:- Hai detto parole molto forti. Vediamo se le sai mantenere queste promesse.
Si avvicina per baciarmi ma scosto immediatamente il viso.
:- Non così facilmente. 
:- Farò tutto ciò che chiedi. 
:- Io non chiedo nulla.
:- Farò l'impossibile.
:- Per ora iniziamo a frequentarci,  poi si vedrà.  Più  di questo,  non posso fare.
:- Va bene,  va bene.  Mi va bene così.
Mi siedo sul divano e do il latte a Noemi.
:- Posso farlo io?
:- Si.
Le da il latte, era un po' impacciato e aveva paura di sbagliare.
:- Così?
:- Si.
:- È piacevole.
:- Col biberon si.
:- Perché non l'allatti tu?
:- Lunga storia.
:- Ho tempo.
:- Non ho voglia di raccontare.
Noemi mi guarda, le stringo la mano. 
:- Certo che hai fatto un bel lavoro.
:- Cioè?
:- E'stupenda.
:- È merito anche di Stefano.
:- Si,  si certo.  più tuo che suo.
:- Non so. 
:- Lui non si è mai fatto sentire?
:- No.
:- Che schifo.
:- Rispetto la sua decisione.  Se doveva essere un cattivo padre,  meglio che si sia allontanato.
:- Io non lascerei mai i miei figli.
:- Chissà.
:- Vuoi già metterlo in pratica?
:- No,  non voglio un bambino ora.
:- Cresciamo ancora un po' Noemi?
:- Deve stabilizzarsi per bene la sua salute, poi penserò ad un bambino.
Mi sorride,  si ruba un bacio a stampo.
:- Non incominciare.
:- va bene. 
:- Ora è Meglio che vai.
:- Volevo passare la notte qui.
:- Non penso proprio.
:- Neanche se dormissi sul divano?
:- Non affrettiamo niente.
:- Va bene .. Vado. Ciao Noemi.
Lo accompagno alla porta.
Mette il cappello e le mani in tasca.
:- Allora ci sentiamo su WhatsApp?
:- Va bene.
:- Buonanotte. Mi da un bacio sulla guancia.
:- Buonanotte. 
:- Resterei qui a guardarti per ore.
:- Meglio che vai a dormire.
:- Lo farei,  con te. 
:- Non è il momento giusto.
:- Ci amiamo,  ogni momento è giusto. 
:- Io non ho detto che ti amo.
Afferra dolcemente il mio viso.
:- Io ti amo.
:- Non continuare a dire cose forti.
:- Le dico perché le provo,  ora le provo sul serio. 
:- Prima era tutto un gioco?
:- Quasi tutto.
:- E cosa è stato vero?
:- Quando abbiamo fatto l'amore.
:- Era una scommessa.
:- Era il vero Dries,  lo stesso che ti sta parlando adesso. Lasciami dormire qui.
:- No, oggi no.
:- C'ho provato. Buonanotte amore.
:- Se,  buonanotte.
Poco dopo mi scrive su WhatsApp.
:- Lascio Noemi da parte, so che ti da fastidio.  Ma tu, tu sei la mia vita. 

Resta ancora un po'. ||Dries Mertens||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora