« Io non ho mai rinunciato a te... »
Ginny...?
« Mai... »
« Ugh... »
Harry Potter riprese conoscenza. Era per terra a faccia in giù; l'aria umida gli riempiva le narici. Sentiva il suolo freddo e duro sotto la guancia e la stanghetta degli occhiali, spostati di lato, premuta contro la sua fronte. Sentiva un leggero dolore dappertutto; i suoi vestiti erano umidi, come se fosse uscito da poco dall'acqua. Voleva alzarsi, ma rimase dov'era, gli occhi socchiusi... dal momento che accanto a lui c'era qualcuno. Qualcuno la cui voce non era affatto familiare.
« ...favolosa! » commentò quella voce, giovane e femminile. « Acciaio incantato dei folletti, un notevole potere magico, elsa in oro massiccio... e guarda che rubino! Un autentico capolavoro... non poteva capitarmi tra le mani un tesoro più grande! »
Harry aprì gli occhi un po' di più. La sconosciuta che parlava a voce alta gli dava le spalle, ma riconobbe l'arma stretta tra le sue mani: la spada di Grifondoro. In un attimo realizzò di essere stato derubato... ma non di tutto; la sua mano si era mossa lentamente verso la tasca, dove trovò ancora la Bacchetta di Sambuco. Strano che la sconosciuta non l'avesse presa, ma questo andava tutto a suo vantaggio.
« ...ci farò sicuramente una fortuna! Aspetta, dovrei davvero venderla? Quando mi capiterà un'altra spada del genere? È già tanto che abbia trovato un po' d'oro in questo mondo putrido. Ah, intanto pensiamo a tornare a casa... il tempo di abbuffarmi, darmi una rinfrescata e poi valuterò le offerte. »
« Ehi, tu! »
Harry si era alzato, puntando subito la Bacchetta contro la sconosciuta. Questa si voltò subito, e la sua sorpresa parve contagiare il ragazzo.
La ladra era poco più che una ragazzina; dimostrava circa quindici anni. Più bassa di Harry di tutta la testa, aveva grandi occhi scarlatti e una folta chioma di capelli rossi; indossava una giacca e pantaloni color porpora, con guanti e stivali bianchi muniti di accessori, il tutto avvolto in un ampio mantello nero. Non aveva altre armi, a parte la spada di Grifondoro che ancora impugnava.
« Ehm... mettila subito giù » ordinò Harry, cercando di restare serio. « Quella spada non ti appartiene, e ti conviene restituirmela. »
La ragazza lo guardò male e, anziché obbedire, appoggiò la spada alla spalla e la mano libera su un fianco. Aveva assunto un'aria di sfida, per non dire superba.
« Però, non mi aspettavo che ti riprendessi così presto » commentò. « A saperlo, ti avrei legato come un salame. »
« Già, ho la pelle dura, io. Ora ridammi la spada. »
La ragazza allargò il sorriso. Nonostante fosse sotto tiro, non provava il minimo timore.
« Che succede se ti rispondo di no? Mi colpirai con il tuo bastoncino? »
« Esatto. È un bastoncino potente... vuoi scoprire quanto? »
Harry cercò di nascondere la curiosità, vista la situazione. Era evidente che la ragazza non sapesse cosa fosse una bacchetta... eppure restava sicura di se, come se avesse qualcosa da nascondere. Forse un grande potere, come Sora e i suoi amici.
« Hah... solo gli scemi e gli ignoranti osano sfidare la grande Rina! E tu, bel faccino, sembri appartenere a entrambe le categorie! »
« Expelliarmus! »
La spada balzò via dalla mano di Rina, cadendo a terra. La ragazza rimase stupefatta per alcuni secondi, poi tornò a guardare Harry con occhi furiosi.
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Interior Dissidia
FanfictionIn un luogo devastato e dominato dal silenzio, Nul, un essere dagli enormi poteri si diverte a giocare con i mondi esterni per suo diletto. Da mondi lontani sono giunti gli eroi più valorosi, pronti a sfidare le loro nemesi che hanno già sconfitto i...