« Mio padre è in pericolo » dichiarò Luke, non appena si riunì nell'atrio con gli altri Valorosi. Era sconvolto oltre ogni dire, ancor più di quanto lo fu poco prima della battaglia sul Titanic.
« Ne sei sicuro? » chiese Lara, preoccupata. « Come fai a saperlo? »
« L'ho visto... l'ho percepito. La Forza mi dona capacità precognitive, e ogni tanto riesco a vedere il futuro, o ciò che accade alle persone a me più vicine. È già accaduto in passato, e ora la storia si ripete: mio padre è in pericolo... sta affrontando un nemico molto potente. »
La voce di Luke tremava, insieme alle sue ginocchia. Si avvicinò a una fila di sedie e si sedette, tentando di controllarsi. I suoi compagni si scambiarono un'occhiata perplessa, incerta; non erano sicuri di capire cosa il Jedi stesse passando... a parte Harry. Il giovane mago si avvicinò a lui, dimostrandosi comprensivo.
« Lo hai visto chiaramente, vero? Come se fossi vicino a tuo padre. »
Luke scosse la testa.
« Ho sentito il suo dolore, la sua sofferenza... e il male oscuro che stava affrontando. Non ho visto il nemico, ma di una cosa sono sicuro... sta mettendo mio padre in difficoltà. »
« Dove si trova? »
« Nel luogo in cui l'ho incontrato... il lago Varykino » disse Luke, e nel frattempo si rialzò in piedi. « Devo raggiungerlo... devo aiutare mio padre. »
Seguì un momento di silenzio. Ognuno dei suoi compagni mostrava una diversa sfumatura di preoccupazione.
« Luke, non voglio dubitare di ciò che hai visto » disse Jake, facendosi avanti, « ma preferisco ragionare un po' prima di mettermi a correre verso un pericolo. Non hai pensato che potrebbe essere una trappola? Forse è opera di Nul... vuole attirarci allo scoperto servendosi di tuo padre. »
« Ha ragione » convenne Harry. « Voldemort mi ha già ingannato una volta con questo sistema, sfruttando il nostro legame mentale. »
Luke annuì.
« Sì... lo so bene » disse. « È accaduto anche a me... e mio padre era il nemico, quella volta. Ma stavolta, lui è la vittima... e non posso restare qui, sapendo che potrebbe morire! »
« Voi che ne pensate, ragazzi? » domandò Jake, rivoltosi agli altri.
« Io... sono d'accordo con lui » ammise Po, piuttosto teso ma deciso. « Anche io correrei in aiuto del mio papà, se fosse in pericolo. »
« Saremmo tutti pronti a farlo, Luke » dichiarò Sora, più che sicuro di parlare a nome di tutti. Edward, Hellboy e Lara, che non avevano ancora detto nulla, si limitarono ad annuire. Il Jedi sorrise, grato di avere l'appoggio e la comprensione dell'intero gruppo.
« Grazie, ragazzi. Muoviamoci, allora, non c'è tempo da perdere. »
« Aspetta un momento » lo interruppe Jake, mettendosi sulla sua traiettoria. « Come pensi di raggiungere Vader? Il settore in cui si trova è piuttosto lontano. »
« Potremmo teleportarci con la magia di Harry » suggerì Luke.
« Materializzarci » lo corresse il ragazzo. « E comunque è escluso. Io non sono ancora guarito completamente... tentare una Materializzazione in queste condizioni sarebbe pericoloso, rischierei grosso. Inoltre, non sarei di grande aiuto nella battaglia che affronteremo laggiù. »
Luke sospirò, ma solo per un attimo, perché subito dopo prese a camminare, aggirando l'ostacolo rappresentato da Jake.
« Vada per l'alternativa, allora » dichiarò il Jedi, avanzando verso l'uscita dell'ospedale. « Tornerò da mio padre nel modo in cui sono venuto qui. »
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Interior Dissidia
FanfictionIn un luogo devastato e dominato dal silenzio, Nul, un essere dagli enormi poteri si diverte a giocare con i mondi esterni per suo diletto. Da mondi lontani sono giunti gli eroi più valorosi, pronti a sfidare le loro nemesi che hanno già sconfitto i...