~ALWAYS~

CAPITOLO 22

UNA PICCOLA VIPERA STRISCIANTE

Jonny's point of view:

Alla fine arriviamo in un posto abbastanza isolato, osservo il paesaggio vedendo solo dune di sabbia attorno a noi.
È un vero e proprio deserto, non c'è nulla, non ci sono case tantomeno persone... MA DOVE CAZZO MI HA PORTATO QUESTA RAGAZZA?- penso.

Non so come definire questo luogo... mi dovrebbe piacere? O mi dovrebbe far schifo? In questo ultimo periodo mi è così difficile capire cosa voglio o cosa mi piace, ho dato troppe volte la priorità alle cose che dovevo fare che ho trascurato ciò che volevo davvero; vorrei solo essere più libero, non chiedo altro, mi basterebbe anche un briciolo di serenità una piccola quantità per essere felice.

"Allora si puo' sapere dove siamo?" -
domando sistemandomi i capelli scompigliati dal vento.

"Non si vede? In una spiaggia no!!?" -mi risponde fissandomi attentamente, forse vorrebbe che le dicessi qualcosa ma non ho voglia di parlare così esco dall'auto e mi dirigo verso la spiaggia... ormai stiamo qui, tanto vale andare a vedere il mare.

"Eeehi aspettami... dove vai?" Mi urla lei iniziando a corrermi dietro.
Mi sto stancando della sua presenza, COSA NON CAPISCE? VOGLIO STARE DA SOLO.

Raggiungo la riva e subito dopo la riccia mi raggiunge.

"Si puo' sapere il motivo del perchè mi hai portato qui?" Le dico

"Bello il mare"- mi risponde fregandosene della domanda precedente.

"Ora basta con questi giochetti Mary... dimmi cosa ci facciamo qua" inizio a perdere la pazienza.

Lei si gira verso di me, mi guarda e con aria maledettamente serena mi dice:" rispondi soltanto a questa domanda... è bello il mare?"

Ma cosa vuol dire... mi sono rotto di queste domande velate, che cazzo se ne fotte se mi piace il mare oppure no? Non ho la minima volglia di stare al suo gioco.

"Sì è bello e allora?" Affermo scocciato, lei mi sorride, si siede sulla sabbia e mi invita a fare altrettanto.

"Vedi il mare è un po' come noi" mi dice fissando intensamente l'orizzonte.

"Come noi?" Rispondo didurbante.
"Sí, proprio come noi è capace di riempire ogni spazio con la propria presenza; è immenso, proprio come te" mi dice con un evidente rossore sulle guance... immenso? Io? paragonato al mare? Ma cosa sta farfugliando, al massimo potrei essere confrontato con un piccolo stagno, se proprio dobbiamo fare un paragone- penso.

"Io penso che tu ti stia sbagliando di grosso" -ribatto sarcasticamente.
Lei mi sorride, un sorriso che mi smuove dentro... ma cosa mi sta succedendo? Perchè il suo sorriso mi fa questo effetto?
È come se, in questo preciso momento, un trattore mi stesse camminando sopra.

"Io penso che sia tu ad essere in errore"

Non controbatto, non so precisamente il perchè... è vero questa chiacchierata è davvero snervante, ma se fosse questo il punto? Se fosse proprio lo snervamento ad avvisarmi che magari ciò che sta dicendo la mora è vero? È impossibile, io non sono immenso, sono piccolo. Non sono capace di trovare risposte a queste domande, so solamente che questa conversazione mi sta stremando, così senza indugio, mi sdraio e lei segue il mio esempio.

Sdraiandoci vicini le nostre mani si toccano, un tocco così leggero e delicato che mi fa rabbrividire.
Mary mi guarda, mentre sfiora ancora le dita, mi sorride nuovamente... ancora quel maledetto sorriso, cazzo!!

Mi giro verso di lei, la guardo attentamente; studio il suo corpo snello e slanciato,  mi fermo ad osservare il suo viso: i suoi occhi castani a mandorla, le sue labra sottili e il suo bellissimo naso a patata mi provocano un tremolio allo stomaco... saranno le cosiddette farfalle? NO, NON CREDO!! IO LE PARAGONEREI A DELLE FALENE MUTANTI- penso.
Mi avvicino e le poso un bacio sulle labbra, i miei sensi impazziscono quando con la mano lei mi prende la nuca e trasforma un bacio tenero in uno più passionale.