Scherzo?!

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Pov  Dries.
:- Dries, ma dove  tiri?
:- Più veloce Dries  più veloce!
:- Concentrazione!
Oh,  ma andate a fare in culo voi e l'allenamento, voi e il calcio,  voi e le partite. 
È successo un casino,  un tornado,  è  un caos la mia vita.  Non dovevo accettare,  non doveva andare così.
Vi starete chiedendo perché, da quando il signorino Mertens sia così strano. Bene,  se vi proponessero scommesse sui sentimenti, non accettate.  Che qui,  è un inferno.
Chiedo al mister dieci minuti. La testa mi scoppia,  il cuore anche. Sto impazzendo.
Torno nello spogliatoio, mi guardo allo specchio e continuavo a dirmi quanto fossi stato coglione. Beh si,  in effetti parecchio.
Ma lasciate che vi spieghi Cosa sia successo.
..
Cristo santo. Cos'è quel messaggio sul telefono di Dries?  Sono alla festa di questo suo beneamato amico,  mi ha lasciato il telefono in mano perché è andato in bagno.
Claudio  gli ha scritto un SMS strano, stranissimo.
"Allora, quando glielo dirai?"
Dirmi cosa? Cosa può succedere che io non sappia già? Cosa mi si nasconde ancora?
Quando esce dal bagno lo appendo al muro.  Anzi,  non c'è tempo per aspettare.  Mi dissocio da queste tre sgallettate  che non so neanche chi siano e raggiungo  l'uscita del bagno dei maschi. E lui è lì che dialoga con Claudio, anzi dalla faccia mi sembra di capire ch'è fortemente preoccupato. Inizio a conoscere Dries,  per bene.
:- Ehm, e-ei  Nicole.
:- Lascia stare i convenevoli, cos'è questo messaggio?
:- Quale messaggio?
:- Quello che il tuo amico ti ha appena scritto.
:- Lo sai che sei sempre più bella? Si intromette Claudio,  ma ora non era momento proprio.
:- Non so, Claudio a cosa ti riferivi?
Noto che tra i due si crea un profondo silenzio, come se stessero escogitando insieme un qualcosa per uscirne fuori. Ma io di pazienza per i giochetti non ne avevo. Da tempo. 
:- Se non mi spiegate questa storia entro cinque minuti urlo come una posseduta. 
:- Calma. Interviene,  il cosiddetto fidanzato.
Claudio è spaesato.  Si è creata una situazione che non mi piace per niente.  Sto già morendo di ansia e rabbia,  e non so quale sia l'emozione repressa peggiore.
:- Ti devo parlare.  Questo ti devo parlare del belga mi inquieta. Non è mai stato così serio. 
:- Avanti.
:- Non qui. 
:- Invece ne parliamo qui,  tanto penso che lo sappia anche lui. 
Annuisce,  tanto il cerchio si era stretto a noi tre. Entrambi mi dicono di sedermi per evitare problemi e reazioni, ma seduta non riesco a stare, specie se sono in ansia.
:- Vedi,  é  stato qualcosa di strano, una sorta di emozione,  una morsa..
:- Dries ma di cosa cazzo parli?
:- Prima tua figlia,  la casa,  le partite..
:- Non nominare Noemi.
:- Beh ecco..
:- Dries ti ha preso in giro per tutto quello questo tempo.  Abbiamo fatto una scommessa perché volevo fartela pagare per come mi rispondevi,  doveva portarti a letto entro un mese. Non esiste nessun sentimento ne attrazione. È tutto uno scherzo.
Claudio, così,  mi spiazza.  Non capisco più niente,  non riesco a connettere dalla prima all'ultima parola. Uno scherzo. Ma uno scherzo per cosa?
Guardo Dries e chiedo spiegazioni, che lui neanche riesce a dire. Ha lo sguardo perso, un nodo un gola. Non riesce a pronunciare A.
Claudio sorride compiaciuto. Era riuscito alla perfezione. Ma qua c'era un cuore,  il mio, frantumato in mille pezzi.  Il suo non so,  non so neanche se ci fosse un cuore li.
:- Dries , é  vero..?
Mi guarda negli occhi, i miei luccicano. I suoi iniziano ad essere umidi. Una sorta di abisso fra noi. Un buco,  un buco nero. Qualcosa di incolmabile. Mi ero fatta fregare ancora. 
Allora urlo. Grido. Non mi importa chi mi sentisse ne chi venisse ad assistere a quella scena impietosa. 
:- Siete due stronzi,  vigliacchi,  codardi. Non avete avuto il coraggio di dire la verità,  avete giocato coi miei sentimenti,  pur sapendo, peggio ancora,  di essere una mamma. Mi fate schifo. Vi auguro il peggio. Il peggio che dio possa riservare per due come voi. Avevo ho bicchiere  oramai vuoto in mano,  lo scaglio per terra con violenza.
Erano accorsi alcuni calciatori,  fra cui Arek e Faouzi.  Il primo giura di non sapere nulla,  il secondo lo ammette,  con la voce spezzata. Non so se mi ritrovo all'asilo o al manicomio. So solo che mi sento malissimo.
I pensieri mi sommergono,  aumentano.  Stefano, Noemi,  Dries,  il lavoro,  i soldi,  le malattie e i dubbi. Mi dirigo verso l'uscita,  prima di crollare in un pianto interminabile.
All'atrio  del locale,  mi sento accasciare  verso il muro, Yolanda mi nota e si avvicina.
Scherza,  dicendo quanto avessi bevuto. La guardo non male ma di più. 
Sono fuori al cancello, voglio andare da qualche parte lontano e non so dove.  Via. 
Dries era corso fuori,  mi vede e Inizia a urlare di aspettare.  Ma cammino più veloce, più forte.  Come se davanti ci fosse qualcosa di migliore che mi stesse aspettando. Come se la felicità esistesse,  ma lontano. Da raggiungere.
:- Fermati cazzo. 
:- Se ti avvicini ti denuncio.
:- No,  non mi avvicino ma ascoltami.
Mi giro,  era leggermente lontano.
:- Ti rendi conto di quello che mi hai fatto?
:- Vogl...
:- No,  tu ora mi ascolti. Mi hai promesso il mondo. Mi hai conquistato in tutti i modi. Mi hai detto cose belle, difficili,  pesanti. Per quel poco che abbiamo vissuto,  c'eri.  Che per me non era poco,  è tanto. Era tanto averti, stare con te,  ridere e incazzarmi. Stavo vivendo qualcosa di bello e puro.  I baci,  gli abbracci,  le carezze. Quello che abbiamo fatto,  provato.
Abbiamo fatto l'amore sul mio divano, lì dove passo il tempo a dormire con mia figlia,  che tu avevi imparato a conoscere.  Ci avevo creduto, a te. A noi.  Ad un futuro. Eppure ti vedevo bene con Noemi, con me. Con noi. Le donne della tua vita. Mi hai preso in giro Dries,  hai preso in giro una donna e una bambina,  piccola,  tra l'altro in ospedale ora.  Non so cosa sei. Mi ero, mi sono,  innamorata di te. Ma forse sei l'ennesimo sbaglio della mia vita.  Non mi fai neanche schifo. Mi sei indifferente.  Tu non meriti nulla. Non meriti nulla di me. Sparisci Dries,  sparisci dalla mia vita per sempre. E non osare tornare in negozio,  non ti conviene.
Non risponde.  Lo guardo negli occhi,  e inizia a piangere. Davvero. Lacrime vere o di coccodrillo?
:- Dimmi solo perché. 
:- Non lo so Nì,  non so più che dire. Ho sbagliato. Sono un vigliacco, é vero.
:- Tutto qui? Questo sai dire?
:- Non pensavo finisse così,  non lo credevo. 
:- Per stare a sentire quella merda del tuo amico.
:- Non è una Merda.
:- Già, perché la merda sei tu. 
:- Bada a come parli. 
:- Stronzo. 
:- Vaffanculo a te, le paranoie e tua figlia. Si,  ho fatto una cazzata ma ora basta.
Gli tiro un ceffone,  ma di quelli che se ne ricorderà per tutta la vita.
:- Soddisfatta?
:- Sei peggio del mio ex. Peggio del peggio. 
:- Ok. 
Mi allontano,  senza parole,  piangendo. Non doveva andare così.  No. 
..
Pov Dries. 
La sera stessa mi buttai sul mio letto stanco morto,  ucciso,  quasi mi avessero sparato.  Ho fatto un errore grave,  credo.  Mi scuserò, le passerà tutto,  e felici come prima.
Le mando un messaggio. Lei mi blocca su WhatsApp.
Cazzo. 
Mi blocca ovunque.
Va bene,  ne troverò un'altra. Su con la vita,  che sono pur sempre figo e ricco sfondato.
..
Ora sono ancora nello spogliatoio  con lo sguardo fisso per terra.  Le ho provato a scrivere,  erano passate più di due settimane,  ma lei non mi considera. Questa sera esco e mi sfascio. Non mi interessa,  ci berrò  su. 

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Ragazze/i,  scusate la lunghissima assenza ma ci sono stati diversi inconvenienti. Il capitolo é corto, giusto per riprendere il passo e aggiornare. Preannuncio: il prossimo che pubblicheró sarà lungo,  con dei colpi di scena. Buona lettura! ❤

Resta ancora un po'. ||Dries Mertens||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora