CAPITOLO 1

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IL PRIMO GIORNO

Mi alzo, sono circa le 6:30 del mattino ed io sono emozionatissimo dato che fra circa due ore inizierà il mio primo giorno di scuola alle superiori. Con una strana ansia che mi pervade per tutto il corpo, mi incammino verso il bagno per rilassarmi con una doccia bollente, sperando che la tensione diminuisca. Sono curioso di scoprire come sarà la mia nuova classe, e ammetto, che sono un pò nervoso nello scoprire cosa mi aspetterà quest'anno, ma non mi importa, quest'anno sarà migliore, anzi, dovrà essere migliore, l'anno scorso non é stato un granché, ma quest'anno sarà diverso, lo sento.
Finita la doccia sento bussare in continuazione alla porta, sarà sicuramente quel rompicoglione di mio fratello. Indosso l'accappatoio, esco dal bagno ed ignoro totalmente le stupide lamentele di Daniel, giuro che se avessi la possibilità di cambiare fratello già l'avrei fatto.
Dopo aver consumato velocemente la mia colazione saluto mia mamma con un bacio, ed esco per incontrare la mia migliore amica Rosy, più grande di me di circa due anni. Frequenta il terzo ma devo dire che nonostante l'età, mi ci trovo molto bene con lei.
Arrivo davanti alla fermata del bus, lei ovviamente ancora non c'è, sarebbe capace di perdere l'autobus anche il primo giorno di scuola. Con una tremenda ansia, aspetto quella stronza che arrivi guardando senza tregua il mio nuovo orologio e pregando che Rosy riesca almeno una volta ad essere puntuale. Ad un tatto girandomi verso l'altra sponda della strada sento un gruppo di ragazzi avvicinarsi verso di me; già da come camminano e parlano capisco che non potrebbero essere molto simpatici.
Uno di loro mi si avvicina e con aria prepotente dice: "Hey coglione sei del primo anno vero?", gli altri iniziano a ridere ed io intuisco che potrebbe essere il capo del gruppetto. Fortunatamente arriva in mio soccorso Rosy, che con aria di sfida gli dice: " togliti davanti alle scatole, Armando", quest'ultimo la guarda perplesso, poi con un'ultima risata sale sull'autobus seguito dal suo gregge. Faccio un sospiro di sollievo e penso a quanto io sia fortunato ad avere un'amica così in gamba. Lei è sempre stata così fin da piccola, il suo coraggio e la sua voglia costante di sfidare un qualsiasi rivale la portava ad avere molto successo e soprattutto molto rispetto.
Saliamo anche noi sul bus e notiamo che fortunatamente é semi vuoto, quindi ci sediamo ignorando gli sguardi di quegli stupidi e cominciando a parlare del più e del meno passano circa quindici minuti; l'autobus si ferma e la prima cosa che vedo quando scendo è l'enorme campus. Io elettrizzato esclamo ad alta voce, forse un po' troppa alta: " Oddio Ross ci siamo!!"; lei si limita a sorridermi, poi sentiamo il suono della campanella e ci avviamo all'entrata. Purtroppo ci dividiamo, dato che è previsto che le matricole possano visitare tutta la scuola, prima dell'inizio delle lezioni, mentre gli altri, beh!! dovranno seguire regolarmente l'orario scolastico.
Con il cuore a mille entro in classe e mi siedo al primo posto che vedo libero. Di fianco a me c'è seduto un ragazzo alto con gli occhiali. Non so come, ma trovo il coraggio di parlargli.
" Hey, ciao" gli dico,
"Ciao, piacere Jonny" mi risponde con un cordiale sorriso.
"Piacere Kevin" rispondo timidamente ricambiando il suo sorriso.
Parliamo per circa dici minuti e ci raccontiamo un po' le nostre vecchie esperienze scolastiche. Nel frattempo la classe si è riempita, ed ho scoperto che i miei nuovi compagni di classe sono davvero simpatici.
Finiscono le lezioni ed esco di scuola, e per mia fortuna Rosy mi sta aspettando fuori al cancello. Appena esco però noto che c'è anche quello stupido di Antonio, Giovanni.... non ricordo precisamente come si chiami, ma poco me ne importa, con aria indifferente lo sorpasso ed insieme a Rosy m'incammino verso casa.
Passeggiando penso al mio primo giorno di scuola, ed è tutto meraviglioso, cioè scuola stupenda, compagni perfetti e organizzazione impeccabile. È favoloso é proprio come me l'aspettavo: il liceo è bellissimo.
Assorto nei miei pensieri a svegliarmi dallo status di zombie è Rosy, che con aria divertita mi richiama più volte...
"Kevin, Kevin ci sei?" dice lei
"Cosa? Si certo che ci sono!!" Le dico non troppo convinto, vedo però che sul viso di lei si dipinge un espressione divertita ed io irritato e allo stesso tempo divertito ribatto con un finto tono aspro dicendo: "Perché, ridi?"
Lei con una risata soffocata risponde in tono superiore: "No no, niente", poi scoppia in una risata e ridiamo tutti e due contemporaneamente. Ad un tratto penso a quei coglioni che ho incontrato questa mattina e con aria seria mi rivolgo alla mia migliore amica dicendo: "Ross senti, ma quei coglioni sta mattina chi erano?", lei mi guarda fisso per un attimo poi con aria noncurante mi risponde: "Sono degli stronzi, da loro meglio starne alla larga. Portano solo guai". Ma a me non basta questa risposta e la voglia di scoprire chi era quello stupido è più forte di me e chiedo insistendo: "E quell'Armando?", lei scoppia a ridere e poi mi dice: "Fidati, quello é il più stronzo di tutti".
Arriviamo infine sotto casa mia e saluto con un bacio sulla guancia la mia migliore amica, e salgo sopra. Mi sdraio sul letto e chiudo gli occhi ripensando alla scena di questa mattina, e nonostante questo Armando sia un'emerito coglione è davvero molto carino. Al solo pensiero le mie guance si dipingono di un leggero rossastro, ma poi una sorta di allarme mi riporta alla realtà scatenando in me una paura incontrastata che si manifesta sottoforma di un'unica domanda:" PERCHÈ TROVO CARINO QUEL RAGAZZO? IO SONO ETERO."
Alla fine prendo le mie cuffie e apro la mia playlist preferita con la sola speranza che la musica possa scacciare via questi dubbi.
All'improvviso, proprio quando stavo prendendo sonno, mi arriva una notifica da computer. Scocciato ma al col tempo curioso mi avvicino al PC e apro la mia pagina Instagram e vedo un messaggio da un contatto mai visto prima. Apro la chat e vedo che mi ha scritto un tizio che si fa chiamare: ARMA123.

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