CAPITOLO 18

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MASON DARLING

Mason's point of view:

Sento di nuovo le urla di mia madre provenienti dalla cucina, ci risiamo.
Sono sommerso da parole dette con rabbia, rumori assordanti e tanta paura che pian piano sfiora anche me... sento, inoltre, qualcuno piangere; un pianto nervoso seguito da singhiozzi, probabilmente è mia madre.
Mi si logora l'anima sapendo di non poterla aiutare.
Anche se, a dirla tutta, sembrano essersi calmate le acque, non ci sono più urla.

E invece no, mi sbagliavo! -penso.
sento ancora il "suono" dei piatti e dei bicchieri che si frantumano sul pavimento.
Un suono che si fa sempre più forte, che riesce a farti percepire la violenza dello schianto, dei sentimenti contrastanti e della piccolezza d'animo.
Il mio intervento sarebbe inutile, sono anni che assisto a questi litigi tra lei e mio padre; ed ogni volta per occultare le urla provenienti dall'altra stanza decido di immergermi nel mondo della musica.
Prendo le mie amate cuffie e ascolto la mia canzone preferita "love the way you lie" di Rihanna ed Eminem,finché non cado in un profondo sonno.

Insomma, un vero tuffo nella tranquillità che vorrei non finisse mai.

Alle 17:00, circa, mi sveglio e sono costretto a tornar con i piedi a terra.
Mi rendo conto però, di non aver pranzato.
Scendo in cucina per mettere qualcosa sotto ai denti; non sento nessun rumore, nessuno che urla o che sbraita.
Sarà tutto finito? Dove sono gli altri? la conclusione quindi, qual è?
i due individui che mi ritrovo come figure genitoriali sono usciti.
Prima litigano, poi fan finta di nulla e subito dopo litigano di nuovo.
Mah, è proprio patetica questa situazione! -penso, stufo di tutto ciò.
apro il frigo e decido di farmi un panino col prosciutto, mi siedo al bancone in cucina e mangio tranquillamente, quando d'un tratto mi tornano alla mente ricordi che pensavo d'aver rimosso... è strano, ma fu tutto così veloce.

~flashback~

"Ora basta mi hai stancato!!!"

Ero nella mia stanza quando sentii delle urla provenire dal piano di sotto; decido di scendere giù a controllare, presi il mio orsacchiotto, Mr.Teddy, e impaurito lo strinsi al mio petto. Proprio quando ero in procinto di scendere le scale, al mio ultimo scalino, vidi un piatto passarmi davanti agli occhi di un velocità che non potrei spiegare.
CRASH, lo schianto mi fa sobbalzare dallo spavento.

"cosa vuoi fare? non capisci che siamo al verde? non abbiamo i soldi per poter mettere neanche un briciolo di pane sulla tavola"-disse mia madre con disprezzo.

"i..io, beh, io ci ho provato, ma non riesco è più forte di me!" rispose mio padre, con molta difficoltà, mentre stringeva tra le mani la sua bottiglia di vodka.
Mi si stringeva il cuore quando lo vedevo in quelle condizioni, lui che è sempre stato forte e sicuro, un punto fermo.

"Ma che razza di uomo sei? non capisci che hai una famiglia? un figlio da crescere!!";
Ecco, le urla ricominciano, ed ora stanno parlando di me... ASPETTA, DI ME? MA COSA SUCCEDE? Io cosa c'entro? Non ho fatto nulla, ieri ho fatto tutti i compiti e la sera sono andato a letto presto.
Ah no eccoli, mi sbagliavo, mio padre si sta avvicinando a mia madre, forse vuole abbracciarla... ma non capisco, perché sembra così arrabbiato?
"SBAAM!!!"
le tira uno schiaffo così violento da farle perdere l'equilibrio, forse avrei dovuto fare qualcosa...
Però avevo paura, non ne avevo il coraggio. Una strana forza mi teneva incollato a terra, riuscii semplicemente a fare un passo indietro, che attirò l'attenzione dei due litiganti.
Ebbene si, probabilmente non ero stato poi chissà quanto silenzioso perchè muovendomi mi son tagliato con la porcellana e inciampando su me stesso sono caduto sulle scale; silenzio tombale.
Vedo mia madre correre verso di me con acqua ossigenata; mi prende in braccio, guarda un'ultima volta male mio padre che fino a quel momento era rimasto interdetto ad osservare la scena e insieme saliamo le scale fino alla mia stanza.

~ALWAYS~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora